Immaginate

Immaginate per un momento di avere raccolto, con fatica e impegno, centinaia di idee che rappresentano modi diversi di vedere la propria città, la propria comunità.


Immaginate un processo di selezione democratica delle idee ritenute migliori “in qualche senso”: utili alla maggioranza, utili a particolari categorie svantaggiate, in grado di armonizzare le funzionalità pubbliche, in grado di creare bellezza!

Immaginate di avere creato, ad esempio dopo un voto e un contributo libero, una lista di priorità, non volendo stabilire quale sia la “migliore” ma piuttosto quali siano le idee che la maggioranza, interessata e sensibile, ritiene le più urgenti!


Ecco, adesso immaginate che un gruppo di queste idee, le più votate o quelle che hanno raggiunto un maggiore finanziamento, siano scelte e descritte minuziosamente a un gruppo di interesse locale (istituzioni, associazioni, banche e attività commerciali, imprese e singoli cittadini), raccogliendo intenzioni di sostegno (non denaro ma solo intenzioni di sostegno, una dichiarazione di intenti).

Immaginate di muovere personalità locali di vari settori nell’adottare un progetto, scelto tra quelli selezionati.


Immaginate di informare tutta la cittadinanza per attivarla in una raccolta fondi organizzata dal basso attraverso le associazioni e le migliori competenze del territorio.

Immaginate che si riescano a finanziare 10, 20 o più progetti, sostenuti da gruppi distinti e collaboranti e da fondi pubblici (locali, regionali, nazionali ed europei).


Immaginate la condivisione di informazioni in un sistema informativo che valorizzi le potenzialità della comunità e del territorio.

Immaginate di riuscire a trovare il modo di creare una filiera di progetti per la nostra comunità.

Immaginate di recuperare gli edifici in disuso, di abbellire gli spazi verdi abbandonati, di creare spazi per la condivisione della conoscenza, per lo studio, per la condivisione del lavoro, per la condivisione della creatività, per l’arte, spazi per l’esposizione e le performance, per eventi, per la progettazione di software, per la creazione d’impresa, per il potenziamento delle strutture e dei servizi turistici, per la creazione di spazi di incontro intergenerazionale, di orti pubblici, di frutteti pubblici, piste ciclabili, piste attrezzate per lo jogging, spazi per la trasmissione delle conoscenze e delle tecniche artigiane, di biblioteche di quartiere, di spazi per la ginnastica degli anziani, di spazi per il gioco dei bambini, aule didattiche pubbliche per corsi di formazione dal basso, ma anche una pinacoteca, un museo civico, un nuovo teatro, una nuova biblioteca comunale, un vero ostello della gioventù dove i viandanti del cammino di Santa Barbara potranno fare la loro confortevole sosta… e quant’altro vi venga in mente in forma integrata e strutturata.

Immaginate di essere in grado di scrivere un grappolo di progetti finanziabili dalla comunità europea, convincendo con i fatti che c’è una forte volontà popolare di cambiamento culturale ed economico!

Immaginate di creare armonia ancora prima di creare economia.
Immaginate che ognuno possa contribuire volontariamente col suo lavoro, con la sua esperienza, con le sue competenze.


Questa è la rivoluzione culturale della quale parliamo da oltre dieci lunghi anni. Ora è potenzialmente possibile.
La volontà collettiva si deve attivare con entusiasmo.
Non c’è più tempo da perdere.

Questo è il nostro sogno: la partecipazione al servizio di una comunità che vuole migliorare!

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