Click to listen highlighted text! Powered By GSpeech

Esperienze

Diario di una rinascita (Atto secondo)

 

 

DIARIO DI UNA RINASCITA (Atto secondo)
 
 
Esattamente due anni fa, nel Settembre 2021, scrivevamo l’Atto Primo della Rinascita del Villaggio Minerario Asproni. Allora partivamo da zero, da quello che era diventato un Villaggio-ombra dopo 50 anni di totale abbandono; un Villaggio spento, ingrigito, lontano anni luce dall’operosità e dalla vita di un tempo.

L’anno prima, nel 2020, una famiglia di visionari aveva deciso di scommettere sul riscatto di questo piccolo mondo antico, investendo nell’impresa tutta sé stessa oltre che le proprie risorse e aveva lanciato il Progetto VIL.MIN.AS. (non a caso acronimo di VILLAGGIO MINERARIO ASPRONI).

Oggi iniziamo a raccogliere i primi frutti.

Sono stati anni di intenso e duro lavoro in cui oltre ad aver avuto costante cura di tutti gli spazi esterni ed interni, abbiamo iniziato e pressocché portato a termine il primo importante intervento di restauro conservativo di uno degli edifici storici più emblematici del Borgo Minerario: la Ex Direzione. (foto1)

 

Comparazione prima e dopo i lavori di restauro e ricostruzione della ex Direzione Mineraria (copyright: Bibi Pinna foto sinistra - Vil.Min.As. foto destra)
 

Contestualmente il Villaggio è tornato ad essere un Luogo vivo e vitale, anche grazie ad una serie di eventi culturali e ad un importante progetto didattico rivolto ai bambini delle Scuole primarie in cui sono stati coinvolti 150 tra allievi e insegnanti delle classi IV e V dell’Istituto Comprensivo Nivola di Iglesias. (foto 2 e 3)

 

Evento culturale con concerto finale al chiaro di luna del 31 luglio 2023 - RASSEGNA LIBEREVENTO & ANTON STADLER 2023 (vista dall'alto del Villaggio Asproni - copyright Christian Strina)

 

Cultura, Arte, Storia e Memoria viaggiano di pari passo con una Rinascita che vuole soprattutto coltivare il valore dell’esperienza e rendere il nostro patrimonio storico un bene comune.  

Ci piace l’idea che il Villaggio sia sempre di più un ponte tra passato e futuro, un luogo in cui soprattutto le giovani e giovanissime generazioni possano riscoprire le loro radici e comprendere le ragioni profonde del loro presente. (foto 3)

È anche per questo che nel 2023 abbiamo istituito il premio "I CUSTODI DELLA MEMORIA" legandolo al Contest artistico-letterario che ha visto come protagonisti i bambini del Nivola. Il Premio intitolato al Dr Giovanni Lorefice, primo ispiratore del progetto di riqualificazione, verrà associato ogni anno ai Contest didattici che il Villaggio promuoverà nelle scuole di ogni ordine e grado.

 

Visita guidata al Villaggio Asproni allievi Istituto Comprensivo Nivola - Iglesias - ANNO SCOLASTICO 2022-2023 (copyright Vil.Min.As.) 



Il Villaggio si sta facendo conoscere anche attraverso le visite guidate. I visitatori che scelgono di farsi condurre alla scoperta della sua storia sono sempre più numerosi e molti di loro sono già tornati più volte per vedere e testimoniare l’evoluzione del progetto di riqualificazione in corso, meravigliandosi ogni volta dei cambiamenti e delle novità. (foto 4)

 

Visite e attività al Villaggio Asproni ESTATE 2023 (copyright Vil.Min.As)



La notorietà del piccolo borgo minerario cresce infine sui Social Network e sul web grazie al Sito Istituzionale visitato ad oggi da migliaia di utenti ed è ormai una realtà consolidata anche agli occhi della Pubblica Opinione e delle Amministrazioni Locali. Sentiamo a tale riguardo di rivolgere un Grazie speciale al Comune di Iglesias per aver reso possibile l’organizzazione di uno dei più importanti eventi culturali e musicali dell’estate promosso nell’ambito del Festival Liberevento e per la sensibilità e l’attenzione che sta mostrando verso il nostro progetto.

Cosa ci aspetta nel prossimo Futuro? GRANDI NOVITA’!

Ci sono in cantiere nuovi importanti sfide di cui parleremo diffusamente nel prossimo aggiornamento:
l’Atto terzo del DIARIO DI UNA RINASCITA.

Annalisa Uccella
VIL.MIN.AS. SAS – VILLAGGIO MINERARIO ASPRONI

 




__________________________

CONTATTI

Sito ufficiale  www.villaggiominerarioasproni.it
e.mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
il Villaggio è aperto alle visite guidate su prenotazione attraverso il sito WEB ufficiale  

 

Scarica l'articolo in pdf   

 

Leggi anche

  Università iglesiente della terza età (UITE) a cura di Maria Margherita Pedrazzoli

  Diario di una rinascita (Atto primo) a cura di Annalisa Uccella

  Il Museo GeoPunto, l’APGS ed il CEAS del Parco Geominerario a cura di Alberto Marini

  Associazione Argonautilus a cura di Eleonora Carta, Erika Carta e Claudia Aloisi 

  Associazione Centro Sperimentazione Autosviluppo a cura di Teresa Piras  

  Un progetto che viene da lontano a cura di Maria Gaias 

 

  

Annalisa Uccella 

(Iglesias, classe 1966)

1985 Maturità classica presso Liceo Classico di Iglesias; 1990 Laurea in Scienze Politiche – Indirizzo Storico Politico Internazionale presso l'Università degli studi di Cagliari; MarzoGiugno 1991 Master in International Trade Law presso ILO (International Labour Organization) di Torino; 1991 – 1992 Specializzazione in Diritto, Politica ed Economia delle Comunità Europee presso Collegio Europeo di Parma; 1993 – 1997 funzionario esperto di politiche comunitarie presso Confidustria – Federazione degli Industriali della Sardegna e responsabile del settore lattiero-caseario; dal 1998 a tutt’oggi Direttore del Consorzio di Tutela del Pecorino Sardo DOP; dal 2020 impegnata con la proprietà del Villaggio Minerario Asproni nel progetto di recupero e riqualificazione del Sito storico per fini culturali, divulgativi e turistico/ambientali; sposata, mamma di Sara e Luca, appassionata di storia e politica internazionale, credo che le occasioni della vita vadano colte al volo. Per questo motivo, lavoro e lavorerò senza sosta perché le due realtà di cui ho il privilegio di occuparmi, uniche nel loro genere e testimoni preziose di un tempo che non c'è più, non smettano mai di parlare a chi ha sete di conoscenza della loro comune zona di origine e della loro storia, che in fondo è anche la ragione del nostro presente.

Università iglesiente della terza età (UITE)

 

U.I.T.E. – UNIVERSITA’ IGLESIENTE DELLA TERZA ETA’ - La conoscenza non ha età.

 

L’associazione Università Iglesiente della terza età (U.I.T.E.), nata nel 1989 come succursale dell’Università di Cagliari, è stata costituita giuridicamente nel 2005 ed è nata come Associazione libera, apolitica, apartitica e aconfessionale, caratterizzata dal volontariato e dall’esclusione assoluta di qualsiasi finalità di lucro, aperta a tutti i cittadini che volessero avere un centro di aggregazione ove relazionarsi con gli altri per la propria crescita culturale e sociale, in un clima di serenità e di civile intrattenimento.

 

Il presidente dell'Università iglesiante della terza età il prof. Luciano Peddis, in compagnia dei soci e della presidentessa onoraria la prof.ssa Anna Maria Landis. Inaugurazione anno accademico 2022/2023 con dono targa alla presidente onoraria.

 

L’anno accademico inizia il 1° settembre e termina il 31 agosto.

Le lezioni si svolgono, attualmente, in via Argentaria sede ex Provincia Carbonia-Iglesias.

Tuttavia, in caso di eventi particolari, sono stati scelti ambienti quali: la sala dell’Associazione Remo Branca, presso il caseggiato delle scuole elementari maschili, il Centro culturale di via Cattaneo, l’accogliente giardino dell’Associazione Mineraria Sarda, la suggestiva Chiesa di San Francesco, l’antichissima chiesetta dedicata a Sant’Antonio Abate, la sala Lepori Via Isonzo e, quest’anno, la palazzina Bellavista di Monteponi, che ha ospitato la presentazione pubblica del progetto U.I.T.E.: “Salute, Benessere e Memoria” che si svolgerà grazie anche al contributo della Regione Autonoma Sardegna.

 

 

Alcuni momenti del seminario "AliMente - Alimenta la tua consapevolezza".

 

Le attività della U.I.T.E. sono molto varie (Università...) e comprendono materie ed argomenti che, ogni anno vengono valutati e “scelti”, con grande attenzione, da una Commissione didattica che poi li sottopone all’approvazione del consiglio Direttivo prima e dell’Assemblea dei soci dopo.

Le attività didattiche sono prevalentemente di tipo corsuale, realizzate attraverso lezioni frontali in aula, esercitazioni pratiche e lezioni itineranti nelle località oggetto di studio.

 

Alcune visite a siti e musei del territorio sardo: (1) Grotta di Santa Barbara (San Giovanni Miniera); (2) Pozzo Sella (Monteponi); (3) Mont'e Prama (Cabras); Museo deleddiano (Nuoro).

 

Durante l’anno, talvolta anche durante i mesi estivi, vengono calendarizzati eventi di vario genere.

Le attività didattiche sono inserite in macroaree formative:

GEOGRAFIA E CULTURA – STORIA E FILOSOFIA – SALUTE/BENESSERE/SCIENZE – LETTERATURA E CULTURA UMANISTICA – STORIA DELL’ARTE.

Ogni anno si svolgono eventi anche molto importanti: FESTIVAL DELLA SCIENZA – UITE "SCIENCE IS COOL" – APERITIVI SCIENTIFICI – PRESENTAZIONE LIBRI – L’UITE ADOTTA ZAIRA – MUSICA ESTIVA ED ALTRO.

 

I relatori vengono selezionati tra esperti di alto livello e, in moltissimi casi, prestano la loro opera a titolo gratuito.

 

 

Alcuni momenti delle attività sociali; il 19 aprile 2023 "Aperitivo scientifico" con la neuroscienziata Maria del Zompo  Rettore emerito dall'Università agli Studi di Cagliari

 

Alle attività tradizionali della U.I.T.E. il 2 settembre è stato aggiunto un importantissimo progetto, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna, denominato U.I.T.E. “Salute, Benessere e Memoria” che avrà una valenza formativa/informativa che porti i soci ed anche i cittadini, cui peraltro è aperto, ad acquisire consapevolezza in materia, appunto, di salute, benessere e, creando un ponte generazionale tra nonni e nipoti, di memoria.

 

 

 

 

Leggi anche

  Diario di una rinascita (Atto primo) a cura di Annalisa Uccella 

  Associazione Argonautilus a cura di Eleonora Carta, Erika Carta e Claudia Aloisi 

  Associazione Centro Sperimentazione Autosviluppo a cura di Teresa Piras  

  Un progetto che viene da lontano a cura di Maria Gaias 

   La biblioteca come necessità a cura di Mauro Ennas 

 

  

 

 

Maria Margherita Pedrazzoli

(Iglesias, classe 1951)

1970 Maturità Scientifica conseguita presso il Liceo Scientifico “Amaldi” di Carbonia

Dal 1970 al 1973 studi presso la Facoltà di Farmacia – Università agli studi di Cagliari

1973 Conseguimento diploma di dattilografia

1974 Conseguimento qualifica Programmatore IBM

1974 Conseguimento qualifica operatore IBM

 

Impiegata amministrativa c/o Ospedale zonale “Sirai” Carbonia

Assistente amministrativa per Ministero Pubblica Istruzione- titolare di 1^ e 2^ posizione economica con abilitazione allo svolgimento di funzioni di D.S.G.A. (Direttore dei servizi generali ed amministrativi) in pensione dal 2017.

Ex consigliere Consiglio Pastorale Parrocchiale.

Ex Operatrice CARITAS locale.

Sino al 2000 segretaria Consiglio Pastorale Diocesano Diocesi di Iglesias (Episcopato mons. Arrigo Miglio).

Dall’anno 2018 a tutt’oggi Segretaria generale dell’Università Iglesiente della terza età – Iglesias.

Dal 30/06/2023 Consigliere del Consiglio Direttivo CRUTES.

 

Coniugata – madre – nonna. Appassionata di lettura, teatro, cultura in genere, viaggi, giardinaggio, attività creative e ricreative. Amo il mare e l’attività fisica libera (non palestra).

 

 

Argo Circolo Letterario



 

L’ArgoCircolo Letterario nasce per sopperire alla necessità embrionale, insita in ogni lettore, di condividere ciò che si è letto. Parlare di libri e delle emozioni che questi suscitano.

Così, nell’Agosto del 2018, sedute davanti a un gelato e alle barche nel lungomare di Portoscuso, con Sara decidiamo che non si può più procrastinare. È ora di cominciare. 

Le fondatrici.

 

InLibroVeritas, il gruppo di lettura per gli adulti e Fantadìa per i bambini, approdano come nuovo progetto di Argonautilus, per continuare a promuovere la cultura del libro nel territorio, in modi sempre innovativi e coinvolgenti.

Senza sapere null’altro che poche semplici linee guida, e osservarne l’evoluzione da dentro.

Da ottobre a maggio, un libro al mese, calendarizzato in precedenza.

Le modalità di scelta cambiano ogni anno.

La discussione è libera e spontanea e diventa magicamente terreno per esprimere riflessioni e imparare dal confronto costruttivo. 

Vengono svolte attività extra legate alle letture, soprattutto per i bambini, con laboratori e incontri che nel tempo si sono saputi adattare alle evenienze imposte dall’emergenza mondiale.

Nei primi anni, Fantadìa ha collaborato con la Scuola dell’Azienda Ospedaliera F.lli Brotzu.

I bambini si sono scambiati lettere e si sono uniti, in un abbraccio virtuale attorno allo stesso libro.

Per InLibroVeritas, in principio era Iglesias, poi Iglesias e Gonnesa.

Penso che a spingere i lettori a intraprendere  quest’avventura sia stato il medesimo bisogno di scambiare idee. Un confronto che a pensarci bene, resta comunque rispettoso di un’attività individuale come quella della lettura.

In biblioteca

 

Ma provate, a dar voce ai pensieri, ad accogliere parole che non sono vostre. Basta girare la pagina di un libro, liberare le sensazioni che ci avete rovesciato dentro.

Vi posso assicurare che si sprigiona un’energia senza eguali, che perdura con la sua forza fino al libro successivo, all’incontro successivo.

Ci sono lettori che hanno ripreso a leggere grazie al Circolo, altri che portano a termine la lettura aiutati dall’ avere una scadenza, un appuntamento fisso. Giallofili che leggono romanzi d’amore, romantici che leggono graphic novel cruente. C’è chi si arrabbia, chi si stufa, chi si innamora. 

Chi si appunta titoli che vengono fuori per caso e chi pur non partecipando attivamente ci segue e legge insieme a noi. 

I gruppi di lettura di ArgoCircolo Letterario.

 

È un’avventura dentro le avventure. 

A oggi, nel 2022, ArgoCircolo Letterario conta ben cinque gruppi di lettura nel territorio del Sulcis, con Musei, Portoscuso e Villamassargia. 

Poco sarebbe stato fattibile senza il sostegno di Argonautilus, della Fiera del libro, delle librerie Storytelling di Gonnesa e Mondadori di Iglesias, di istituzioni quali le Biblioteche Comunali di Portoscuso e Villamassargia che ci accolgono e di Associazioni come Aps Rete Donne di Musei, grembo di idee e progetti. 

È il lavoro congiunto, senz’altro obiettivo se non quello di mettersi in cerchio e fare cultura. Leggere. Mettersi in discussione. Scambiare energie buone. Condividere.

E la presenza dei lettori, prima timida poi sempre più ferma e costante, in un mondo che ci vede distratti e distanti, è quanto di più gratificante si possa desiderare.

ArgoCircolo Letterario è una bolla avulsa dal tempo, che paradossalmente ci mantiene connessi a noi stessi e alla realtà, più di quanti vagano alla cieca.

ArgoCircolo Letterario è casa.

 © Erika Carta  

 Leggi anche

  Diario di una rinascita (Atto primo) a cura di Annalisa Uccella 

  Associazione Argonautilus a cura di Eleonora Carta, Erika Carta e Claudia Aloisi 

  Associazione Centro Sperimentazione Autosviluppo a cura di Teresa Piras  

  Un progetto che viene da lontano a cura di Maria Gaias 

   La biblioteca come necessità a cura di Mauro Ennas 

 

  

 

Erika Carta

(Iglesias, classe 1985)

Diplomata al liceo con maturità scientifico-tecnologica.

Socia dal 2017 dell’Associazione Culturale Argonautilus per la quale, tra le numerose attività, scrivo nel blog del sito web.

Co-fondatrice dell’ArgoCircolo Letterario nel 2018.


Ho frequentato un corso di Editing e Editoria, e seminari di scrittura, ultimo alla Scuola Baskerville.

Ho scritto per il blog UpsideDown Magazine e partecipato a diversi concorsi letterari con pubblicazioni in raccolte di AA.VV.

Nel Dicembre 2017 ho vinto il primo premio nel concorso “Donna al traguardo dell’anno” dell’Associazione Onlus Donne al traguardo.

Gestisco la pagina Instagram il giocodellangolo: artigianato handmade di segnalibri ad angolo e bookshopper in stoffa, legata sempre al mondo dei libri.

Nel 2021 ho conseguito la qualifica di Social Media Manager, con particolare attitudine al copywriting.

Devo alla scuola elementare la mia passione per la lettura e la scrittura che si è protratta nel tempo. Soprattutto, grazie a Maestra Silvana Fontana, che mi ha insegnato a “esprimere i vissuti” e non solo.

Il recupero del Pozzo Baccarini

 

 

 

Dopo tanti anni di lavoro e sacrifici dedicati alle aziende in cui ho prestato e presto servizio, nel 2012 ho deciso che era arrivato il momento di realizzare qualcosa per me e la mia famiglia.

Così con dei famigliari, ci siamo trovati a condividere un idea, quella di acquistare un immobile da restaurare e trasformare in struttura ricettiva, un giorno durante una ricerca su Internet mi è apparso per incanto un immobile, fu amore a prima vista.

 

L'indomani mi recai immediatamente in situ, per toccare con mano, e lì mi accorsi che si trattava di un sito minerario dismesso, con la presenza di un pozzo sigillato che riportava una scritta: "Pozzo Baccarini".

Rientrato al mio domicilio, cominciai la ricerca su Internet per capire cosa avevamo di fronte, la ricerca mi portò al sito "minieredisardegna.it" che diceva: "Unica struttura rimasta in piedi del cantiere Baccarini; del castello rimane solo il basamento, mentre del locale argano non esiste più traccia".

Da quel momento partirono le ricerche su due fronti, quello in situ alla ricerca dei locali mancanti e quello negli Archivi Comunali di Iglesias .

Nei giorni seguenti prendemmo atto di tutta la proprietà in vendita, che al proprio interno comprendeva svariati immobili, segno di un passato minerario e ferroviario glorioso.

A questo punto optammo per l'acquisto del sito e nei giorni a seguire arrivarono, (grazie alla ricerca archivistica) le prime foto, e a seguire i primi progetti originali del 1880/81, non nego che fu una grande emozione .

Da Pozzo Baccarini partì la realizzazione di quella che tutt’oggi è considerata l’opera mineraria più importante d’Italia del XIX secolo (la Galleria di scolo Umberto I), un'opera faraonica che permise a partire dal 1889 (anno in cui venne intercettata la "Gran Sorgente") l’abbassamento del "Bacino idrostatico dell’Iglesiente", una galleria che dalla Miniera di Monteponi doveva drenare le acque che allagavano i giacimenti verso la Laguna Sa Masa in territorio comunale di Gonnesa.

Il sito minerario Pozzo Baccarini è legato fortemente alla gloriosa storia della Società Monteponi.

Nel 1850 venne costituita la Società Monteponi con sede legale in Genova, con lo scopo di prendere in gestione per 30 anni la Reggia Miniera di Monteponi, il primo presidente Fu il banchiere Paolo Antonio Nicolay. Ottenuta la concessione partirono immediatamente i lavori di modernizzazione della miniera che sino ad allora era stata organizzata con tecniche antiquate di coltivazione, una delle prime opere della Società però fu quella di sistemare la mulattiera che dalla Miniera di Monteponi raggiungeva il punto più vicino per l'imbarco del minerale, la spiaggia di Fontanamare. Inoltre il Keller (uno dei primi direttori della miniera), riorganizzò i trasporti del minerale all'interno delle gallerie e nei piazzali esterni sino ai cantieri di trattamento adottando l'innovativo sistema ferroviario a scartamento ridotto 600mm . L'ing. Keller forse, non aveva un ottimo rapporto con l'allora Presidente della Società, il banchiere Paolo Antonio Nicolay e nel 1854 abbandona la direzione che rimase vacante sino al 1861 anno in cui arrivò a Monteponi un piccolo genio, l'ing. Adolfo Pellegrini che all'epoca aveva solo 23 anni .

L'arrivo del Pellegrini e nel 1862 la nomina del nuovo Presidente il Conte Carlo Baudi di Vesme diedero inizio al famoso Periodo Eroico, periodo in cui la Società dovette affrontare vere e proprie sfide per risolvere svariati problemi primo fra tutti il trasporto del minerale ai punti d'imbarco e contestualmente il problema dell'eduzione delle acque che presenti in enormi quantità nel sottosuolo impedivano la coltivazione del minerale.

Per risolvere il problema dei trasporti diventati ormai troppo onerosi si attendeva la realizzazione della Ferrovia che da Iglesias doveva raggiungere il porto di Cagliari, ma quest'opera voluta fortemente da il Ministro Quintino Sella per dare più prestigio e importanza al porto del Capoluogo tardava ad essere realizzata, di conseguenza nell'inverno 1867/68 il Presidente della Società decise di realizzare una Ferrovia privata e diede incarico all'ing. Pellegrini di realizzarne il progetto. Come porto d'imbarco venne scelta la spiaggia delle Cannelle nella periferia di Portoscuso, con l'arrivo dell' ing. Eynard il 26 Aprile del 1870 vennero iniziati i lavori del primo troncone (Gonnesa- Spiaggia le Cannelle), nel mese di Dicembre dello stesso anno arrivarono le prime tre locomotive costruite in Inghilterra le Canada Works.

 

Con l'arrivo delle locomotive però si resero conto di aver commesso un grave errore tecnico, infatti le locomotive non montavano sui binari, che invece di avere uno scartamento metrico avevano una distanza interna tra le rotaie di 950mm, a questo problema però ovviarono modificando gli assi dei rotabili e finalmente, nella primavera del 1871, parti da Gonnesa il primo convoglio trainato da una locomotiva con destinazione il porto nella spiaggia delle Cannelle che, nel frattempo, era stata ribattezzata dall'ing. Pellegrini con il nome di Porto Vesme, in onore del Presidente della Società Monteponi Carlo Baudi di Vesme. Bisognerà aspettare 1875 per vedere le locomotive fare scalo a Monteponi, infatti il secondo troncone della Ferrovia venne terminato 4 anni più tardi, causa la realizzazione di opere veramente uniche per la nostra Regione, come il piano inclinato (che dalla Stazione doveva raggiungere la Miniera che si trovava oltre 100m più il alto) e la Galleria Pellegrini lunga 130 m realizzata in Località "Funtana Crobetta".

Contestualmente alla realizzazione della Ferrovia, l'ing. Pellegrini cercò di risolvere anche il secondo annoso problema, quello dell'eduzione delle acque per questo nel 1863 realizzò un Pozzo denominato Vittorio Emanuele II e nel 1874 Pozzo Sella, tutti questi sforzi però furono inutili e nel mese di Luglio del 1875 l'ing. Pellegrini rassegnò le dimissioni.

L'ing. Pellegrini lasciò la Società dopo aver risolto gran parte dei problemi tranne uno, il più impegnativo, l'eduzione delle acque, intanto la Società corse ai ripari nominando il nuovo direttore della Miniera l'ing. Erminio Ferraris.

Il Ferraris si dedicò immediatamente al problema dell'eduzione e sentiti i pareri di altri illustri ingegneri minerari operanti nelle miniere dell' Iglesiente arrivò alla conclusione che l'unica soluzione per risolvere il problema delle acque era quella di realizzare una Galleria di scolo sotterranea che dalla Miniera di Monteponi doveva raggiungere la Laguna di Gonnesa svuotando in questo modo il bacino idrostatico.

La realizzazione di quest'opera faraonica sarebbe stata troppo onerosa per una Società privata soprattutto in considerazione del fatto che nel 1880 sarebbe scaduta la concessione della Reggia Miniera.

A questo punto lo Stato e la società privata trovarono un accordo che prevedeva la concessione perpetua della miniera, a condizione che la Società Monteponi realizzasse a proprie spese la Galleria.

E così il giorno 3 Luglio 1880 in occasione dell'inaugurazione delle Ferrovie della Sardegna, il Ministro alle infrastrutture Alfredo Baccarini si recò in visita ad Iglesias e alla Miniera di Monteponi.

Terminata la visita alla Miniera il Ministro accompagnato dall'ing. Ferraris si recò in territorio di Gonnesa viaggiando in una carrozza passeggeri della linea privata, percorsi alcuni chilometri il convoglio si fermò poco dopo la Galleria Pellegrini, dalla carrozza scesero il Ministro la figlia Maria il Ferraris ecc. il primo spinse l'esploditore che fecce brillare le mine per il nuovo Pozzo (Pozzo Baccarini) da cui partì la realizzazione della Faraonica "Galleria di Scolo Umberto I", la figlia Maria fece brillare la mina per una galleria di servizio al Pozzo (Galleria Maria).

Ingresso Galleria Maria 1880

 

 Pozzo Baccarini 1881

 

Nei mesi successivi i lotti di terreno attorno il Pozzo vennero trasformati in un grosso cantiere, vennero realizzati diversi immobili che dovevano contenere nuovi ed innovativi macchinari tra cui: Due grosse macchine a vapore; Due macchine dinamoelettriche Siemens; Una macchina d'estrazione ad acqua compressa; I compressori; Un sistema di ventilazione per la Galleria; Una linea elettrica con illuminazione a lampadine Cruto e Swan; Una pompa elettrica per portare l'acqua alla macchina d'estrazione; Una linea telefonica dal Pozzo verso la Miniera e la Stazione di Gonnesa.

Il cantiere Baccarini rimarrà in funzione sino al 1889 anno in cui venne intercettata la Gran Sorgente che permise l'abbassamento idrostatico di tutto l’anello metallifero dell'Iglesiente, negli anni a seguire venne utilizzato come abitazione privata e nel 1941 divenne un presidio militare e vennero realizzate diverse interruzioni minate, la Galleria Pellegrini diventa un bene da guastare ed al suo interno verranno realizzate 6 nicchie che avrebbero dovuto contenere ( in caso di sbarco delle forze alleate ) circa 1600 kg di Tritolo.

Il sito nel 1924 si arricchisce di un'altra opera d'arte, il Ponte FMS di Fontana Coperta.

 

Il progetto di recupero e valorizzazione

Successivamente alle scoperte, il progetto del B&B ha lasciato spazio ad un progetto più ambizioso, con la possibilità di creare occupazione in un contesto come il nostro, dove il lavoro sta diventando una chimera.

Oggetto dell'intervento di ristrutturazione sono i fabbricati rurali visibili nella fotografia storica. I fabbricati, ricadono nella sotto zona E5 del nuovo P. U. C. del Comune di Gonnesa che prevede lo sviluppo di turismo culturale anche attraverso la riconversione dei siti minerari dismessi.

 

Attualmente, dei tre fabbricati originari, ne rimane soltanto uno in stato di completo abbandono.

Del fabbricato n°1 visibile nella fotografia precedente sulla sinistra, rimangono le mura perimetrali e tutta la parte interrata, (che comprende una cisterna di circa 50 mq con volta a botte in eccellenti condizioni), ha una lunghezza di 17,05m una larghezza di 6,05m e un' altezza di 9m al piano strada. Posteriormente sono presenti i resti di una struttura adiacente e contigua (pavimento e mura perimetrali), una cisterna interrata ed un piccolo sbarramento per raccogliere e incanalare l'acqua della sorgente.

Del fabbricato n°2 e del locale Argano, visibili nell'immagine precedente, sono rimasti solo gli interrati, profondi in alcuni tratti 6,5m circa. Gran parte della documentazione progettuale originale del 1881, riguardante il fabbricato n°2 è custodita nell'Archivio Storico della Soc. IGEA.

 

Del 3° fabbricato, in stato di completa rovina per vetustà, con annessa area di pertinenza, della superficie mq 80, rimangono le fondamenta, la pavimentazione e piccole porzioni della muratura perimetrale.

Dell'immobile n°3 non è stato possibile recuperare immagini fotografiche perché si trova posteriormente rispetto agli immobili n°1 e n°2.

 

 

Il progetto, prevede il recupero di tutti i fabbricati descritti in precedenza, destinando: il fabbricato n°1 a struttura ricettiva con la realizzazione di un piano terra composto da una camera da letto destinata ai portatori di handicap, sala tv e piccola reception, il piano primo ed il secondo saranno destinati ad accogliere le camere da letto, la stessa struttura posteriormente, ospiterà le scale e una stanza spogliatoio destinato al personale; il fabbricato n°2 sarà destinato alla realizzazione di n°8 camere da letto, locale ristoro, bagni e locale cucina. La parte interrata viste le grandi dimensioni, sarà destinata alla realizzazione di un percorso benessere con l'eventuale realizzazione di una piscina interna; il fabbricato n°3 sarà destinato alla logistica.

 

 

Frontalmente il piazzale sarà pavimentato con pietra locale e mattoni pieni recuperati dagli scavi e dagli interrati. La strada d'accesso avrà la stessa pavimentazione del piazzale con l'aggiunta di un muretto di contenimento realizzato a secco, in pietra locale che preserverà la strada da micro frane su tutto il lato est, questa collegherà il piazzale al cancello d'ingresso. Inoltre in più zone, verranno realizzati muretti a secco di contenimento con il solo scopo di contenere porzioni di terra friabile. Tutte le strutture verranno ricostruite mantenendo il più possibile l'architettura originaria, riutilizzando la pietra locale ed il mattone pieno originario. Il sito inoltre, al proprio interno contempla una porzione della ex Linea Ferrata Monteponi - Porto Vesme, con la Galleria Pellegrini lunga 130m, che verrà trasformata in sala espositiva, con l'esposizione permanente di documenti ed immagini d'epoca in ricordo delle due Linee Ferrate (che in passato attraversavano il sito) e in ricordo della Galleria di Scolo Umberto I. I primi 40m circa della Galleria Pellegrini saranno dotati di pavimentazione, realizzata stabilizzando i ciottoli originali delle massicciate ferroviarie e mattone pieno in simulazione delle traversine, allo scartamento di 950mm verranno posizionate delle placche in ferro che simuleranno i binari.

 

Purtroppo ci siamo resi conto che in Sardegna non esiste accesso al credito, quindi abbiamo per il momento accantonato l’idea della struttura ricettiva.

Dal primo momento ho pensato di restituire alla collettività il sito e la sua grandiosa storia, ho in parte recuperato una porzione dell’ antica ferrovia con la bellissima Galleria Pellegrini e le capanne sarde dove tanti appassionati di trekking possono sostare e consumare un pranzo al sacco, ho anche realizzato un piccolo sentiero botanico dove si possono ammirare tantissime specie della nostra macchia mediterranea.

Il mio messaggio?

Il patrimonio minerario del nostro territorio dovrebbe essere recuperato in modo consapevole, dopo un'attenta ricerca storica, soprattutto ricerca archivistica perché nel mio lavoro di ricerca sono incappato in tanti errori di trascrizione, soprattutto nei libri che parlano di miniera.

Inoltre penso che questi luoghi si possano recuperare cercando il più possibile di utilizzare materie prime contestualizzate e magari presenti in situ, come ho fatto io in questi anni.

 

Leggi anche

   Ferrovie turistiche iglesienti a cura di Renato Tocco

   Il museo civico che non c'è a cura di Mauro Ennas

   Un archivio integrato del lavoro minerario a cura di Daniela Aretino Dessì

   La biblioteca come necessità a cura di Mauro Ennas 

 

Potrebbe interessarti scaricare i file (PDF)

   Cronologia essenziale di Iglesias (2019-2022) [~25 MB]

 

  

 

Renato Tocco

(Iglesias, classe 1970)

1989 Sospendo gli studi tecnici presso l'ITI Minerario "G. Asproni" di Iglesias per sostenere il servizio di leva obbligatoria; 1990 Diploma di infermiere presso la Scuola infermieri Maria di Piemonte (Iglesias); 2000 Prima occupazione a tempo indeterminato come strumentista (Quartu Sant'Elena);  2007 Coordinatore di blocco operatorio presso clinica privata (Quartu Sant'Elena); 2012 Acquisto un sito minerario dismesso "Pozzo Baccarini" (comproprietà) e ne curo personalmente il recupero, la valorizzazione e la ricerca archivistica che porterà alla scoperta di una realtà storica di primaria importanza per il nostro territorio iglesiente; 2017 Riprendo e completo gli studi tecnici, presso l'ITI "G. Asproni" di Iglesias, in Costruzioni Ambiente e Territorio, indirizzo Minerario Geotecnico..

 

 

Scuola civica di politica di Iglesias - La città in comune

 

 

 

L'associazione “Scuola Civica di Politica - La città in Comune” è nata a fine agosto del 2010 da tre donne ed ha subito aggregato un gruppo numeroso di cittadini.

Ci siamo proposte/i di sostenere la formazione e la partecipazione delle cittadine e dei cittadini – singoli e nelle forme associative – perché prendano parte con i loro comportamenti quotidiani e le loro opinioni a creare una comunità migliore.

   Assemblea pubblica fondativa (PDF 1)
   La città in Comune: chi siamo (PDF 2)
   Finalità e organizzazione (PDF 3)
 

Abbiamo lavorato con programmi annuali di argomenti di interesse generale organizzando gruppi di lavoro che hanno elaborano percorsi di studio, approfondimento, confronto, laboratori aperti a tutta la cittadinanza.

La prospettiva è stata quella di dare conoscenze, creare competenze, far circolare le informazioni e le esperienze, creare idee e proposte comuni per ampliare la coesione nella nostra comunità e le trasformazioni positive.

Abbiamo considerato il nostro territorio come un luogo di incontro tra ambiente, bellissimo nei suoi aspetti naturali e di antica antropizzazione, e popolazione, tra diversità di idee, di etnie, di esigenze che si interrogano e si integrano per tutelare i beni comuni; territorio e città considerati come luogo di opportunità in cui investire insieme ideali, talenti, creatività, progetti di coinvolgimento e di miglioramento in cui tutti possono dare il proprio apporto.

Abbiamo creato in questi anni, sempre cercando collaborazioni per favorire sinergie e ascolto reciproco, momenti di dibattito aperti e creativi necessari quando si parla di temi che necessitano di soluzioni tutte da esplorare, dal basso e dall'alto contemporaneamente. Vediamo questa difficile fase storica dove nessuno ha modelli da utilizzare o soluzioni pronte, come una ricchissima opportunità per cambiare in meglio nelle tre sfere principali: quella etico/culturale, quella economica e quella politica.

Gli argomenti trattati sono stati tantissimi (dalla Fiducia che crea comunità,  alla Carta della Terra, al Bilancio partecipato,  all’Acqua bene pubblico, allo studio di Buone Pratiche da sostenere e da presentare all'Amministrazione comunale in campagna elettorale e nel question time, alla ricerca di esperienze nel passato e nel presente che possano superare l’insostenibilità del sistema capitalistico responsabile di fortissime disuguaglianze, dei cambiamenti climatici,  dei danni ambientali, di guerre senza fine…). Sicuramente un tema approfondito è stato quello del nostro rapporto con la terra fertile e la produzione del cibo sano per una dispensa  più sguarnita, ma giusta e sana, fondata sul rispetto della terra e dei suoi ritmi circolari della vita, sul rispetto del lavoro, il nostro e quello degli altri, e... la filiera corta, biologica, gli acquisti diretti, la compartecipazione alle fatiche agricole, i pochi imballaggi, i pochi viaggi… e i giovani che ritornano al lavoro della terra con passione e amore.

Manifesti delle iniziative
 
      
 

Una bellissima e coinvolgente esperienza è stata quella del corso di formazione in orticoltura naturale da cui è scaturita la proposta di regolamento comunale sugli orti urbani

 Corso di formazione: L'orto sinergico (PDF 5)
   Presentazione orticoltura naturale (PDF 6)
  Gli orti urbani (PDF 7)
   Delibera comunale: Regolamento orti urbani (PDF 8)
 

Nel 2013 abbiamo approfondito la tematica della transizione ecologica, in particolare a partire dall'esperienza inglese del movimento Transition. Creiamo anche un gruppo sulla tematica del lavoro che valorizza l'esperienza di un gruppo di giovani imprenditori in diversi campi, i loro sogni, le loro difficoltà

   In transition (PDF 9)
   Lavoro e società (PDF 10)
 

In occasione delle elezioni amministrative, abbiamo organizzato un ciclo di incontri di formazione per candidati amministratori “Sindaci e cittadini ri-costruiscono le città” .

Nello stesso anno contribuiamo alla costituzione del Comitato Biosalute insieme ad altre associazioni e cittadini

   Incontro comitato Biosalute (PDF 11)
   Relazione del professor Tamino (PDF 12)
   I semi della speranza (PDF 13)
 

A fine estate ci ritroviamo all’aperto per parlare di sovranità alimentare nell’incontro pubblico: Coltiviamo il cibo in una terra viva e sana con il lavoro dei giovani.

   Incontro sovranità alimentare (PDF 14)
 
 Sovranità alimentare: incontro pubblico. Iglesias, 27 agosto 2013

 

Nel 2014 portiamo in città l'esperienza del question time, coinvolgendo decine di cittadini in un momento di dialogo tra cittadini e istituzioni assunto dai Sindaci durante l'ultima campagna elettorale, in una assemblea in piazza Municipio molto partecipata, indetta dalla Scuola Civica di politica. In tale occasione è stato consegnato ai candidati la proposta “Sindaci e cittadini ri-costruiscono le città”, una raccolta di idee, propositi, richieste, sollecitazioni “comuni” che spingono ad un cambiamento necessario e urgente.

A partire da ciò, in collaborazione con tantissimi cittadini, si è arrivati alla formulazione di alcune domande, anche multiple, su tematiche sicuramente molto significative, che abbiamo sottoposto all'attenzione degli amministratori in occasione del Question Time svolto il 14 giugno 2014 presso l'Aula Consiliare del Comune di Iglesias

   Sintesi di domande-risposte (PDF 15)
 

Il 2015 ci vede protagonisti di due iniziative molto apprezzate in città e anche molto partecipate. In due incontri presentiamo le tematiche presenti nel libro di Naomi Klein “Una rivoluzione ci salverà, perché il capitalismo non è sostenibile”. A fine primavera realizziamo una passeggiata per i giardini urbani della nostra città per conoscere le varietà frutticole della nostra tradizione, che darà il via ad un lavoro di ricerca sui giardini di Iglesias.

   Presentazione: "Una rivoluzione ci salverà" (PDF 16)
 

 In generale il nostro obiettivo è quello di creare insieme una comunità intenzionale che intreccia reti e competenze per rafforzare un pensiero rigenerativo che rivendica la partecipazione dei territori come bene comune, che cambia prospettiva, vive con meno risorse materiali, meglio distribuite, ma con una migliore qualità della vita in sintonia con la natura.

Dal 2016 condividiamo in rete con altre associazioni l'esperienza della gestione, come capofila, della Chiesa altomedievale del Salvatore e il suo giardino con il progetto “I giardini della Biodiversità” presentato in questo blog.

    La scheda completa della Scuola civica di politica (SCP)
 

La Scuola ha visto nel tempo decine di collaborazioni.  Oggi si avvale dell'impegno stabile di Marina Muscas, Marcella Cogoni, Cecilia Guaita, Cinzia Guaita, Marco Palomba, Patrizia Pili, Anna Boi, Anna Maria Sau.

 

Leggi anche

  Diario di una rinascita (Atto primo) a cura di Annalisa Uccella 

  Il Museo GeoPunto, l’APGS ed il CEAS del Parco Geominerario a cura di Alberto Marini

  Associazione Argonautilus a cura di Eleonora Carta, Erika Carta e Claudia Aloisi 

  Associazione Centro Sperimentazione Autosviluppo a cura di Teresa Piras  

  Un progetto che viene da lontano a cura di Maria Gaias 

 

Marcella Cogoni

  

 

Marcella Cogoni

(Iglesias, classe 1961)

1980 Maturità Tecnica di Ragioniere e Perito Commerciale presso l’Istituto Tecnico Statale “E. Fermi” di Iglesias; 1992 Diploma di Infermiere Professionale presso la Scuola Infermieri “Maria di Piemonte” – Iglesias; Nel 1992 inizia la mia esperienza lavorativa come infermiera presso l’Ospedale Psichiatrico “Villa Clara” di Cagliari. Dal 1997 intraprendo un percorso di formazione professionale in campo psichiatrico per lo sviluppo di competenze relazionali e organizzative necessarie nelle nuove strutture comunitarie e nel rapporto col territorio, per sostenere azioni orientate all’integrazione nella riabilitazione dei pazienti psichiatrici. Lavoro attualmente al Centro Salute Mentale di Iglesias dove da circa quindici anni sono impegnata in progetti di inclusione sociale. Nel 2018 creo un progetto riabilitativo integrato con la Rete dei Giardini della Biodiversità con l’obiettivo di creare percorsi di inclusione sociale attraverso interventi di cura e sostegno del territorio, promuovendo il senso di appartenenza alla propria città. Impegnata da sempre come cittadina sensibile alle problematiche sociali, ho curato e collaborato per la realizzazione di mostre storico-culturali che hanno valorizzato aspetti caratteristici della storia della nostra città. Co-fondatrice della “Scuola Civica di Politica-La Città in Comune” e dell’esperienza “I Giardini della Biodiversità”.  

 

Click to listen highlighted text! Powered By GSpeech