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Cinema: tecnologia, scienza e fantascienza (quarta parte)

«Quando una nuova tecnologia penetra in un ambiente sociale non può cessare di permearlo fin quando non ha saturato ogni istituzione.»

Marshall McLuhan

«Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia.»

Arthur C. Clarke

 

 

In passato i film thriller di spionaggio e quelli di fantascienza, ispirati dalla letteratura, hanno anticipato, con la forza dell'immaginazione, le potenzialità della scienza e della tecnologia.

Oggi molte di quelle suggestioni si sono materializzate nel mondo reale e, attraverso la scienza e la tecnologia, hanno realizzato e spesso superato la più fervida immaginazione degli scrittori del secolo scorso. Supercalcolatori in grado di creare simulazioni, attivabili e gestibili a grande distanza (remote control), e mondi virtuali, reti di sensori teleguidati da satelliti spia, robot dalle sembianze umane e insetti teleguidati (bio-inspired robotics, nanorobot), controllo mentale e clonazione, sonde spaziali in grado di posarsi su una cometa o un meteorite sono oggi realtà, spesso più straordinarie di quanto si fosse immaginato.


In queste brevi note, proseguendo il percorso nel cinema internazionale, cercherò di illustrare l'innovazione tecnologica, prodotta dalle applicazioni della ricerca scientifica, attraverso film di vari generi (prevalentemente thriller e fantascienza) sottolineando, per quanto mi sarà possibile, la tensione caratteristica dei processi umani, di creazione e evoluzione, che liberano le grandi energie dell'indagine scientifica, sottolineando come le stesse intelligenze in grado di espandere la loro creatività in varie direzioni d'indagine hanno anche il dovere di controllare le applicazioni della tecnologia (etica applicata all'uso della tecnologia) anticipando, con scenari e tentativi di previsione, gli sviluppi deleteri per l'evoluzione pacifica delle comunità umane sul nostro pianeta.


La capacità di acquisizione di conoscenza attraverso il metodo d'indagine scientifica è l'elemento che caratterizza la specie umana (homo sapiens sapiens) insieme alla compassione, sentimento positivo di origine buddista acquisito dalle altre religioni e filosofie come "il desiderio del bene per gli altri" (trasposto dal cristianesimo e da altre religioni come la "capacità di essere partecipi delle sofferenze altrui", una sorta di empatia del dolore). Mi muoverò su questa linea, sottolineando temi delicati e spesso ignorati o dai risvolti poco noti e trascurati che influenzeranno pesantemente le vite delle generazioni future e, in quest'epoca di transizione, influenzano e condizionano anche noi che non abbiamo ancora sviluppato validi strumenti di difesa. Lo scopo di questa lista è quello di fornire un punto di partenza per una nuova e più approfondita indagine fondendo l'immaginazione cinematografica con brevi note sulla tecnologia disponibile nel mondo reale.

Iniziamo subito con due capolavori del cinema di fantascienza che ci permettono di definire lo spartiacque tra chi pensa che le tecnologie siano tutto e solo ciò di cui l'umanità ha bisogno e chi pensa che la tecnologia senza la capacità di scegliere e prevedere gli effetti futuri delle applicazioni possa essere anche qualcosa che può danneggiare lo sviluppo dell'evoluzione umana.

Dobbiamo capire chiaramente che la scienza è cosa ben diversa dall'applicazione dei suoi principi attraverso la tecnologia. La scienza (fisica, chimica e matematica) è la materializzazione delle capacità umane di investigare, comprendere e sperimentare per capire il mondo e non dovrebbe avere limiti, altra cosa sono le applicazioni che derivano dalle scoperte scientifiche (ingegneria): la tecnologia come applicazione della scienza deve avere dei limiti definiti dall'etica, attraverso la capacità di individuare le caratteristiche che possono compromettere l'evoluzione pacifica del genere umano. Purtroppo chi dovrebbe occuparsi di etica spesso preferisce indirizzare le proprie energie su meccanismi di controllo sociale e sulla gestione della superstizione, privando le nuove tecnologie del giusto controllo sistematico e trascurando o limitando la nostra capacità di prevedere nuovi scenari a medio e lungo termine.


La filosofia morale e l'etica della scienza dovrebbero essere rifondate per considerare in modo sistematico le scoperte scientifiche e le applicazioni tecnologiche al fine di creare scenari e anticipare le possibili cause di regresso futuro e ragionare sulle possibili evoluzioni nell'applicazione di certe tecnologie, introdotte rapidamente e in modo massiccio e pervasivo, e il loro impatto sulla qualità della vita degli individui e sulla loro libertà d'azione.

Ma torniamo ai nostri film.

 

Immagine 1 - Blade runner (Ridley Scott, USA 1982)

 

In una scena del film "Blade runner, 1982" (regia di Ridley Scott), il cacciatore di replicanti Deckard (Harrison Ford), nel tentativo di scappare, salta da un tetto ad un altro ma non riesce ad atterrare e rimane aggrappato ad una trave, sospeso nel vuoto. Il replicante Roy Batty (Rutger Hauer personifica un sofisticato automa dalle sembianze umane, nella finzione rappresenta lo stadio evolutivo più avanzato dei robot essendo un automa difficilmente distinguibile dagli umani) lo raggiunge e, invece di ucciderlo, lo tira su e lo mette in salvo, dimostrando sentimenti tipicamente umani di pietà e compassione. Nel celebre monologo ("Io ho viste cose..."), l'automa dimostra l'accettazione della morte di fronte all'umano Deckard, impaurito per la sua sorte ("[...] bella esperienza vivere nel terrore, vero? In questo consiste essere uno schiavo [...]"). Il dramma della morte di un essere umano racchiuso in un minuto di grande intensità. Dove vanno a finire i nostri ricordi dopo la morte? Si perdono come lacrime nella pioggia...

"Io ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione. E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime nella pioggia. È tempo di morire".

"I've seen things you people wouldn't believe. Attack ships on fire off the shoulder of Orion. I watched c-beams glitter in the dark near the Tannhauser Gate. All those... moments will be lost... in time, like tears... in rain. Time to die".


Questa scena è giustamente famosa per l'intensità recitativa e per il profondo significato esistenziale espresso tramite una metafora laica e allegorie cristiane... ma il messaggio che si vuole tramandare è un altro. Il replicante (una macchina) dimostra l'accettazione della morte e non ha paura del dopo morte (laicismo): ha sentimenti umani ma in più è libero dalla paura che condiziona gli umani e li rende schiavi. La scena racchiude in se, oltre ai significati metaforici anche suggestioni simboliche che rimandano al cristianesimo: in particolare la colomba che viene liberata è il simbolo della pace ma anche dello "spirito santo" e la mano di Roy Batty (il replicante) che salva Deckart (l'umano) ha un chiodo conficcato, come la mano di "Cristo, il salvatore"; Tannhauser richiama l'omonima opera di Richard Wagner (Tannhäuser) il cui tema chiave è proprio la contrapposizione fra amore sacro e amore profano e la redenzione tramite l'amore.


Le macchine sono viste come un mezzo di salvezza dell'uomo e come una creazione umana capace di umanità al pari dell'uomo. La potenza artificiale della suggestione è legata all'uso dei simbolismi religiosi, presenti nel subconscio di milioni di individui, per richiamare e propagandare la tesi di una esaltazione univoca della scienza e della tecnologia.


Il progetto di robot antropomorfi è legato agli sviluppi dell'intelligenza artificiale e alla possibilità di realizzare calcoli veloci (ottenuti con algoritmi efficienti e potenza di calcolo: ossia quantità di operazioni nell'unità di tempo) oggi realizzati tramite le architetture parallele dei microprocessori. I prossimi anni saranno determinanti per l'introduzione di robot sempre più sofisticati nella nostra vita quotidiana e l'immaginazione potrà essere facilmente superata dalla realtà visto il ritmo dell'evoluzione tecnologica e l'evoluzione esponenziale delle prestazioni dei sistemi elettronici a microprocessore.


Un altro capolavoro del cinema di fantascienza, che arriva ben 17 anni dopo "Blade runner" è "Matrix, USA 1999" diretto dai fratelli Wachowski. Ancora una volta il tema della schiavitù ma questa volta si capovolge il paradigma e l'uomo è schiavo della tecnologia: 

 

"Tu sei uno schiavo Neo! Come tutti gli altri sei nato in catene, sei nato in una prigione che non ha sbarre, che non ha mura, che non ha odore, una prigione per la tua mente!"


Le macchine governano il mondo. Un gruppo di umani ribelli, salvati da una catastrofe nucleare che ha coinvolto l'intero genere umano nella guerra contro le macchine per il dominio della Terra, vivono come topi sottoterra in condotti scavati sotto le città, mentre altri sono stati catturati dalle macchine e utilizzati come fonte di energia (pile) per garantire la sopravvivenza al dominio delle macchine. I ribelli utilizzano un sistema di trasmissione della conoscenza tramite la proiezione d'immagini di esperienza (controllo mentale), una sorta di lavaggio del cervello (brainwashing) controllato, rivelato da déjà-vu (la scena del "gatto nero"). 

 
Immagine 2 - Matrix (la scena del gatto nero: rivelazione del controllo mentale tramite dèjà-vu) 

 

Molti di questi temi sono stati sviluppati a più riprese, nella storia del cinema, a partire dal dopoguerra, soprattutto il tema del controllo mentale e dell'ipnosi. Ne troviamo traccia in vari film che, dalla letteratura (da "Giuseppe Balsamo" di Alexandre Dumas padre a "The manchurian candidate" di Richard Condon) portano, sul grande schermo, a film di straordinaria attualità. Il tema principale è il potere e il condizionamento mentale di chi viene indicato (scelto) per incarnare questo potere.

Gli studi sul condizionamento mentale (ipnosi, lavaggio del cervello e programmazione del comportamento) risalgono al secondo conflitto mondiale (progetto MKULTRA) estesi dal medico spagnolo José M. R. Delgado (si veda ad esempio "Physical Control of the Mind, 1969" - ISBN 978-0060110161 - oppure "Radio Stimulation of tha Brain in Primates and Men, 1969") e attualmente supportati da tecnologie e brevetti (si veda, a titolo esemplificativo, su "Google Patents" - il motore di ricerca dei brevetti presentati in USA - usando le parole chiave "influencing subconscious mind"; vedere anche il testo introduttivo "Sappiamo ciò che vuoi, come e perché ci manipolano la mente" di Martin Howard, una guida per restare liberi in un mondo dominato dal marketing, in particolare pp. 178-185).


Nel film "The IPCRESS file, 1965" di Len Deighton, l'agente speciale britannico Harry Palmer (Michael Caine) deve investigare sul rapimento di uno scienziato condotto oltre cortina. Catturato dai rapitori dell'Est, viene sottoposto al lavaggio del cervello tramite induzione ipnotica.


Nel film di Daniel Monzon "The Kovak Box (Controllo mentale), 2006" si immagina l'esistenza di un gruppo occulto in grado di far suicidare gli oppositori politici, innescando il comportamento autodistruttivo (mediante attivazione acustica: con una musica trasmessa via telefono cellulare). Il titolo si rifà alla scatola di Skinner (Skinner's Box) e alla tecnica psicologica del condizionamento operante.


Ancora con il controllo mentale (vedere ad esempio “Mind-Control: the ultimate 'Brave New World' by Dr. Nick Begich, Earthpulse Press, Inc. 2005”) a distanza, attuato con le finalità dello spionaggio industriale, come immaginato in "Cypher, USA 1999" di Vincenzo Natali.

 


Immagine 3 - Cypher (Vincenzo Natali, USA 1999), la scena del brainwashing di gruppo

 

Di un tema meno concreto e più fantascientifico si parla a partire da "Scanners, CAN 1981" di David Cronenberg; si parla di telepatia bidirezionale (naturale, senza supporti elettronici) che in realtà non è mai stata documentata, ma è diventato reale l'uso di onde acustiche dissuasive (non lethal weapon - armi non letali) e l'uso di onde ipersoniche (a titolo esemplificativo si veda "Inaudible High-Frequency Sounds Affect Brain Activity: Hypersonic Effect, Oohashi Tsutomu et al., The American Physiological Society 2000"), di onde con effetti acustici sul cervello, oltre al pilotaggio mentale di apparati supportato dall'amplificazione del segnale mentale (attualmente usato in videogiochi e in apparati di supporto alle disabilità; esistono inoltre progetti militari per il pilotaggio di aerei e sono crescenti i brevetti per uso domotico).


Nel film tedesco "Cuore di vetro (Herz aus Glas, 1976)" diretto da Werner Herzog e ambientato nella Baviera del XVIII secolo, la maggior parte del cast ha recitato in stato di ipnosi.

Dei sogni e della loro manipolazione si parla in film di vari generi, come ad esempio in "Inception, USA 2010" di Christopher Nolan dove l'introspezione viene utilizzata per il furto di informazioni; si parla di cancellazione della memoria, in modo leggero e divertente in "Se mi lasci ti cancello, USA 2004" di Michel Gondry, ma il tema è tutt'altro che leggero; di riprogrammazione della personalità in ambito spionistico si parla in "The Burne Identity, 2002" di Doug Liman, per creare killer ai quali vengono fatti dimenticare gli omicidi tramite lavaggio del cervello e cancellazione della memoria.

 
Immagine 4 - The Truman Show (Peter Weir USA 1998)

 

Di controllo totale si parla in "The Truman Show, USA 1998" di Peter Weir, nel quale un individuo viene spiato per tutta la sua vita, circondato da attori che impersonano ruoli, al fine di condizionarne il comportamento e documentarlo in uno show televisivo: l'antico sogno faustiano del controllo totale degli individui! 

Il tema della manipolazione mentale di singoli e delle masse è un tema di grande importanza e nel 1999 la relazione della "Commissione Olsson" della Comunità Europea affronta per esteso varie tematiche tra le quali quella della "messa al bando globale di tutte le ricerche e di tutti gli sviluppi, sia militari che civili, volti ad applicare le conoscenze del funzionamento del cervello umano nel settore chimico, elettrico delle vibrazioni sonore o altro..." (EC 14011999, punto 30 pag. 11).

Facciamo qualche passo indietro...

Un altro film veramente interessante è "Operazione diabolica (Seconds, USA 1966)" di John Frankenheimer, da non perdere: un'organizzazione segreta offre, dopo la "morte apparente" dell'interessato, una nuova vita e una diversa identità. Tra le persone che accettano il trattamento c'è un industriale (che subisce un cambiamento d'identità tramite un intervento chirurgico - un trapianto della pelle del viso - interpretato da Rock Hudson, dopo la trasformazione) perché vuole cambiare radicalmente la propria vita... ma le cose non andranno come si aspettava. Un altro importante film dello stesso regista è "Va' e uccidi (1962)", sul condizionamento ipnotico.

 


Immagine 5 - Seconds aka Operazione diabolica (John Frankenheimer, USA 1966)

 

Nel magnifico film "La conversazione, USA 1974" di Francis Ford Coppola, un investigatore privato (Gene Hackman) viene incaricato di seguire e spiare una coppia di individui. Lo specialista in intercettazioni usa un sofisticato armamentario (per l'epoca) consistente in microfoni direzionali (parabolici e telescopici), microspie e registratori telefonici, utilizzati insieme a sofisticate strategie di pedinamento e ricognizione audio-video dei due sospettati. Tutte queste tecnologie vengono ancora utilizzate ma hanno acquisito livelli prestazionali notevolmente superiori, grazie alla miniaturizzazione dell'elettronica e al miglioramento della direttività delle antenne oltre alla loro sensibilità.

 

 


Immagine 6 - Enemy of the State aka Nemico pubblico (Tony Scott, USA 1998)

 

Un'interessante carrellata sulla tecnologia disponibile negli anni settanta che fa rabbrividire se confrontata con parte delle tecnologie disponibili già dagli anni '90 e descritte in modo magistrale da Tony Scott in "Enemy of the State (in Italia noto come "Nemico Pubblico"),1998": sistemi di tracciamento satellitare basati su GPS (Global Positioning System), visualizzazione geografica tramite satelliti spia, localizzazione cellulare (scanner), riconoscimento automatico di volti e targhe... sono solo alcuni esempi tra i più noti delle tecnologie disponibili attualmente e utilizzate dai servizi di intelligence degli stati così come dai gruppi criminali e sempre più alla portata di chiunque ne comprenda il funzionamento.


Il film "Syriana, USA 2005" di Stephen Gaghan ci permette di avere chiare le potenzialità dei sistemi di controllo satellitare a distanza.

 

 
Immagine 7 - The Adjustment Bureau aka I guardiani del destino (George Nolfi, USA 2011)

 

Nel film di Gorge Nolfi "I guardiani del destino, 2011", ispirato dall'opera di Philip K. Dick si fondono le tecnologie di spionaggio (pedinamento), di controllo mentale (programmazione del comportamento tramite immagini e comandi indotti tramite ipnosi, attivata a distanza) con la fantascienza.


Un altro aspetto che ritroviamo spesso nei film thriller è la modifica del comportamento umano tramite l'uso di farmaci e droghe. Nel film "Control, USA 2004" si parla di farmaci capaci di modificare l'umore e il comportamento (aggressività), così come nel film "Jacob's Ladder, USA 1990" di Ariane Lyne si parla di droghe utilizzate in campo di battaglia per accrescere l'aggressività (informazione smentita dal Pentagono).


Nel film "A scanner darkly (Un oscuro scrutare), USA 2006" di R. Linklater si parla di una droga in grado di produrre personalità multiple. Questo film è stato realizzato in Rotoscope, una tecnica di animazione utilizzata per creare un cartone animato in cui le figure umane risultino realistiche (il grafico/animatore ricalca le scene una ad una a partire da una pellicola filmata in precedenza).

 

 
Immagine 8 - A scanner darkly aka Un oscuro scrutare (Robert Linklater, USA 2006)

 

Nel film "Il serpente e l'arcobaleno, di Wes Craven USA 1988" si parla di una tossina in grado di provocare la morte apparente (Tetradotossina).


Nel più recente "Limitless, USA 2011" di Neil Burger si parla di una droga sintetica in grado di potenziare le capacità cognitive del cervello e, in effetti, esistono svariati studi che si muovono in questo senso (droghe sintetiche).

La realtà virtuale viene trattata in varie pellicole, spesso non all'altezza del tema trattato.
Nel film "S1m0n3 (Simone), USA 2002" di parla di personaggi virtuali e di ologrammi... presenti la prima volta nel film "Il sesto giorno, USA 2000", e della possibilità che la finzione si mescoli con la realtà e prenda il sopravvento sostituendo personaggi veri con personaggio totalmente virtuali ma in grado di ingannare gli spettatori. Il tema è di grande attualità. Questo aspetto si allinea con il tema del doppio del teatro greco e latino e con la ricerca del gemello (o del clone) per i governi tirannici come rappresentato anche nella divertente commedia "Il dittatore, USA 2012" di Larry Charles e in “Viva la libertà, Italia 2013” di Roberto Andò…

Ma questa è un’altra storia!

 

 

Nota sulla scelta dei titoli
I titoli citati sono una piccola selezione, tra centinaia di titoli e di trame disponibili, tra quelli che contengono brevi scene o trattano estesamente tematiche legate all'uso distorto della tecnologia in vari ambiti (militare, scientifico, spionistico...). I film sono stati selezionati tra i migliori (più chiari ed aderenti alla realtà oppure con metafore e allegorie che intercettano con maggiore chiarezza ciò che accade nel mondo reale, seppure in forma iperbolica e creativa) prevalentemente di genere fantascientifico e thriller. Sono stati esclusi film fantastici o di fantascienza-fantastica (alieni, magia... e altri temi irrazionali o di pura immaginazione) ove presenti è stato indicato esplicitamente che non hanno un corrispettivo scientifico reale.
La seguente tabella schematizza l'uso di alcune tecnologie attraverso i film nei quali vengono illustrati gli usi e gli abusi, allo scopo di maturare una consapevolezza diffusa sulle devastanti potenzialità che la tecnologia ha raggiunto sino ad ora, con finalità di controllo e di manipolazione dei singoli e delle masse. Nella maggioranza dei casi i film di fantascienza o thriller illustrano in modo iperbolico le applicazioni tecnologiche che in molti casi sono applicazioni reali. Nella lista è presente anche qualche commedia, non sempre all'altezza degli altri film citati, ma con contenuti attinenti.

Ogni immagine, screenshot relativo ad un film protetto da copyright, si ritiene che possa essere riprodotta limitatamente alle voci che riguardano direttamente l'opera, in osservanza dell'articolo 70 comma 1 della legge 22 aprile 1941 n. 633 sulla Protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio, modificata dalla legge 22 maggio 2004 n. 128, poiché trattasi di "riassunto, [...] citazione o [...] riproduzione di brani o di parti di opera [...]" utilizzati "per uso di critica o di discussione", o per mere finalità illustrative e per fini non commerciali, e in quanto la sua presenza non costituisce "concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera" ma anzi una pubblicità gratuita dell'opera stessa a vantaggio esclusivo del detentore del copyright. In osservanza del comma 3, deve sempre essere presente la "menzione del titolo dell'opera, dei nomi dell'autore, dell'editore e, se si tratti di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull'opera riprodotta". Tutte le immagini qui riportate non possono essere utilizzate per altri scopi senza il previo assenso dell'azienda o dell'autore titolare dei diritti.

 

 
Immagine 9 - In Time (Andrew Niccol, USA 2011)

 

 
Immagine 10 - La vita degli altri (von Donnersmarck, Germania 2006)

 

 

Filmografia consigliata sul tema della scienza e della fantascienza

Ratoff Gregory - Black Magic (Cagliostro) - Italia USA 1949
John Frankenheimer - Va' e uccidi (The manchiurian candidate) - USA 1962
John Frankenheimer - Operazione diabolica (Seconds) - USA 1966
Michelangelo Antonioni - Blow up - UK Italia 1966
Gorge Lucas - THX1138 - USA 1971
Francis Ford Coppola - La conversazione - USA 1974
Alan J. Pakula - Perché un assassinio (Parallax view) - USA 1974
Werner Herzog - Cuore di vetro (Herz aus Glas) - Germania 1976
David Cronenberg - Scanners - Canada 1981
David Cronenberg - Videodrome - Canada 1983
Wes Craven - Il serpente e l'arcobaleno - USA 1988
Adrian Lyne - Jacob's Ladder - USA 1990
Paul Verhoeven - Atto di forza (Total recall) - USA 1990
David Cronenberg - Il pasto nudo - Canada UK Giappone 1991
Brett Leonard - Il tagliaerbe - USA 1992
Brett Leonard - Virtuosity - USA 1995
David Fincher - The Game 'Nessuna regola' - USA 1997
Richard Donne - Ipotesi di complotto - USA 1997
Tony Scott - Nemico pubblico (Enemy of the State) - USA 1998
Peter Weir - The Truman Show - USA 1998
Josef Rusnak - Il tredicesimo piano - Germania 1999
Andy e Larry Wachowski - Matrix - USA Australia 1999
Vincenzo Natali - Cypher - USA 1999
Roger Spottiswoode - Il sesto giorno - USA 2000
Christopher Nolan - Memento - USA 2000
Joe Chappelle - Takedown - USA 2000
Andrew Niccol - S1m0n3 - USA 2002
Stephen Gondry - Se mi lasci ti cancello - USA 2004
Jonathan Demme - The manchurian candidate - USA 2004
Tim Hunter - Control - USA 2004
Stephen Gaghan - Syriana - USA 2005
Richard Linklater - Un oscuro scrutare 'A scanner darkly' - USA 2006
Timur Bekmambetov - Wanted: scegli il tuo destino - USA 2008
Neil Burger - The illusionist - USA 2006
Cristopher Nolan - Inception - USA 2010
George Nolfi - I guardiani del destino (The Adjustment Bureau) - USA 2011
Neil Burger - Limitless - USA 2011
Andrew Niccol - In Time - USA 2011
Len Wiseman - Total recall - USA 2012
Andrew Niccol - The Host (L'ospite) - USA 2013

 

Le liste hanno lo scopo dichiarato di favorire professori, insegnanti, operatori dei cineforum e cinefili interessati ai film su un tema specifico. Vi auguro una buona e proficua visione.

Non smettiamo di immaginare un mondo migliore!

 

 

Berton (Ex Astronauta):
Vorrebbe distruggere quel che ancora non siamo in grado di comprendere?
Non sono un sostenitore della conoscenza a qualunque costo.
La conoscenza é autentica solo quando é sostenuta dalla morale.
Kris Kelvin:
È l'uomo a rendere immorale la scienza, ricordi Hiroshima.
Berton (Ex Astronauta):
E allora non rendete immorale la scienza!

Andrej Tarkovskij, Solaris, URSS 1972

 

  

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Cinema: tra biografia e memoria (terza parte)

 

 

 

Nel tentativo di selezionare qualche decina di film storici e biografici (biopic, termine di lingua inglese ricavato dalla contrazione dei termini biographic 'motionpicture "film biografico") mi sono trovato in una situazione difficile.

Tra film storici ampiamente documentati, narrazioni ispirate, ricostruzioni storiche ispirate ma controverse, personaggi storici dell'impegno civile, politico e creativo mi sono trovato a selezionare un piccolo sottoinsieme di questi film. Alla fine ho scelto un approccio fortemente polarizzato sul messaggio più che sulla caratura artistica cinematografica.

Non che i film sui sentimenti o d'immaginazione abbiano un ruolo meno importante, ma per semplificare e rendere più distinguibili e chiari (con meno sfumature) e circoscritti (su un minore numero possibile di temi e di ragioni), le storie che incontreremo saranno più scarne ma anche più focalizzate e comprensibili di metafore e allegorie.

Questi sono solo dei criteri per semplificare la lista dei film che vi proporrò e renderla più maneggevole se sceglierete di vederli.

Ho cercato di individuare personaggi e vicende storiche e/o ispirate la cui narrazione fosse emblematica e il messaggio chiaro.

I film che vi indicherò hanno messaggi forti, ispirati dall'umanità che vogliono rappresentare, la forza, la volontà e il coraggio, ma anche la debolezza, l'oppressione e la paura.

Sentimenti contrastanti che forgiano l'essere umano nella sua completezza: esseri fragili, spesso manipolati dal potere, oppressi, frustrati o terrorizzati, minacciati e poi vittime del potere di altri uomini e donne.

Le vite illustri o comuni hanno la capacità di farci riscoprire la forza e le debolezze dell'essere umano e possono contribuire alla consapevolezza che una nuova umanità è possibile.

Il recupero del valori e la concreta applicazione di questi insegnamenti esemplari alla vita quotidiana ci ricorda che siamo e possiamo continuare ad essere uomini e donne operosi, ci ricorda che abbiamo bisogno degli altri come dell'aria e che, cooperando e collaborando, creiamo decisamente un ramo evolutivo fortemente differenziato da quello delle bestie cui apparteniamo comunque.

Le sceneggiature contengono inesorabilmente la soggettività di chi narra e la regia, lo stile e quindi un punto di vista particolare e parziale ma, consapevoli di questo, vogliamo concentrarci sul significato delle storie al di là delle valutazioni politiche e ideologiche, vorrei che fossero i contenuti e i caratteri dei personaggi a guidarci in questo percorso in millenni di storia, qualche volte lontani nel tempo, molto più spesso della storia recente, che forse abbiamo vissuto o della quale abbiamo ancora un ricordo in fondo alla nostra memoria.

La memoria è la protagonista di questa selezione, voglio sottolineare che molti sentimenti forti, legati all'agire sul mondo e quindi all'esperienza, sono parte del bagaglio del genere umano e nonostante i forti condizionamenti che subiamo quotidianamente da parte dei sistemi sociali (e dai mezzi di comunicazione di massa, che vogliono stordirci e farci dimenticare), siamo ancora in grado di esprimerli pienamente, perché uomini e donne come noi sono stati in grado di mostrarceli nella loro chiarezza e pienezza attraverso le loro concrete azioni sul mondo e non soltanto con narrazioni fatte di fugaci parole.

La volontà, la consapevolezza e a volte il sacrificio entrano a far parte del nostro patrimonio attraverso la cultura e l'apprendimento.

Questa lista di film vuole essere un modo per ricordare e tenere in allenamento la memoria, rispolverando fatti e situazioni che attraverso la finzione cinematografica ci riportano al reale, ci insegnano qualcosa in un modo piacevole e interessante piuttosto che consumare il nostro tempo col mero intrattenimento.

 

Il primo film che vi voglio segnalare è "Il caso Mattei, 1972", di Francesco Rosi, perché mette in scena contenuti forti e molto significativi. Gli interessi economici e il potere sono il vero motore del mondo, condizionano gli individui, intere popolazioni e la sorte di intere economie. Un'occasione di sviluppo e di lavoro può trasformarsi in una disfatta, in una rovina economica e in schiavitù di popoli, per lungo tempo. Questo è il grande merito del film di Rosi, più che in altre occasioni la precisione storica, la cura dei dettagli ha giovato a quest'opera mantenendo immutato il suo vigore e la sua chiarezza di documento storico. Narra le vicende che precedettero la morte di Enrico Mattei (imprenditore, già alla guida dell'AGIP e dell'ENI), precipitato con il suo aereo nella campagna di Bascapè (Pavia), al ritorno dalla Sicilia, in circostanze poco chiare.

Il caso Mattei regia di Francesco Rosi (Italia 1972)

 

Continuiamo con due grandi film dell'impegno civile contro la mafia, si tratta del film dei fratelli Taviani "Un uomo da bruciare, 1962", liberamente ispirato alla figura del sindacalista socialista Salvatore Carnevale ucciso dalla mafia nel 1955. Dopo due anni di lavoro nel continente rientra in Sicilia e trova il ricatto e la prepotenza nei confronti della povera gente insopportabili. Gli ideali e la voglia di cambiare la sua terra non sono sufficienti, viene isolato e costretto a soccombere. La ricostruzione della vicenda proposta nel film e differente da quella narrata dai cantastorie dell'epoca condizionate dal potere mafioso e Paolo e Vittorio Taviani insieme a Vittorio Orsini danno maggiore dignità al personaggio principale Salvatore interpretato magistralmente da, un seppur giovane, Gian Maria Volonté.

Dopo quasi quarant'anni dal film dei Taviani, Marco Tullio Giordana propone "I cento passi, 2000", straordinario film sull'impegno e gli ideali civili di Giuseppe Impastato, noto Peppino, ucciso per mano mafiosa a Cinisi il 9 maggio 1978 (stessa data del ritrovamento di Aldo Moro a Roma). Peppino e alcuni amici nel 1976 fondano Radio Aut, radio libera autofinanziata, con cui denunciano i delitti e gli affari dei mafiosi del territorio. Sempre in prima fila, rompe il bavaglio di omertà dei suoi concittadini e della sua famiglia, si distacca dal padre e porta a termine la sua lotta, divenuta solitaria, con coraggio e senza paura. Muore ma è ancora vivo nel nostro ricordo.

I cento passi di Marco Tullio Giornada (Italia 2000)

 

[Peppino Impastato/Luigi Lo Cascio]: "E allora... E allora invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte le manifestazioni e 'ste fissarie, bisognerebbe ricordare alla gente cos'è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla."

e ancora:

[Peppino Impastato/Luigi Lo Cascio]: "Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente! "

[da due scene del film di Marco Tullio Giordana]

 Placido Rizzotto (Pasquale Scimeca. Italia 2000)

 

La mafia è ancora presente nel film di Pasquale Scimeca "Placido Rizzotto, 2000". Ancora una volta la solitudine e il coraggio di una vita esemplare.

Sempre di mafia ma a livello istituzionale troviamo il film sul magistrato "Giovanni Falcone, 1993" di Giuseppe Ferrara. Stretto nella morsa tra mafia e politica, con volontà, intelligenza, costanza e coraggio riesce a mettere le cosche in un angolo e con l'aiuto del collega Paolo Borsellino e di altri colleghi della magistratura e delle forze dell'ordine riesce a far processare le cosche nel cosiddetto maxiprocesso di Palermo (tra il 10 febbraio 1986 e il 16 dicembre 1987). Ostacolato, anche da ambienti vicini ai servizi segreti, contrastato a livello politico e mediatico, isolato e ucciso dalla mafia a Capaci il 23 maggio del 1992. Di Ferrara ci piace ricordare anche "Il caso Moro, 1986" e "I banchieri di Dio 'il caso Calvi', 2002". Tre film da non perdere.

Sulla stessa scia si muove il film di Michele Placido "Un eroe borghese, 1995". In questa pellicola vengono messi in luce i rapporti tra mafia, politica e finanza. L'avvocato Giorgio Ambrosoli viene nominato commissario liquidatore delle banche di Michele Sindona.

 Un eroe borghese (Michele Placido, Italia 1995)

 

La serietà, il lavoro duro, la costanza e il coraggio di Ambrosoli entrano in conflitto con i poteri forti dello Stato e con la mafia, il finale è un altro assassinio, ma emergono chiaramente gli intrecci e le connivenze che coinvolgono gli affari illeciti e il riciclaggio di valuta tra Italia e Stati Uniti.

Sugli effetti collaterali della lotta tra mafia, poteri forti e Stato, troviamo il film di Maurizio Zaccaro sulla vicenda che ha coinvolto Enzo Tortora. Tra menzogne e arroganza si vuole dimostrare che tutti possono essere coinvolti in crimini se c'è una volontà malevola determinata a farlo, non contano le motivazioni chiunque anche un uomo perbene può essere trasformato, per la superficialità dell'opinione pubblica, in un mostro ("Un uomo perbene, 1999"). Il ricatto, la diffamazione ad uso politico, possono molto con chi ha vissuto sempre nel rispetto delle regole.

 

Altro esempio è quello rappresentato nel film "Ilaria Alpi 'Il più crudele dei giorni', 2003" di Ferdinando Vicentini Orgnani. Il film ricostruisce l'ultimo mese di vita della giornalista RAI Ilaria Alpi e del suo operatore di ripresa Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio, in Somalia, il 20 marzo 1994. Ancora una volta la scoperta di un traffico di scorie e di armi ad opera di elementi deviati governativi, apre un vaso putrescente che l'onestà e il coraggio di Ilaria Alpi non ha voluto tacere, pagando con la vita.

Tra i molti film sul fascismo e sulla resistenza voglio ricordare "I sette fratelli Cervi, 1968" di Gianni Puccini, "Il delitto Matteotti, 1973" di Florestano Vancini e "Antonio Gramsci: i giorni del carcere, 1977" di Lino del Fra. Questi film, più di altri, descrivono diversi aspetti della brutalità del fascismo, e più in generale dell'umiliazione e del tormento imposti da un regime dittatoriale, ma anche l'umanità e il coraggio degli ideali degli oppressi che è in grado di organizzarsi, resistere, insorgere. Su Antonio Gramsci anche  "L'ottimismo della volontà 'Vita di Antonio Gramsci' di Raffaele Maiello (Italia, 1981)" (raiplay); Gramsci, La forma della memoria (Italia/1998) di Paolo Isaja e Maria Pia Melandri (54′); sulla vita di Antonio Gramsci, recentemente, si è rinnovato l'interesse che ha portato alla realizzazione di una nuova pellicola: Gramsci 44 (Italia/2016) di Emiliano Barbucci (66′). 

Galileo di Liliana Cavani (Italia Bulgaria 1968)

 

Tra i film che ritengo più significativi, in assoluto, "Galileo, 1968" di Liliana Cavani sulla persecuzione ecclesiastica nei confronti di Galileo Galilei e sulla guerra senza esclusione di colpi tra scienza e fede e i capolavori di Giuliano Montaldo "Giordano Bruno, 1972" e "Sacco e Vanzetti, 1970".

 Sacco e Vanzetti (Giuliano Montaldo, Italia 1972)
 

Questi tre film hanno in comune storie di pregiudizio e di oppressione, di lotta per la verità e la libertà, per il diritto di espressione e per il diritto all'esistenza che accomuna tutti gli esseri umani, illustri o anonimi che siano. Tutti assolutamente da vedere e rivedere, intensi e densi di contenuti.

 Pane e libertà (Alberto Negrin, Italia 2008)

 

Tra i film per la televisione hanno rilievo sicuramente, tra pochi altri:

"Maria Montessori, 2007" diretto da Gianluca Maria Lavarelli, sulla vita dell'illustre pedagogista, medico e educatrice internazionalmente nota per il metodo che prende il suo nome, usato in migliaia di scuole, in tutto il mondo. Ricordiamo ancora "Pane e libertà, 2008" di Alberto Negrin sulla vita del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, riconosciuto per l'umiltà, il buonsenso, la chiarezza e l'umanità. Infine "Adriano Olivetti 'la forza di un sogno', 2013" sulla vita dell'imprenditore Adriano Olivetti, ingegnere, imprenditore e politico che si distinse per i suoi progetti industriali innovativi basati sul principio secondo cui il profitto aziendale deve essere reinvestito a beneficio della comunità.

Pane e libertà regia di Alberto Negrin (Italia 2008)

 

Tra i film del cinema internazionale suggerisco due film sull'olocausto. Di George Stevens il film "Il diario di Anne Frank, 1959": rifacendosi ai diari di una giovane tredicenne negli anni 1942-44 in Olanda, dall'introduzione delle leggi razziali, descrive la sua vita, la famiglia, i suoi amici, i suoi sogni e le sue speranze. Di questo film esistono anche due remake e svariati lavori per la televisione. Inoltre, di Steven Spielberg il film "Schindler's List, 1993", ispirato al romanzo "La lista di Schindler" di Thomas Keneally, basato sulla vera storia di Oskar Schindler, imprenditore tedesco, ricordato per aver salvato, durante la seconda guerra mondiale, oltre 1000 uomini donne e bambini perseguitati dal nazismo.

Del grande regista statunitense Stanley Kubrick, voglio ricordare "Spartacus, 1960", che narra le vicende che portarono il gladiatore Spartaco (Tracia, circa 109 a.C. - Lucania, 71 a.C.) dalla schiavitù nelle miniere romane a guidare la rivolta degli schiavi contro Roma.

Spartacus di Stanley Kubrick (USA 1960)

 

Tra i personaggi storici illustri ricordiamo i film biografici, più o meno storici, più o meno ispirati. Di Richard Attenborough, "Gandhi, 1982", viaggio nell'unificazione e nella pacificazione dell'India. E ancora Shekhar Kapur, "Elizabeth: the Golden Age, 2007", la storia della donna "condannata" ad essere regina.

Ritorniamo alla storia recente con tre personaggi americani, di Oliver Stone, "JFK 'un caso ancora aperto', 1991", film dai contenuti controversi che racconta un'ipotesi realistica sull'omicidio di John Fitzgerald Kennedy. Spike Lee in "Malcolm X, 1992" si riappropria della storia e del messaggio di cambiamento e di progresso espresso da Malcom Little (meglio noto come Malcom X) nell'America degli anni '50 e '60. 

Selma - La strada per la libertà (Selma), 2014” diretto da Ava DuVernayIl film rappresenta una rievocazione delle marce di Martin Luther King da Selma a Montgomery che nel 1965 segnarono l'apice della rivolta per il diritto di voto agli afroamericani. 

Selma di Ava DuVernay (USA 2014)

 

E nella storia recente, l'apartheid in Sud-Africa con Nelson Mandela nel film di Eastwood Clint, "Invictus 'L'invincibile’, 2010" e Patrick Chamusso nel film "Catch a Fire, 2006" di Phillip Noyce.

L'impegno eroico per i propri ideali di giustizia e di libertà, che non ha paura della morte e che a volte è costretto a portare anche la propria morte, delle persone care come i compagni di lotta o di altri individui, su fronti opposti, per un bene più alto: la libertà. Di Gus Van Sant, "Milk, 2008", narra gli ultimi anni di vita di Harvey Milk che in difesa dei diritti degli omosessuali fu assassinato, apparentemente per futili motivi, in un ambiente politico mediocre, nell'America degli anni '70.

Milk di Gus Van Sant (USA 2008)

 

Un intenso film di lotta per l'indipendenza è quello di Steve McQueen (omonimo del grande attore americano), "Hunger, 2008", ricostruisce e racconta la morte di Bobby Sands (e dei suoi compagni di lotta) dopo un'estenuante sciopero della fame per rivendicare l'indipendenza dell'Irlanda. Ricorda che la sofferenze, il coraggio, la determinazione e il sacrificio di pochi uomini può molto per cambiare la Storia. Film dalla retorica scarna e dalle immagini intense e disarmanti. Da vedere.

 Che: l'argentino (Steven Soderberg, USA 2008)

 

Steven Soderbergh provoca e stupisce col suo "Che 'L'argentino', 2008" prima parte della storia di Ernesto Guevara de la Serna detto il Che. Solidi ideali, generosità, sensibilità per le sofferenze del popolo e visione chiara dei mutamenti nella storia sud-americana e mondiale portano, il giovane medico argentino, a condividere la prospettiva rivoluzionaria. Il resto è Storia. Il film descrive in modo equilibrato la crisi di Cuba e le sue implicazione sugli assetti strategici nord-americani.

Inoltre "Kinsey, 2004" di Bill Condon sulla vita del sessuologo americano Alfred Kinsey, sull'eterno conflitto tra fede e scienza, tra pregiudizio e conoscenza.

 Frances (Graeme Clifford, USA 1982)

 

Gente comune, gente straordinaria, Clifford Graeme con "Frances, 1982" narra alcune vicende della vita di Frances Farmer, attrice teatrale e cinematografica che dovette lottare, nell'America degli anni '30 e '40, per non piegarsi alle volontà di omologazione del sistema. Nota per il suo spirito indipendente e ribelle, contrastato dall'autoritarismo dello star system hollywoodiano e dalle attitudini possessive della madre, causò una sua devastante crisi psichica che la portò alla lunga degenza in ospedali psichiatrici e la provò fisicamente. È un atto d'accusa contro le pratiche psicologiche di destrutturazione della personalità sperimentate in quegli anni (applicata ancora oggi, in forme diverse e più strutturate, sulla popolazione civile, in modo del tutto illegale e perciò reso "invisibile") e poi sino a spingersi a pratiche aberranti, di menomazione psico-fisica, come la lobotomizzazione. Nei titoli di coda, una nota del Dipartimento per la Salute Mentale della California, in cui si precisa che "[...] le riprovevoli condizioni cui fu sottoposta Frances Farmer non sono rappresentative degli attuali trattamenti nel campo della salute mentale". Il film esiste in italiano in varie versioni tagliate.

 Silkwood (Mike Nichols, USA 1983)

 

In "Silkwood, 1983" di Mike Nichols narra le vicende legate all'operaia e attivista sindacale americana Karen Silkwood, che denunciò problemi di sicurezza in una centrale nucleare che esponevano alla contaminazione gli operai della stessa centrale. Rimase contaminata ripetutamente in situazioni poco chiare e morì in un altrettanto poco chiaro incidente stradale, la sera nella quale avrebbe dovuto incontrare un giornalista interessato alle rivelazioni sulle attività e le manchevolezze nella gestione della sicurezza della centrale. Splendido film che unisce il coraggio e l'abnegazione di una donna, fragile e con gravi problemi familiari, con l'attaccamento alla vita e la lotta appassionata per il diritto alla sicurezza sul lavoro. Da non perdere.

Ancora Steven Soderbergh in "Erin Brockovich 'forte come la verità', 2000" ci parla con leggerezza della determinazione per il raggiungimento della verità per la tutela dei diritti delle popolazioni attraverso la causa intentata contro la Pacific Gas & Electric nel 1993 per la contaminazione con cromo esavalente delle acque della città di Hinkley in California (per oltre 30 anni) e costò il risarcimento record di 333 milioni dollari a favore degli oltre 600 residenti, dimostrando l'efficacia delle azioni collettive (class action) contro grosse società e multinazionali.

Erin Brockovich 'forte come la verità' di Steven Soderbergh (USA 2000)
 
Veronica Guerin 'Il prezzo del coraggio' di Joel Schumacher (USA Irlanda UK 2008)

 

Nel film "Veronica Guerin 'Il prezzo del coraggio', 2003" di Joel Schumacher vengono narrate le tragiche vicende legate all'assassinio della giornalista irlandese. Il 26 giugno del 1996, stava guidando la sua macchina, quando si fermò ad un semaforo, alla periferia di Dublino, senza essersi accorta di essere seguita. La sua macchina venne affiancata da una motocicletta, con a bordo due uomini, di cui uno sparò sei colpi, uccidendola. L'esecutore materiale fu poi condannato all'ergastolo, la regia fu di una banda di trafficanti di droga. La pronta reazione delle autorità irlandesi portò a oltre 150 arresti e reclusioni, così come a numerosi sequestri di droga e armi. Il tasso di criminalità in Irlanda scese del 15% nei 12 mesi seguenti l'omicidio.

 Into the wild (Sean Penn, USA 2007)

 

Straordinario per intensità dei contenuti, "Into the wild 'nelle terre selvagge’, 2007" di Sean Penn ci racconta la storia vera di Christopher McCandless basandosi sul romanzo di J. Krakauer “Nelle terre estreme”. Nel 1990 si laurea brillantemente, ottenendo una specializzazione in Storia e Antropologia. Intraprende una serie di viaggi che lo portano a finire gli ultimi 112 giorni della sua vita nei boschi dell'Alaska, nel parco nazionale di Denali, avendo come unico rifugio un vecchio autobus abbandonato che chiama Magic Bus; muore di fame e freddo tra i suoi libri, di autori quali Lev Tolstoj, Jack London e Henry David Thoreau. Un grandissimo film che presagisce l'evidenza della fragilità delle moderne società occidentali.

Voglio ricordare anche le storie di altre quattro donne straordinarie "Rosa Luxemburg, 1986" e "Hanna Arendt, 2012" di Margarethe von Trotta, la metematica greca Ipazia del film "Agorà, 2009" di Alejandro Amenabar e l’artista messicana Frida Kalo del film “Frida, 2002” di Julie Taymor.

 Frida (Julie Taymor, USA 2002)

 

La lista che segue è divisa in due sezioni, una dei film che fanno riferimento a personaggi e vicende italiane e un'altra al resto del mondo. Questo può apparire insensato (e in parte lo è): voglio solo favorire la selezione di contenuti, da parte di chi deciderà di accogliere questi suggerimenti, tra situazioni e storie in parte familiari da altre lontane e, a volte, meno note.

Tutto qui.

 Giordano Bruno (G. Montaldo, Italia 1972)
 
 Il delitto Matteotti (F. Vancini, Italia 1973)

 

I film sono in ordinati per anno nel modo seguente: (Cognome e Nome, Titolo, Nazione e Anno). Mancano molti titoli significativi, di artisti e sportivi ad esempio, che spero di proporre in una delle prossime liste.

Per ora è tutto. Buona visione!


 

Personaggi emblematici dell'impegno civile e della testimonianza

Cinema italiano

  1. Taviani Paolo, Vittorio e Vittorio Orsini, Un uomo da bruciare, Italia 1962
  2. Puccini Gianni, I sette fratelli Cervi, Italia 1968
  3. Cavani Liliana, Galileo, Italia Bulgaria 1968
  4. Kalatozov Mikhail, La tenda rossa, Italia 1969
  5. Montaldo Giuliano, Sacco e Vanzetti, Italia 1970
  6. Rosi Francesco, Il caso Mattei, Italia 1972
  7. Montaldo Giuliano, Giordano Bruno, Italia Francia 1972
  8. Vancini Florestano, Il delitto Matteotti, Italia 1973
  9. Petri Elio – Todo Modo – Italia 1976
  10. Del Fra Lino, Antonio Gramsci: i giorni del carcere, Italia 1977
  11. Ferrara Giuseppe, Il caso Moro, Italia 1986
  12. Ferrara Giuseppe, Giovanni Falcone, Italia 1993
  13. Placido Michele, Un eroe borghese, Italia 1995
  14. Zaccaro Maurizio, Un uomo perbene, Italia 1999
  15. Giordana Marco Tullio, I cento passi, Italia 2000
  16. Scimeca Pasquale, Placido Rizzotto, Italia 2000
  17. Orgnani Ferdinando Vicentini, Ilaria Alpi 'Il più crudele dei giorni', Italia 2003
  18. Ferrara Giuseppe, Guido che sfidò le Brigate Rosse, Italia 2005
  19. Tavarelli Gianluca Maria, Maria Montessori, Italia 2007
  20. Negrin Alberto, Pane e liberà, Italia 2008
  21. Soavi Michele, Adriano Olivetti 'la forza di un sogno', Italia 2013

Cinema internazionale

  1. Stevens George, Il diario di Anna Frank, USA 1959
  2. Stanley Kubrick, Spartacus, USA 1960
  3. Costa-Gavras Constantin, Z l'orgia del potere, Algeria Francia 1969
  4. Attenborough Richard, Gandhi, UK India 1982
  5. Graeme Clifford, Frances, USA 1982
  6. Nichols Mike, Silkwood, USA 1983
  7. Von Trotta Margarethe, Rosa Luxemburg, Germania 1986
  8. Stone Oliver, JFK 'un caso ancora aperto', USA 1991
  9. Spielberg Steven, Schindler's List, USA 1993
  10. Lee Spike, Malcolm X, USA 1992
  11. Soderbergh Steven, Erin Brockovich 'forte come la verità', USA 2000
  12. Julie Taymor, Frida, USA Canada Messico 2002
  13. Schumacher Joel, Veronica Guerin 'il prezzo del coraggio', USA Irlanda UK 2003
  14. Condon Bill, Kinsey, USA 2004
  15. Noyce Phillip, Catch a Fire, USA UK Sud Africa 2006
  16. Penn Sean, Into the wild, USA 2007
  17. Kapur Shekhar, Elizabeth: The Golden Age, UK Francia 2007
  18. Soderbergh Steven, Che 'L'argentino', Francia/Spagna/USA 2008
  19. McQueen Steve, Hunger, UK Irlanda 2008
  20. Van Sant Gus, Milk, USA 2008
  21. Amenabar Alejandro, Agorà, Spagna 2009
  22. Eastwood Clint, Invictus (L'invincibile), USA 2010
  23. Von Trotta Margarethe, Hannah Arendt, Germania 2012
  24. Ava DuVernay, Selma - La strada per la libertà (Selma), USA 2014 

Le liste hanno lo scopo dichiarato di favorire professori, insegnanti, operatori dei cineforum e cinefili interessati ai film su un tema specifico.

Vi auguro una buona e proficua visione.

Non smettiamo di immaginare un mondo migliore!

 

Leggi, dello stesso autore

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Blog collettivo iglesiente

  

 

Benessere e aspirazione alla felicità

 

«Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow Jones né i successi del Paese sulla base del Prodotto Interno Lordo. Il PIL comprende l’inquinamento dell’aria, la pubblicità delle sigarette, le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine del fine settimana… Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari. Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione e della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia e la solidità dei valori familiari. Non tiene conto della giustizia dei nostri tribunali, né dell’equità dei rapporti fra noi. Non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio né la nostra saggezza né la nostra conoscenza né la nostra compassione. Misura tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta.» (Robert Kennedy, Dal discorso tenuto il 18 marzo 1968 alla Kansas University)

«Discutere di indicatori è un modo per discutere dei fini ultimi di una società e della direzione che essa intende intraprendere.» (Amartya Sen, economista e premio Nobel 1989)

 

Nel corso della storia sono state elaborate diverse nozioni di benessere, di sviluppo e di progresso. Nell’ultimo secolo il benessere è stato sostanzialmente considerato sinonimo di benessere economico e la contabilità economica nazionale ha avuto dei riflessi su questo modo di pensare. Il P. I. L. (Prodotto Interno Lordo, PIL) è stato considerato come lo strumento principale di misura dello sviluppo.

L’obiettivo delle politiche economiche è stato sempre quello di aumentare il PIL, ma a poco a poco si è insinuato il dubbio che il PIL non fosse una misura corretta del benessere. In genere si ipotizza che il benessere corrisponda al livello di produzione di un paese, ciò significa che più si produce, più si hanno a disposizione beni e servizi, più le persone stanno bene e in ultima analisi sono felici.

Questa ipotesi risulta vera ancora oggi?

Il PIL della Sardegna confrontato con quello della Lituania (2003-2014)

 

PIL italia contro Germania e Spagna

 

Attualmente si è evidenziato uno scostamento tra i dati rilevati sul benessere (fattori che hanno influenza sulla qualità della vita) e la crescita del PIL; legame, questo, che sembrava essere una immutabile verità. Oggi, l’aumento del PIL e la sua corrispondenza con l’aumento di benessere effettivo, viene messo continuamente in discussione e vengono evidenziati i suoi limiti e quelli del suo principale indicatore: per questo vengono proposte interpretazioni alternative e nuovi indici.

Questo effetto si chiama “effetto soglia” (Threshold Hypothesis, Max-Neef 1995): raggiunta una certa soglia di crescita, il beneficio addizionale di un’ulteriore crescita è inferiore al costo della crescita stessa.

Prodotto interno lordo europeo pro capite 2018 (Gross domestic product, GDP)

 

Andare oltre il PIL significa rimettere al centro la persona ed il concetto di benessere a partire da quello economico. Se l’obiettivo è la felicità, difficile da quantificare, ci si riferisce al benessere sociale e allo standard di vita (ad esempio: aspettativa di vita, istruzione, reddito pro capite).

Il PIL non tiene conto dei vantaggi reali e sociali, neppure di quelli ambientali e non discrimina la qualità delle azioni e degli investimenti e neppure la qualità dei risultati degli investimenti. In una frase: non tiene conto della complessità del mondo.

Il PIL non rileva la quantità e la qualità dell'istruzione, il livello di corruzione e criminalità, il rispetto e il consumo delle risorse dell'ambiente, inoltre non tiene conto del livello di povertà, della sicurezza economica, dello stato di salute, del livello di mortalità e di altri parametri sociali che sono invece fondamentali per la valutazione del benessere e della felicità di una popolazione.

Il PIL non registra i costi derivanti dalle attività produttive dannose, in altri termini, non tiene conto delle cosiddette “esternalità negative” rilevabili quando l’attività di produzione di un’impresa riduce il benessere di altri soggetti (per esempio l’inquinamento di un fiume da parte di una fabbrica) oppure quando i beni prodotti sono beni di distruzione di altri beni (come la produzione di armi da guerra): attualmente l’industria bellica incrementa il PIL di un paese produttore anziché decrementarlo!

Inoltre il PIL non riflette tutto ciò che viene prodotto, come le attività illegali (economie   sommerse e evasione fiscale), informali o le attività legali ma occultate. Nuovi sistemi di contabilità europea e internazionale spingono i paesi a contabilizzare nel PIL anche l’economia non osservata.

Infine il PIL ignora i diritti umani e le libertà dei popoli, non considera il tempo risparmiato e il tempo libero come dei vantaggi, non considera la distribuzione della ricchezza, non differenzia i servizi pubblici di utilità sociale da un qualunque altro prodotto, ignora i lavori domestici e i servizi di volontariato e quanto rende socialmente più ricca una società e la vita degna di essere vissuta.

Dove vivono i ricchi in Italia? Il Sulcis Iglesiente è il fanalino di coda in Italia come in Europa.

 

Il prodotto interno lordo è stato definito nel modo seguente: 

PIL = Consumi + Spesa dello Stato + Investimenti + (EsportazioniImportazioni)

Consumi → il valore totale dei beni e servizi prodotti in un Paese da parte di operatori economici residenti e non residenti nel corso di un anno, e destinati al consumo dell'acquirente finale.

Spesa dello Stato → investimenti pubblici

Investimenti → investimenti privati

Esportazioni - Importazioni → esportazioni nette (esportazioni totali meno importazioni totali). Non viene quindi conteggiata la produzione destinata ai consumi intermedi di beni e servizi consumati e trasformati nel processo produttivo per ottenere nuovi beni e servizi.

A partire dagli anni novanta sono stati proposti i primi indici di benessere alternativi al PIL, dagli anni 2000 il numero di questi indici si è ampliato di un ordine di grandezza (attualmente sono circa una trentina gli indici presi in seria considerazione dagli economisti), questo grazie alla pressione dell’opinione pubblica (spesso attraverso organizzazioni non governative) su temi ambientali e sociali.

ISU mondiale 2019 
Indice di sviluppo umano (HDI, 2019)

 

L’indice di sviluppo umano

Nel 1990 viene introdotto l’indice si sviluppo umano (HDI, Human Development Index, Hac-Sen)   utilizzato, a partire   dal 1993, dall’ONU parallelamente al   PIL per valutare   la qualità della vita nei paesi membri.

Si basa su tre indicatori principali:

  • Indice di aspettativa di vita (LEI, Life Expectation Index)a
  • Indice di istruzione (EI, Education Index)
  • Indice di reddito (II, Income Index)

HDI è il risultato della media geometrica dei tre indicatori (radice cubica del prodotto dei tre indicatori).

Guardando la classifica mondiale possiamo vedere che l’Italia è collocata nella parte più alta, tra i paesi più sviluppati, eppure è evidente a tutti che, almeno negli ultimi 20 anni si è avuto un costante e progressivo peggioramento della qualità della vita, nella sanità, nell’istruzione, nelle infrastrutture e dei servizi, e le condizioni del territorio: in misura più marcata in alcune aree del paese come il meridione e le isole.

La causa prevalente è la diminuzione degli investimenti (pubblici e privati) e del credito alle imprese, oltre che dell’indebitamento che ha causato la loro chiusura, le minori esportazioni e il grave aumento della disoccupazione (specialmente giovanile) con la progressiva diminuzione dei consumi interni delle famiglie, ma anche una crescente spesa sanitaria e della pubblica amministrazione per inefficienze e sprechi dovuti alla cattiva gestione e all’uso criminale delle risorse, al quale si accompagna una crescente sfiducia e una crescente evasione fiscale. Risulta chiara l’esigenza di avere a disposizione indicatori più precisi, che tengano conto anche di parametri che degradano le prestazioni economiche: d’ora in avanti non solo goods ma anche bads nelle valutazioni dello sviluppo e della crescita.

 

Le raccomandazioni della “Commissione Stiglitz-Fitoussi-Sen”

Sempre a testimoniare la crescente attenzione del mondo politico sul tema della misura del benessere, il presidente francese all’inizio del 2008, ha incaricato gli economisti Jean-Paul Fitoussi, Joseph Stiglitz e Amartya Sen, di riflettere su come cambiare gli indicatori dello sviluppo economico. Sono state individuate le seguenti raccomandazioni per la costruzione degli indici di benessere economico.

  • Per valutare il benessere materiale bisogna analizzare i redditi e il consumo, piuttosto che la produzione.
  • Impostare l’analisi dal punto di vista delle famiglie, guardando al reddito e ai consumi delle famiglie (prendendo cioè in considerazione tasse, prestazioni sociali e servizi forniti dallo Stato, come la sanità e l’istruzione, e interessi sui prestiti che le famiglie pagano).
  • Considerare, oltre al reddito e al consumo, il patrimonio delle famiglie, distinguendo tra chi spende tutto per consumi, accrescendo il benessere immediato, e chi invece risparmia per il benessere futuro.
  • Dare maggiore importanza alla distribuzione dei redditi, del consumo e del patrimonio.
  • Estendere gli indicatori alle attività non legate direttamente al mercato.
  • Migliorare la valutazione di sanità, educazione, attività personali e condizioni ambientali, mediante calcoli oggettivi e strumenti a carattere soggettivo (sondaggi).
  • Valutare in maniera esaustiva le ineguaglianze rispetto alla qualità della vita, calcolando le differenze tra individui, tra diversi gruppi sociali, per genere e per generazione.
  • Realizzare indagini per capire come le evoluzioni in un settore della qualità della vita hanno ripercussioni su altri.
  • Gli istituiti di statistica dovrebbero rendere disponibili le informazioni necessarie per creare un indicatore sintetico della qualità della vita;
  • L’utilizzo congiunto di misure di benessere oggettive e soggettive fornisce indicazioni essenziali per misurare la qualità della vita;
  • Definire una griglia di indicatori per misurare la "sostenibilità" del benessere questione questa complementare al benessere attuale e quindi da esaminare distintamente;
  • Definire una griglia di indicatori di sostenibilità ambientale che consentano di misurare il livello di pericolo conseguenza del danneggiamento ambientale.

Alcuni indici preesistenti possedevano alcune caratteristiche complanari con le suddette raccomandazioni.

 

Indici di sostenibilità dello sviluppo

L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) introduce l’indice di qualità della vita (BLI, Better Life Index), basato su 11 parametri

  • Abitazione
  • Reddito
  • Lavoro
  • Comunità
  • Educazione
  • Ambiente
  • Forma di governo
  • Salute
  • Soddisfazione delle vita
  • Sicurezza
  • Equilibrio vita\lavoro

Nei paesi industrializzati la correlazione ricchezza e prosperità è evidente, ma non è possibile comparare paesi che si scostano dal modello economico occidentale. Per cui il suo uso è limitato alla comparazione dei paesi OCSE.

La Banca Mondiale ha introdotto le stime di benessere (Welth Estimates) secondo standard consolidati di valutazione della ricchezza

capitale prodotto

  • valore dei macchinari
  • valore delle attrezzature (incluse le infrastrutture)
  • valore dei terreni urbani

capitale naturale

  • risorse del sottosuolo (inclusa acqua)
  • terra
  • foreste

capitale intangibile

  • capitale umano
  • qualità dell’istruzione
  • qualità delle istituzioni di governo

Dalle analisi condotte risulta chiaro che i paesi più sviluppati sono caratterizzati dall’avere un maggiore sviluppo del capitale intangibile, mentre sui paesi più poveri ha un maggiore impatto del capitale naturale. Vediamone alcuni solo a titolo esemplificativo.

Un altro indice interessante è l’indice di sostenibilità del benessere economico (ISEW, Index of Sustainable Economic Welfare) sostenuto anche da James Tobin e proposto da Herman Daly e John Cobb nel 1989. ISEW è esemplificabile come segue:

ISEW = consumi personali +  

+ spese pubbliche (esclusa la difesa militare)

-  spese private a scopo difensivo

-  formazione del capitale

+ servizi da lavoro domestico

-  costi di degrado ambientale

-  deprezzamento del capitale ambientale

 

Questo indice sta alla base dell’indice di progresso reale (GPI, Genuine Progress Indicator)

GPI = consumi personali +

+ valore del lavoro domestico

+ valore dei servizi di volontariato

- costi di degrado ambientale

- costi del crimine

- costi per divorzi e altre questioni familiari

- deprezzamento del capitale naturale

- costi dello stress

- aumento del credito al consumo

- costi delle disuguaglianze sociali

 

Questi ultimi indici tengono conto in modo concreto delle eventuali “esternalità negative” prodotte dal processo di sviluppo economico.

Un ultimo indice (anzi un insieme di indici frutto di una valutazione sistematica dei termini influenti nella creazione di benessere economico) è stato proposto in Italia nel 2011.

 

Benessere Equo e Sostenibile (BES)

Il BES nasce all’interno del comitato CNEL-ISTAT e si articola in dodici parametri, che sono stati declinati in un set di 134 indicatori. È stato pubblicato nel marzo del 2013 il primo “Rapporto sullo stato del benessere equo e sostenibile in Italia”.

Il BES aspira a divenire una sorta di “programma politico strategico” perché la riflessione su come si misura il benessere e su quali sono i parametri che la condizionano è anche una riflessione su come la politica può definire i suoi obiettivi e valutare i risultati della sua azione in modo concreto e misurabile. A partire da un quadro condiviso, come quello proposto, molte potrebbero essere le attività che la politica, le parti sociali e gli istituti di ricerca potrebbero intraprendere per migliorare e incentivare la ricerca della felicità.

 I dodici indicatori del BES

 

Da questi semplici esempi è possibile trarre un insegnamento immediato per valutare, misurare e confrontare la qualità della vita reale nei nostri territori e avere una maggiore consapevolezza della situazione economica e di quali sono i punti deboli o di degrado e quali i punti di forza e le prospettive del sistema produttivo e sociale locale.

Questo è un valido strumento per accrescere la consapevolezza per analizzare e capire le cause di questo regresso e le possibilità concrete per cambiare rotta.   Riflettere sui parametri che caratterizzano la nostra percezione della qualità della vita possono stimolarci a immaginare soluzioni razionali ed efficaci per migliorare l’economia dei territori. 

La consapevolezza e l’analisi della realtà sono solo i primi passi verso la maturazione di una effettiva volontà di cambiamento.

Altri indici

  • Indice di Sostenibilità della Fondazione ENI Enrico Mattei (FEEM SI)
  • Global Peace Index (GPI)
  • Felicità Interna Lorda (GNH)

Per una lista completa vedere wikipedia.org

 

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Blog collettivo iglesiente

  

 

Cinema: il lavoro (seconda parte)

 

 

«L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione

Articolo 1 della Costituzione della Repubblica italiana

  

Il tema del lavoro è di grande attualità da quando le politiche economiche hanno evidenziato, con forza dirompente, che è stato tradito il patto di fiducia tra le popolazioni e le loro classi dirigenti. Il tradimento è stato realizzato gradualmente attraverso la metamorfosi antropologica tra capitalismo e finanza piratesca, tra "lavoro+capitale" e azzardo finanziario.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti, concentrazioni di capitale, diminuzione degli investimenti, disoccupazione crescente e stagnazione economica.

Tutto questo sta avendo conseguenze devastanti sullo stato sociale: l'istruzione negata, la sanità per pochi, le clientele nella pubblica amministrazione e nell'università, le ruberie, le combriccole del malaffare, gli evasori fiscali, i corrotti e i corruttori, la giustizia ineguale, la crescente povertà e le crescenti disuguaglianze sociali.

Che ce ne facciamo di questa falsa libertà se non ci sono pari opportunità nell'accesso alle risorse e uguaglianza davanti alla legge? Che ce ne facciamo di questo Stato se non ci sono le tutele contro chi sfrutta posizioni di privilegio per accrescere la sua influenza a discapito degli altri e chi sbaglia non paga mai?

L'altro, brutta bestia, in una società che vorrebbe dirsi libera e aperta, equa e solidale e che nella pratica quotidiana dà forza al suo lato oscuro, quello delle organizzazioni occulte laiche e clericali, che sguazza e vorrebbe continuare a sguazzare nello sfruttamento dell'altro e nei privilegi.

Se una lunga guerra e il lavoro di ricostruzione di milioni di uomini e donne dal dopoguerra ad oggi per ottenere più libertà, più equità e più giustizia, è servito solo ad arricchire pochi privilegiati e a ridurre sul lastrico la maggioranza della popolazione, allora non è servita a niente e le nuove generazioni dovranno forse trovare una nuova soluzione, una soluzione migliore.

I film che vi propongo, in questa carrellata, sono leggeri e duri, fantastici e iper-realistici: la loro visione accrescerà la nostra capacità di analizzare il mondo da più punti di vista, da quello del pensionato truffato e vilipeso, dall'operaio al dirigente di fabbrica licenziati e marginalizzati, dal figlio di operaio al precario in lotta per trovare un posto nella società.

Uomini e donne intelligenti e sensibili che sentono la società non come un vantaggio, tipico dell'appartenenza a un gruppo sociale o a un territorio (un destino comune), ma in solitudine, quella putrescente solitudine segno di un deterioramento delle costruzioni sociali della cultura contemporanea, che vede molti individui come appendici di una televisione e/o di un telefono, non più parte di nessun meccanismo decisionale e creativo, neppure se li riguarda direttamente. 

Ogni storia, tra realtà e finzione, apre un nuovo scenario, apre una possibilità spesso solo immaginata, ma reale o realistica. Possibile.

Come ho già espresso, nella prima parte, non vi consiglierò capolavori (esclusi rari casi) ma film significativi che parlano chiaro e riescono a rappresentare ciò che conosciamo già e ciò che non abbiamo neanche immaginato, perché estremi discronici di possibilità che non vorremmo mai sperimentare nella vita reale.

 

Il primo film che vi propongo è un documentario, ottimista e rivoluzionario che ben rappresenta le capacità e la forza di uomini e donne uniti nella costruzione del proprio destino. La riappropriazione dei mezzi di produzione e la costruzione di una società giusta e fondata sul lavoro. La nuova consapevolezza condivisa   attraverso patti chiari e solidali, nella nuova visione del mondo dove chi produce vuole produrre per vivere non vivere per produrre. Un documentario di grande impatto emotivo (The Take 'la presa', Naomi Klein e Avin Lewis, Canada 2004) che narra la lezione Argentina, ovvero la riappropriazione popolare del lavoro. "Fabbriche abbandonate, crepe nel cemento, macchine arrugginite. Ma tra le macerie sta crescendo qualcosa. Ritorna il lavoro, anzi è la gente a riprenderselo. Il nuovo motto: occupare, resistere, produrre." [Naomi Klein]

Mammuth (G. de Kervern e B. Delépine, Francia 2010)

 

In "Mammuth" (Francia, 2010) un pensionato cerca di ricostruire la sua carriera lavorativa con grande difficoltà. Lo stravagante Serge (interpretato da Gérard Depardieu) va in pensione, il suo impiego come macellaio è l'ultimo di una lunga serie. La sua grande memoria e la determinazione fanno a pugni col suo senso pratico che lo allontana dalla cruda realtà. I suoi precedenti datori di lavoro non hanno mai versato i suoi contributi previdenziali, ed ora per regolarizzare la sua situazione è costretto ad intraprendere un viaggio a ritroso nel tempo alla guida della sua moto (Münch Mammuth).

Di rilievo anche "La nostra vita" (Italia, 2010). Il protagonista è Claudio (Elio Germano) è un operaio edile che vive alla periferia di Roma con Elena e i loro due figli. Si amano sinceramente e nella loro semplicità hanno costruito un rapporto solido di reciproche attenzioni e di complicità che sembra averli messi al riparo dalle insidie della vita. Lui è un sorvegliante nei cantieri edili ed ha rapporti quotidiani con i muratori, per lo più clandestini e che lavorano in nero. Un incidente mette i crisi il sistema di certezze sul quale aveva costruito la sua vita.

"Generazione 1000 euro" è una divertente commedia (Italia, 2009) nella quale Matteo, brillante trentenne neolaureato in matematico, lavora per un'importante azienda nel settore marketing, convive con Francesco, appassionato di cinema e di playstation. La nuova direttrice dell'azienda di Matteo, Angelica sconvolgerà la vita di Matteo costringendolo a mettersi davanti alle serie responsabilità della sua vita.

A l'origine (Xavier Giannoli, Francia 2009)

 

Nel film "All'origine" (A l'origine di Xavier Giannoli, Francia 2009) la realtà supera la finzione. Paul, ex detenuto per truffa, viene a conoscenza di una zona nella quale i lavori per la costruzione di un'autostrada sono da tempo bloccati e decide di concorrere a far riprendere i lavori falsificando tutti i documenti necessari per ottenere macchine, attrezzature e materiali. In questo modo riesce ad ottenere la fiducia della gente del posto che intravede una prospettiva economica reale... le cose, all'inizio, sembrano procedere bene e in modo efficiente. Il film ha preso spunto da un fatto di cronaca.

Tutta la vita davanti (Paolo Virzì, 2008)

 

Lavoro e vita da precari sono ben rappresentati in "Tutta la vita davanti" (Paolo Virzì, 2008). Marta si è laureata a pieni voti in filosofia e cerca un lavoro. La sua ambizione è quella di ottenere un posto come ricercatrice, ma non è facile e bisogna comunque vivere e quindi, nell'attesa dei risultati del concorso, cerca un lavoro qualunque. È sola, il suo compagno è lontano (negli Stati Uniti con un assegno di ricerca); trova un impiego come baby-sitter, ma in breve tempo si accorge che deve assolutamente guadagnare di più per potere essere indipendente. Segue il consiglio dall'amica Sonia e si rivolge alla società di vendite per corrispondenza nella quale lavora anche l'amica, entra nel team del clienti.

Louise Michel (G. Kervern e B. Delépine, Francia 2008)

 

Alla chiusura di una fabbrica le operaie decidono di rivalersi sul proprietario (Louise Michel di G. Kervern e B. Delépine, Francia 2008). Un gruppo di operaie ha paura che ci possa essere una riduzione del personale. I proprietari cercano di tranquillizzarle ma hanno in serbo ben altro. Il giorno dopo l'ultimo colloquio con i proprietari scoprono che la loro fabbrica è stata completamente smantellata e trasferita nella notte (delocalizzazione). Il padiglione è vuoto, macchinari, uffici e l'intera direzione. Dopo il doloroso sconcerto iniziale le donne si radunano per trovare una soluzione adeguata.

Ken Loach in un film duro e rigoroso descrive la moderna libertà di sfruttare i deboli (In questo mondo libero, UK 2007). Angie lavora, con profitto, come impiegata di un'agenzia di collocamento, non ha avuto una vita semplice ma è riuscita sempre ad andare avanti con coraggio. Dopo essere stata licenziata per avere reagito ad una prevaricazione si rende conto che è arrivato il momento di dare una svolta alla sua vita. Così, insieme alla sua coinquilina Rose, riesce ad aprire una nuova agenzia del lavoro per collocare i numerosissimi immigrati in cerca di un'occupazione. L'inizio è, come sempre, lastricato di buoni propositi.

Il cacciatore di teste (Costantin Costa-Gavras, Francia 2005)

 

Ancora un film francese, Costantin Costa-Gavras (Il cacciatore di teste, Francia 2005) ci spiega come superare la concorrenza con ogni mezzo. Dirigente di una fabbrica di carta, Bruno D. viene improvvisamente licenziato a causa di una fusione aziendale con conseguente "delocalizzazione" degli interessi della società acquirente. Bruno non si preoccupa, è ancora giovane e competente ed è convinto di trovare un lavoro simile. Tre anni dopo è al punto di partenza ma è convinto a sopravvivere ed di utilizzare tutte le armi possibili per garantire a se e alla sua famiglia la sopravvivenza. "C'erano solo cinque candidati dotati di titoli, carriera e soprattutto esperienza. Mi sembravano se non migliori, almeno al mio livello... Mi venne un'idea folle". Il film tratta l'imbarbarimento del mercato del lavoro con una storia iperbolica in grado di evidenziare la tendenza distruttiva dei rapporti sociali nella società contemporanea.

 
La febbre (Alessandro D’Alatri, Italia 2005)

 

Impiego pubblico, sogno e dannazione (La febbre, A. D'Alatri, 2005 ). Mario, orfano di padre, ha trent'anni ed è un ragazzo sveglio e pieno di entusiasmo. Il suo sogno, condiviso con i suoi amici, è quello di aprire un dancing... ma suo il "destino" lavora a sua insaputa e lo raggiunge la lettera di assunzione al Comune della sua città, come geometra, posizione per ottenere la quale il padre si era prodigato con energia prima di morire.

Un film leggero ma non superficiale (Volevo solo dormirle addosso, E. Cappuccio, 2004). La reificazione dell'individuo ossia come gestire uomini e cose allo stesso modo. Marco è un giovane dipendente di una multinazionale, opera nel settore delle risorse umane come formatore del personale, attira l'attenzione dei dirigenti, con la mediazione del suo direttore (Giorgio) che ne comprende le ambizioni e le potenzialità. Marco viene inserito nell'organigramma e messo alla prova sfidandolo a licenziare 25 colleghi nella prima fase di ristrutturazione dell'azienda... Marco non si tira indietro, anzi...

Mi piace lavorare 'Mobbing' (Francesca Comencini, Italia 2004)

 

Tortura e lavoro (Mi piace lavorare 'Mobbing', F. Comencini, 2004). Anna, separata, si prende cura della piccola Morgana, sua figlia, e di un anziano genitore malato in una casa di riposo che lo ospita. Anna lavora nella segretaria contabile di un'azienda e svolge il suo lavoro con dedizione, tanto da stimolare piccole invidia da parte delle colleghe. La sua vita semplice e ritmata da impegni e responsabilità viene turbata dalle attenzioni della direzione dell'azienda per la quale lavora.

Il posto dell’anima (Roberto Milani, Italia 2003)

 

Il posto dell'anima (R. Milani, 2003) è una storia contemporanea: una multinazionale d'oltre oceano, che lavora nel settore della produzione di pneumatici, decide di chiudere le produzioni in Italia per tentare di ridurre i costi e spostare la produzione in zone economicamente favorevoli (delocalizzazione). Gli operai iniziano la lotta con iniziative di ogni genere. I contrasti tra operai, impiegati e i responsabili sindacali si propagano all'interno delle famiglie, all'interno delle mura domestiche. La comparsa di gravi casi di malattia, dovuta alle condizioni di produzione, farà da collante in un seppur tragico epilogo.

Fernando Leon de Aranoa (I lunedì al sole, Spagna 2002)

 

Un grande film spagnolo di Fernando Leon de Aranoa (I lunedì al sole, Spagna 2002), narra Ie storie dei ‘senza speranza’, i disoccupati prodotti dalla crisi economica, disoccupati da cinque anni per la chiusura di un cantiere navale. Santa, José, Lino e Amador s'incontrano nel bar di Rico, anche lui costretto a reinventare la propria vita con coraggio e poca fortuna. Vite distrutte, solitudine e indifferenza rendono le loro giornate un tormento, per alcuni insopportabile, nonostante un sorriso amaro solchi i loro visi induriti dal sole. Una lezione di rabbia e dignità del cinema spagnolo.

Identità, integrazione, sacrificio, amore: questi i temi principali di "Piccoli affari sporchi" del regista britannico Stephen Frears (UK, 2002). Disconoscimento, emarginazione, sfruttamento, furore e odio. Una sintesi esplosiva di forze antagoniste che plasmano e piegano i destini di alcuni dei protagonisti, unknown del sottosuolo londinese, del dramma di Stephen Frears. Tutto sembra semplice e scontato ma niente è come appare, le regole sono assenti e la giungla civile entra in competizione con quella africana, con chi i leoni li ha visti solo alla televisione ed ora ha a che fare con bestie più pericolose perché accettate e quasi giustificate dal sistema che alimentano. Orrore e leggerezza senza limite.

Vincent, padre di tre figli, viene licenziato dal suo impiego di consulente finanziario (A tempo pieno, Laurent Cantet, Francia 2001). Egli però non trova il coraggio di riferire l'accaduto alla sua famiglia, anzi si inventa una vita parallela fatta di viaggi di lavoro all'estero e, per garantire uguale tenore di vita ai suoi cari, convince degli amici a prestargli dei soldi con la scusa di fantomatici investimenti. (Wikipedia)


Tempo pieno (Laurent Cantet, Francia 2001)

 

Disperazione creativa nella commedia francese di F. Veber (L'apparenza inganna, 2001). François Pignon (Daniel Auteuil) si trova in una profonda crisi perché la moglie lo ha appena lasciato e il figlio adolescente lo ignora, oltre che per il fatto che la ditta nella quale lavora vuole licenziarlo. Tenta il suicidio per disperazione, ma un vicino di casa lo salva e lo aiuta a risolvere i suoi problemi, proponendogli di fingersi omosessuale. Una commedia degli equivoci ricompone gli animi...

Paul, Mick e gli altri (Ken Loach, UK 2001)

 

Racconta la storia di cinque ferrovieri dello Yorkshire che affrontano la privatizzazione del servizio ferroviario di manutenzione per il quale lavorano (Paul, Mick e gli altri, K. Loach, UK 2001). Saranno costretti a confrontarsi con la precarietà e l'insicurezza del nuovo mercato del lavoro. Il film fu ispirato dal fallimento delle società ferroviarie Connex South Central e the Connex South Eastern. La società Connex perse la concessione per entrambe le linee ferroviarie per la cattiva gestione. (Wikipedia)

Bread and roses (Ken Loach, USA 2000)

 

Vite al confine (Bread and roses, K. Loach, USA 2000). Tra Stati Uniti e Messico la giovane Maya passa nelle mani dei "contrabbandieri di clandestini", che dietro compenso promettono una speranza ai senza futuro. La giovane riesce ad entrare negli Stati Uniti e trova un impiego come donna delle pulizie negli uffici dell'azienda nella quale lavora anche la sorella Rosa. La precarietà del lavoro e la violazione dei diritti sindacali le faranno scoprire un mondo di soprusi e di sfruttamento legalizzato, il lato oscuro dell'altra America, quella colma di promesse non mantenute che scalcia per emarginare un'altra volta chi da sempre vive ai margini.  

Risorse umane (Laurent Cantet, Francia 1999)

 

Il costo della riorganizzazione (Risorse umane, L. Cantet, Francia 1999). Frank, laureatosi in Economia Aziendale, ritorna a casa per frequentare uno "stage" nella fabbrica nella quale lavora il padre. Assegnato al reparto delle Risorse Umane tenta di fare approvare il suo piano di riorganizzazione del lavoro e la riduzione dell'orario a 35 ore settimanali, ma ben presto si accorge che l'unico obiettivo dell'azienda è quello di ridurre il personale sfruttando il suo progetto per licenziare alcuni lavoratori tra i quali suo padre.

Rosetta (Jean-Pierre e Luc Dardenne, Francia/Belgio 1999)

 

"Rosetta" (Jean-Pierre e Luc Dardenne, Francia/Belgio 1999) è una giovane ragazza che vive insieme alla madre alcolista in un parcheggio per roulotte alla periferia di Liegi. La sua misera condizione si aggrava quando perde il lavoro. La sua esistenza è stata sempre una continua lotta per la sopravvivenza, infelice, ingiusta e inaccettabile. Rosetta non vuole essere intimamente diversa da ciò che è sempre stata, non vuole rinunciare alla propria onestà e umanità per essere vinta e offesa da chi ha deciso per lei quale deve essere la sua condizione per il resto della vita. Ha solo sedici anni e tutto ciò per lei è davvero troppo.

Quando la casa editrice 'Random House’ organizza un tour in giro per gli Stati Uniti per la promozione del libro 'Downsize This!', Michael Moore (The big one, M. Moore, USA 1998) decide di riunire una troupe leggera e di cogliere l'occasione di questo viaggio per girare un nuovo documentario sul tema del libro, il "ridimensionamento" delle grandi Corporation statunitensi che, malgrado gli enormi profitti, chiudono le loro fabbriche nel paese e spostano la produzione all'estero, per ridurre i costi grazie alla manodopera più economica e accrescere ulteriormente i ricavi, compiendo quelli che secondo Moore sono atti di "terrorismo economico" [...] (Wikipedia)

Incoscienza di classe in "Ovosodo" di Paolo Virzì (1997). Piero Mansani (Edoardo Gabbriellini) è il protagonista della storia, ambientata principalmente nel rione popolare "Ovosodo" di Livorno (da cui prende nome il film), in cui è nato nel 1974. Fin da bambino scopre il dolore per la morte della madre, per ritrovarsi nel mondo degli adulti fatto di scoperte, disillusioni e primi amori. Nella sua professoressa Giovanna (Nicoletta Braschi), Piero trova la persona che più gli sta vicino, lo capisce, gli presta romanzi che lui divora; il giovane certamente non può contare invece sull'appoggio della sua famiglia, composta da un padre ex portuale che entra e esce di galera, dalla matrigna Mara (nevrotica e insoddisfatta) e dal fratello ritardato. (Wikipedia)

Mai darsi per vinti. Gaz e Dave, due disoccupati di Sheffield, si ingegnano per trovare degli espedienti per tirare avanti (The full Monty, P. Cattaneo, UK 1997). Provano tra l'altro a rubare delle travi di acciaio da una acciaieria ormai chiusa. Ma quando Gaz rischia di perdere la custodia del figlio poiché è in arretrato con le spese di mantenimento della ex moglie, pensa ad una soluzione un po' drastica per tirarsi fuori da quel problema. Ispirato da un gruppo di spogliarellisti professionisti che si esibiscono in città, ha l'idea di dar vita ad uno spettacolo di spogliarello coinvolgendo altri disoccupati. Lo spettacolo sarà un successo. (Wikipedia)  

Grazie Signora Thatcher, (M. Herman, UK 1996)

 

Il film è ambientato a Grimley, un paese immaginario dello Yorkshire dei primi anni novanta (Grazie Signora Thatcher, M. Herman, UK 1996) e tratta le difficoltà che si trova a fronteggiare la Grimley Colliery Band, composta principalmente dai minatori locali, quando si ritroveranno disoccupati con la minacciata chiusura della miniera decisa dalla politica dal governo conservatore dell'epoca, guidato della signora Thatcher.

Con la chiusura della miniera rischia la fine anche la storica banda locale. I minatori-musicisti sono disillusi. Di giorno prendono parte agli scioperi per evitare la chiusura, ma oramai con poca convinzione, essendo profondamente segnati dalla sconfitta di uno sciopero precedente (quello del 1984). Di sera si riuniscono per provare ma con la consapevolezza che una volta chiusa la miniera saranno costretti a cessare anche l'attività musicale. (Wikipedia)

Il minimalismo mistico di Kaurismaki colpisce per l'essenzialità dei contenuti e per l'umorismo tragico e disilluso ma pieno di speranza (Nuvole in viaggio, A. Kaurismäki, Finlandia 1996), che nella sua perenne contraddizione anima i suoi personaggi. Ilona lavora da capo cameriera al Dubrovnik, suo marito Lauri fa l'autista. Entrambi perdono il lavoro, proprio quando la stabilità economica sembrava raggiunta. Tra mille difficoltà e con molto impegno cercano di ricostruire il frammenti delle certezze spazzate via dalla tempesta di eventi che li ha portati alla deriva, finché il vento gira e gonfia le vele.

Ambientato a Manchester, "Piovono pietre" (K. Loach, UK 1993) è la storia del disoccupato Bob che improvvisa gli espedienti più vari per vivere (come rubare una pecora da macellare per vederne la carne o rubare le zolle erbose di un esclusivo club di golf) ma dovrà alla fine ricorrere al prestito di un usuraio per comprare il vestito della prima comunione alla figlia. Sarà involontariamente responsabile della morte dello strozzino e sarà assolto da padre Barry. (Wikipedia)

Il coraggio degli onesti. Karen Silkwood (Silkwood, M. Nichols, USA 1983) lavora come operaia metalmeccanica all'impianto metallurgico di Kerr-McGee Cimarron Fuel Fabrication Site a Crescent, in Oklahoma: nella fabbrica si producono le tubazioni per plutonio liquido delle centrali nucleari. Un'attività che comporta il pericolo costante di esposizioni alle radiazioni. Divide la casa con due colleghi di lavoro: il suo ragazzo Drew Stephens e l'amica lesbica Dolly Pelliker. Karen, per colpa di un passato a base di alcol e droga, si è divisa dal marito e combatte con gli avvocati per avere la custodia dei tre figli. (Wikipedia)

Ispirato alla vera storia del sindacalista Jimmy Hoffa (F.I.S.T., N. Jewison, USA 1978), il film racconta le vicende personali, la carriera, le lotte e la tragica fine di Johnny Kovak, un lavoratore che, grazie al suo carisma e all'ascendente sui suoi colleghi, diventa un capo sindacale. Contrastato con violenza dai suoi datori di lavoro, per organizzare un duro sciopero Johnny chiede aiuto alla mafia, ma questa sua scelta condizionerà la sua carriera e la sua vita. (Wikipedia)

 La classe operaia va in paradiso (Elio Petri, 1972)

 

Consapevolezza dello sfruttamento. L'operaio milanese Lulù Massa (Gian Maria Volonté), lavoratore a cottimo per mantenere due famiglie; odiato dai compagni e amato dal padrone, finché un incidente gli fa perdere un dito (La classe operaia va in paradiso, Elio Petri, 1972). Il passaggio da lavoratore modello a contestatore è rapido, perde il posto e la convivente e ad un tratto si ritrova solo. Viene riassunto grazie al sindacato e inizia la profonda presa di coscienza della sua condizione e si accorge di non essere solo. [Palma d'oro a Cannes ex aequo con Il caso Mattei] (Wikipedia)

Nei pozzi petroliferi del Venezuela (Vite Vendute, H. G. Clouzot, Francia 1953) quattro uomini vengono ingaggiati col compito di trasportare due carichi di nitroglicerina che serviranno a far saltare un pozzo, per spegnere un grosso incendio che blocca la produzione. Fanno da cornice la miseria e la speranza degli immigrati pronti a tutto pur di guadagnare un salario al duro prezzo della paura e della vita.

La sceneggiatura di Elio Petri propone la cronaca di un incidente (Roma ore 11, G. De Santis, Italia 1952). Nell'attesa per la selezione per un posto di segretaria, le decine di aspiranti si accalcano su una scala che cede. Il finale tragico si rifà ad un fatto di cronaca.

Infine tre capolavori del cinema internazionale. Il primo è uno dei capolavori senza tempo di John Ford (Furore, J. Ford, USA 1940): tra crisi economica e lotta per la sopravvivenza, giustizia e libertà. Segue la sintesi magistrale della prima rivoluzione industriale di Charlie Chaplin (Tempi moderni, C. Chaplin, USA), capolavoro indiscusso e imperdibile.

Infine la prima lucida distopia che anticipa la massificazione e il disastro della II guerra mondiale (Metropolis, F. Lang, Germania, 1927). Nessun commento sugli ultimi tre film che ognuno, se non l'ha già fatto, dovrebbe trovare il tempo di vedere!

 

 
Il Posto di Ermanno Olmi (Italia 1961)

 

I compagni di Mario Monicelli (Italia 1963)

 

Vi propongo alcune liste di film sul tema del lavoro: tutti film di grande valore che vi faranno risparmiare tanto tempo di ricerca e selezione. Buona visione!

 

Filmografia consigliata sul tema del lavoro
  1. Metropolis, F. Lang, Germania, 1927
  2. Tempi Moderni, C. Chaplin, USA 1936
  3. Furore, J. Ford, USA 1940
  4. Roma ore 11, G. De Santis, Italia 1952
  5. Vite vendute, H. G. Clouzot, Francia 1953
  6. Il Posto, E. Olmi, Italia 1961
  7. Accattone, P. P. Pasolini, Italia 1961
  8. Un uomo da bruciare, V. Orsini, fratelli Taviani, Italia 1962
  9. I compagni, M. Monicelli, Italia 1963
  10. Chi lavora è perduto, Tinto Brass, Italia 1963
  11. La classe operaia va in paradiso, E. Petri, Italia, 1972
  12. Pane e cioccolata, F. Brusati, Italia 1974
  13. Jonas che avrà vent'anni nel 2000, A. Tanner, Svizzera 1976
  14. Tuta blu, P. Schrader, USA 1978
  15. Palermo or Wolfsburg, Werner Schroeter, Germania 1980
  16. Silkwood, M. Nichols, USA 1983
  17. Piovono Pietre, K. Loach, UK 1993
  18. Grazie Signora Thatcher, M. Herman, UK 1996
  19. Nuvole in viaggio, A. Kaurismäki, Finlandia 1996  
  20. Ovosodo, P. Virzì, Italia 1997
  21. The full Monty, P. Cattaneo, UK 1997
  22. The big one, M. Moore, USA 1998
  23. Risorse umane, L. Cantet, Francia 1999
  24. Impiegati ... male! (Office Space), Mike Judge, USA 1999
  25. Rosette, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Francia/Belgio 1999
  26. Bread and roses, K. Loach, USA 2000
  27. Paul, Mick e gli altri, K. Loach, UK 2001
  28. A tempo pieno, L. Cantet, Francia 2001
  29. L'apparenza inganna, F. Veber, Francia 2001
  30. I lunedì al sole, F. Leon de Aranoa, Spagna 2002
  31. Piccoli affari sporchi, S. Frears, UK 2002
  32. Il posto dell'anima, R. Milani, Italia 2003
  33. The Take 'La presa', N. Klein e Avin Lewis, Canada 2004
  34. Mi piace lavorare 'Mobbing', F. Comencini, Italia 2004
  35. Lavorare con lentezza, Guido Chiesa, Italia 2004
  36. La febbre, A. D'Alatri, Italia 2005
  37. Il cacciatore di teste, C. Costa-Gavras, Francia 2005
  38. In questo mondo libero, K. Loach, UK 2007
  39. Louise Michel, G. de Kervern e B. Delépine, Francia 2008
  40. Tutta la vita davanti, P. Virzì, Italia 2008
  41. Generazione 1000 Euro, M. Venier, Italia 2009
  42. Crossing Over, K. Wayne, USA 2009
  43. A l'origine, Xavier Giannoli - Francia 2009
  44. Mammuth, G. de Kervern e B. Delépine, Francia 2010
  45. La nostra vita, D. Luchetti , Italia 2010
 
Tempi Moderni, Charlie Chaplin (USA 1936)
 
Furore, John Ford (USA 1940)
 
 
Integrazione e aggiornamento, tratto da un sondaggio condotto personalmente tra cinefili ed esperti del settore (Fuori orario, cose (mai) viste)...)
  1. A che servono questi quattrini? (1942) diretto da Esodo Pratelli
  2. Il ferroviere (1955) di Pietro Germi
  3. Lotte in Italia (1970) realizzato dal Gruppo Dziga Vertov (J. L. Godard e J. P. Gorin)
  4. Un incendio visto da lontano (1989) di Otar Iosseliani
  5. Riff-Raff - Meglio perderli che trovarli (1991), diretto da Ken Loach
  6. Americani (Glengarry Glen Ross, 1992) di James Foley
  7. Giovani carini e disoccupati (1994), regia di Ben Stiller
  8. Clerks - Commessi è un film del 1994 di Kevin Smith
  9. "Mondo grua" (1999) di Pablo Trapero
  10. El metodo (Il metodo, 2005) di Marcelo Piñeyro
  11. Bubble (2005) di Steven Soderbergh
  12. La cospirazione (The Constant Gardener, 2005) diretto da Fernando Meirelles
  13. Fast Food Nation (2006) diretto da Richard Linklater
  14. Signorina Effe (2007) di Wilma Labate
  15. The Company Man (2010) di John Wells
  16. The dark side of chocolate (2010) di Mike Mistrati
  17. We Want Sex (Made in Dagenham, 2010) di Nigel Cole
  18. Il pane a vita (2011), regia di Stefano Collizzoli
  19. Il gioiellino (2011) di Andrea Molaioli
  20. Cosmopolis (2012) di David Cronenberg
  21. L'intrepido (2013), regia di Gianni Amelio
  22. Il sale della terra (2014) diretto da Juliano Ribeiro Salgado e Wim Wenders
  23. Scusate se esisto! (2014), regia di Riccardo Milani
  24. Smetto quando voglio (2014), regia di Sydney Sibilia
  25. Due giorni e una notte (2014), regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne
  26. The True Cost (il lato oscuro della moda, 2015) di Andrew Morgan
  27. La legge del mercato (2015), regia di Stéphane Brizé
  28. La grande scommessa (2015) di Adam McKay
  29. Louisiana (The Other Side, 2015) diretto da Roberto Minervini
  30. Io, Daniel Black (2016), regia di Ken Loach
  31. Gli ultimi saranno ultimi (2016), regia di Massimiliano Bruno
  32. 7 minuti (2016), regia di Michele Placido
  33. MERCI PATRON! (2017) Regia di Francois Ruffin
  34. L'altro volto della speranza (​Toivon tuolla puolen, 2017) di Aki Kaurismäki
  35. Il tuttofare (2018), regia di Valerio Attanasio
  36. In guerra (En guerre, 2018) diretto da Stéphane Brizé
  37. Sorry we missed you (2019) di Ken Loach
  38. Lavoro a mano armata (2020), mini serie tv ideata da Gilles de Verdière e Ziad Doueiri
 
Richard Linklater, Fast food Nation (USA 2009)
 
Tuttofare, Valerio Attanasio (Italia 2019)

 

Documentari su temi economici e del lavoro
  1. The big one, M. Moore, USA 1998
  2. The Corporation, Mark Achbar e Jennifer Abbott, Canada 2003
  3. Enron: The Smartest Guys in the Room, Alex Gibney, USA 2003
  4. The Take 'La presa', Naomi Klein e Avin Lewis, Canada 2004
  5. Diario del saccheggio, Fernando E. Solanas, Argentina 2004
  6. La dignità degli ultimi, Fernando E. Solanas, Argentina Brasile Svizzera 2005
  7. Interviste con il futuro, Beppe Grillo, Italia 2006
  8. Una scomoda verità (An Inconvenient), Davis Guggenheim, USA 2006
  9. Zeitgeist Addendum, Peter Joseph, USA 2008
  10. Home, Yann Arthus-Bertrand, Francia 2009
  11. Capitalism: a love story, Michael Moore USA 2009
  12. The Shock Doctrine, Mat Whitecross e Michael Winterbottom, Canada 2009
  13. Inside Job, Charles Ferguson, USA 2010
  14. Debtocracy, Katerina Kitidi e Aris Hatzistefano, Grecia 2011
  15. Too Big to Fail 'Il crollo dei giganti', Curtis Hanson, USA 2011 (film documento HBO)
  16. Zeitgeist: Moving Forward, Peter Joseph, USA 2011
  17. American Factory, Steven Bognar e Julia Reichert, USA 2019
The Take (La presa) regia di Naomi Klein e Avin Lewis (Canada 2004)
 
The Corporation, Mark Achbar e Jennifer Abbott, Canada 2003

 

Le liste hanno lo scopo dichiarato di favorire professori, insegnanti, operatori dei cineforum e cinefili interessati ai film su un tema specifico.

Vi auguro una buona e proficua visione.

Non smettiamo di immaginare un mondo migliore!

 

Leggi, dello stesso autore

   Cinema: finzione e realtà cura di Mauro Ennas

   La cultura del cambiamento a cura di Mauro Ennas

   Tra ragione e passione a cura di Mauro Ennas

 

Blog collettivo iglesiente

  

 

Mente e Natura

 
 
 
 
A questo punto dell’evoluzione umana, tutti dovrebbero sapere alcune verità consolidate.
 
L’uomo e la donna razionali sono uno scherzo dell’evoluzione, non c’è Adamo o Eva che possano reggere il lavorio lento è incessante della Natura chiamato evoluzione delle specie.
 
L’uomo moderno appartiene al genere Homo ed è l'unica specie vivente, appartenente alla famiglia degli ominidi e all'ordine dei primati, relativamente giovane in quanto risale al massimo a circa trecentomila anni fa (Jebel Irhoud, 2017), oppure tra i centotrentamila e i duecentomila anni (Homo erectus).
 
Antropocene L'epoca umana (Baichwal, de Pencier e Burtynsky, 2018)
 
Home (Yann Arthus-Bertrand, 2009)
 
 
La Terra si è formata circa 4,54 miliardi di anni fa, la Luna tra i 4,29 e 4,56 miliardi di anni.
 
Il Sole è la stella del nostro sistema solare, costituito da pianeti orbitanti attorno ad esso. La massa del Sole è di circa duemila miliardi di miliardi di miliardi di chilogrammi (2 seguito da trenta zeri) e da sola costituisce il 99,86% della massa complessiva del sistema solare) e nonostante ciò è una stella di dimensioni medio-piccole costituita principalmente da idrogeno (circa il 74% della sua massa) ed elio (circa un quarto della sua massa), cui si aggiungono tracce di altri elementi pesanti concentrati nelle rocce.
 
Galassie (HST, Hubble Space Telescope)
 
 
La “Via Lattea” è la galassia cui appartiene il nostro sistema solare, ha un diametro di circa centomila anni luce (circa 30 miliardi di chilometri) e una massa stimata di 682 miliardi di masse solari.
Diciamo che mediamente una galassia può contenere più di cento miliardi di stelle.
 
Il Sole orbita attorno al centro della sua galassia la “Via Lattea” a una distanza media di circa ventiseimila anni luce (7,8 miliardi di chilometri circa) e completa la propria rivoluzione attorno al centro della galassia in un periodo tra i 225 e i 250 milioni di anni.
 
L'Universo è comunemente definito come il complesso che racchiude tutto lo spazio e ciò che contiene, cioè la materia e l'energia, le galassie, le stelle, i pianeti e tutto il contenuto dello spazio interplanetario, interstellare e intergalattico. L'osservazione scientifica dell'Universo indica che la sua parte attualmente osservabile ha un diametro di circa 92 miliardi di anni luce (circa trenta milioni di miliardi di chilometri) e contiene approssimativamente cento miliardi di galassie e una grande quantità di materia ed energia oscura.
 
Spazio profondo (HST, Hubble Space Telescope)
 
 
La Terra, con i suoi mari e le sue terre emerse, con le sue foreste, la vita vegetale, animale e le sue città rappresenta una insignificante e microscopica frazione di questa totalità che chiamiamo Universo. Non una regola ma una improbabile combinazione di fattori casuali (che alcuni preferiscono chiamare Dio) realizzati in "stramiliardi" di combinazioni, ripetizioni, fallimenti e riproduzioni in un tempo di miliardi di anni.
 
Nonostante tutto questo, esiste la possibilità che lo stesso schema, con parametri fisici e chimici diversi, sia stato generato in altri pianeti di altri soli di altre galassie dell’Universo o di altri universi. Luoghi reconditi da immaginare ma impossibili da raggiungere se non in miliardi di poco probabili generazioni future.
 
 
La Natura rappresenta la totalità dei fenomeni e delle forze che in esso si manifestano, da quelli del mondo fisico a quelli del mondo biologico e della vita in generale. Essa è il prodotto di fenomeni fisici, geologici, chimici, biochimici e biologici durati miliardi di anni terrestri e poi, con la comparsa dell’uomo e l’antropizzazione, ossia la manifestazione del suo operare sulla Terra, di fenomeni antropologici, sociologici, psicologici, scientifici, medici…
 
Crisi climatica e antropocene (Luca Mercalli, TED 2017)
 
Tutto questo ci dovrebbe fare riflettere sull’unicità di questo risultato, sulla fatica del processo di generazione e sulla difficoltà di replicarlo altrove, quando la vita del Sole sarà sul procinto di terminare, approssimativamente fra tre miliardi di anni, trasformandosi in una gigante rossa e avvolgendo l’orbita terrestre nella sua bollente atmosfera.
 
Siamo soli. Dobbiamo meditare su questa terribile Verità. La sacralità della vita non ha una religione al seguito ma un dato di fatto: l’improbabile combinazione generata dall’evoluzione lenta dell’Universo e della sua natura imperscrutabile.
 
Il Sole che ci ha dato la vita ce la toglierà a meno che non riusciamo ad abbandonare il sistema solare in cerca di un’evoluzione interstellare con zattere capaci di reggere il degrado del tempo, come la nostra fantasia ha già immaginato.
 
 
Dobbiamo essere consapevoli di questo: la Mente e la Natura si possono conciliare. Le nostre vite coscienti durano poco, il resto è inesorabile degrado materiale del nostro corpo e della nostra mente. Solo un’azione consapevole e determinata potrà garantire un futuro possibile alle future generazioni.
 
Abbiamo il dovere, in quanto esseri razionali, di spingere un cambiamento di modello economico e politico, abbiamo il dovere di spingere la democrazia con la partecipazione costante di uomini e donne consapevoli delle proprie capacità, della propria determinazione a creare i presupposti per una razionalizzazione pacifica dei comportamenti e delle azioni utili allo sviluppo dei propri territori di riferimento, basato sulle risorse disponibili.
 
Abbiamo bisogno di immaginare scenari futuri di miglioramento condiviso, di bellezza di arte, di scienza e di tecnologia al servizio della Pace e dell’Armonia e al continuo miglioramento civile e sociale delle popolazioni, con equità e giustizia.
 
 
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