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Cinema: tra biografia e memoria (terza parte)

 

 

 

Nel tentativo di selezionare qualche decina di film storici e biografici (biopic, termine di lingua inglese ricavato dalla contrazione dei termini biographic 'motionpicture "film biografico") mi sono trovato in una situazione difficile.

Tra film storici ampiamente documentati, narrazioni ispirate, ricostruzioni storiche ispirate ma controverse, personaggi storici dell'impegno civile, politico e creativo mi sono trovato a selezionare un piccolo sottoinsieme di questi film. Alla fine ho scelto un approccio fortemente polarizzato sul messaggio più che sulla caratura artistica cinematografica.

Non che i film sui sentimenti o d'immaginazione abbiano un ruolo meno importante, ma per semplificare e rendere più distinguibili e chiari (con meno sfumature) e circoscritti (su un minore numero possibile di temi e di ragioni), le storie che incontreremo saranno più scarne ma anche più focalizzate e comprensibili di metafore e allegorie.

Questi sono solo dei criteri per semplificare la lista dei film che vi proporrò e renderla più maneggevole se sceglierete di vederli.

Ho cercato di individuare personaggi e vicende storiche e/o ispirate la cui narrazione fosse emblematica e il messaggio chiaro.

I film che vi indicherò hanno messaggi forti, ispirati dall'umanità che vogliono rappresentare, la forza, la volontà e il coraggio, ma anche la debolezza, l'oppressione e la paura.

Sentimenti contrastanti che forgiano l'essere umano nella sua completezza: esseri fragili, spesso manipolati dal potere, oppressi, frustrati o terrorizzati, minacciati e poi vittime del potere di altri uomini e donne.

Le vite illustri o comuni hanno la capacità di farci riscoprire la forza e le debolezze dell'essere umano e possono contribuire alla consapevolezza che una nuova umanità è possibile.

Il recupero del valori e la concreta applicazione di questi insegnamenti esemplari alla vita quotidiana ci ricorda che siamo e possiamo continuare ad essere uomini e donne operosi, ci ricorda che abbiamo bisogno degli altri come dell'aria e che, cooperando e collaborando, creiamo decisamente un ramo evolutivo fortemente differenziato da quello delle bestie cui apparteniamo comunque.

Le sceneggiature contengono inesorabilmente la soggettività di chi narra e la regia, lo stile e quindi un punto di vista particolare e parziale ma, consapevoli di questo, vogliamo concentrarci sul significato delle storie al di là delle valutazioni politiche e ideologiche, vorrei che fossero i contenuti e i caratteri dei personaggi a guidarci in questo percorso in millenni di storia, qualche volte lontani nel tempo, molto più spesso della storia recente, che forse abbiamo vissuto o della quale abbiamo ancora un ricordo in fondo alla nostra memoria.

La memoria è la protagonista di questa selezione, voglio sottolineare che molti sentimenti forti, legati all'agire sul mondo e quindi all'esperienza, sono parte del bagaglio del genere umano e nonostante i forti condizionamenti che subiamo quotidianamente da parte dei sistemi sociali (e dai mezzi di comunicazione di massa, che vogliono stordirci e farci dimenticare), siamo ancora in grado di esprimerli pienamente, perché uomini e donne come noi sono stati in grado di mostrarceli nella loro chiarezza e pienezza attraverso le loro concrete azioni sul mondo e non soltanto con narrazioni fatte di fugaci parole.

La volontà, la consapevolezza e a volte il sacrificio entrano a far parte del nostro patrimonio attraverso la cultura e l'apprendimento.

Questa lista di film vuole essere un modo per ricordare e tenere in allenamento la memoria, rispolverando fatti e situazioni che attraverso la finzione cinematografica ci riportano al reale, ci insegnano qualcosa in un modo piacevole e interessante piuttosto che consumare il nostro tempo col mero intrattenimento.

 

Il primo film che vi voglio segnalare è "Il caso Mattei, 1972", di Francesco Rosi, perché mette in scena contenuti forti e molto significativi. Gli interessi economici e il potere sono il vero motore del mondo, condizionano gli individui, intere popolazioni e la sorte di intere economie. Un'occasione di sviluppo e di lavoro può trasformarsi in una disfatta, in una rovina economica e in schiavitù di popoli, per lungo tempo. Questo è il grande merito del film di Rosi, più che in altre occasioni la precisione storica, la cura dei dettagli ha giovato a quest'opera mantenendo immutato il suo vigore e la sua chiarezza di documento storico. Narra le vicende che precedettero la morte di Enrico Mattei (imprenditore, già alla guida dell'AGIP e dell'ENI), precipitato con il suo aereo nella campagna di Bascapè (Pavia), al ritorno dalla Sicilia, in circostanze poco chiare.

Il caso Mattei regia di Francesco Rosi (Italia 1972)

 

Continuiamo con due grandi film dell'impegno civile contro la mafia, si tratta del film dei fratelli Taviani "Un uomo da bruciare, 1962", liberamente ispirato alla figura del sindacalista socialista Salvatore Carnevale ucciso dalla mafia nel 1955. Dopo due anni di lavoro nel continente rientra in Sicilia e trova il ricatto e la prepotenza nei confronti della povera gente insopportabili. Gli ideali e la voglia di cambiare la sua terra non sono sufficienti, viene isolato e costretto a soccombere. La ricostruzione della vicenda proposta nel film e differente da quella narrata dai cantastorie dell'epoca condizionate dal potere mafioso e Paolo e Vittorio Taviani insieme a Vittorio Orsini danno maggiore dignità al personaggio principale Salvatore interpretato magistralmente da, un seppur giovane, Gian Maria Volonté.

Dopo quasi quarant'anni dal film dei Taviani, Marco Tullio Giordana propone "I cento passi, 2000", straordinario film sull'impegno e gli ideali civili di Giuseppe Impastato, noto Peppino, ucciso per mano mafiosa a Cinisi il 9 maggio 1978 (stessa data del ritrovamento di Aldo Moro a Roma). Peppino e alcuni amici nel 1976 fondano Radio Aut, radio libera autofinanziata, con cui denunciano i delitti e gli affari dei mafiosi del territorio. Sempre in prima fila, rompe il bavaglio di omertà dei suoi concittadini e della sua famiglia, si distacca dal padre e porta a termine la sua lotta, divenuta solitaria, con coraggio e senza paura. Muore ma è ancora vivo nel nostro ricordo.

I cento passi di Marco Tullio Giornada (Italia 2000)

 

[Peppino Impastato/Luigi Lo Cascio]: "E allora... E allora invece della lotta politica, la coscienza di classe, tutte le manifestazioni e 'ste fissarie, bisognerebbe ricordare alla gente cos'è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla."

e ancora:

[Peppino Impastato/Luigi Lo Cascio]: "Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare. Prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente! "

[da due scene del film di Marco Tullio Giordana]

 Placido Rizzotto (Pasquale Scimeca. Italia 2000)

 

La mafia è ancora presente nel film di Pasquale Scimeca "Placido Rizzotto, 2000". Ancora una volta la solitudine e il coraggio di una vita esemplare.

Sempre di mafia ma a livello istituzionale troviamo il film sul magistrato "Giovanni Falcone, 1993" di Giuseppe Ferrara. Stretto nella morsa tra mafia e politica, con volontà, intelligenza, costanza e coraggio riesce a mettere le cosche in un angolo e con l'aiuto del collega Paolo Borsellino e di altri colleghi della magistratura e delle forze dell'ordine riesce a far processare le cosche nel cosiddetto maxiprocesso di Palermo (tra il 10 febbraio 1986 e il 16 dicembre 1987). Ostacolato, anche da ambienti vicini ai servizi segreti, contrastato a livello politico e mediatico, isolato e ucciso dalla mafia a Capaci il 23 maggio del 1992. Di Ferrara ci piace ricordare anche "Il caso Moro, 1986" e "I banchieri di Dio 'il caso Calvi', 2002". Tre film da non perdere.

Sulla stessa scia si muove il film di Michele Placido "Un eroe borghese, 1995". In questa pellicola vengono messi in luce i rapporti tra mafia, politica e finanza. L'avvocato Giorgio Ambrosoli viene nominato commissario liquidatore delle banche di Michele Sindona.

 Un eroe borghese (Michele Placido, Italia 1995)

 

La serietà, il lavoro duro, la costanza e il coraggio di Ambrosoli entrano in conflitto con i poteri forti dello Stato e con la mafia, il finale è un altro assassinio, ma emergono chiaramente gli intrecci e le connivenze che coinvolgono gli affari illeciti e il riciclaggio di valuta tra Italia e Stati Uniti.

Sugli effetti collaterali della lotta tra mafia, poteri forti e Stato, troviamo il film di Maurizio Zaccaro sulla vicenda che ha coinvolto Enzo Tortora. Tra menzogne e arroganza si vuole dimostrare che tutti possono essere coinvolti in crimini se c'è una volontà malevola determinata a farlo, non contano le motivazioni chiunque anche un uomo perbene può essere trasformato, per la superficialità dell'opinione pubblica, in un mostro ("Un uomo perbene, 1999"). Il ricatto, la diffamazione ad uso politico, possono molto con chi ha vissuto sempre nel rispetto delle regole.

 

Altro esempio è quello rappresentato nel film "Ilaria Alpi 'Il più crudele dei giorni', 2003" di Ferdinando Vicentini Orgnani. Il film ricostruisce l'ultimo mese di vita della giornalista RAI Ilaria Alpi e del suo operatore di ripresa Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio, in Somalia, il 20 marzo 1994. Ancora una volta la scoperta di un traffico di scorie e di armi ad opera di elementi deviati governativi, apre un vaso putrescente che l'onestà e il coraggio di Ilaria Alpi non ha voluto tacere, pagando con la vita.

Tra i molti film sul fascismo e sulla resistenza voglio ricordare "I sette fratelli Cervi, 1968" di Gianni Puccini, "Il delitto Matteotti, 1973" di Florestano Vancini e "Antonio Gramsci: i giorni del carcere, 1977" di Lino del Fra. Questi film, più di altri, descrivono diversi aspetti della brutalità del fascismo, e più in generale dell'umiliazione e del tormento imposti da un regime dittatoriale, ma anche l'umanità e il coraggio degli ideali degli oppressi che è in grado di organizzarsi, resistere, insorgere. Su Antonio Gramsci anche  "L'ottimismo della volontà 'Vita di Antonio Gramsci' di Raffaele Maiello (Italia, 1981)" (raiplay); Gramsci, La forma della memoria (Italia/1998) di Paolo Isaja e Maria Pia Melandri (54′); sulla vita di Antonio Gramsci, recentemente, si è rinnovato l'interesse che ha portato alla realizzazione di una nuova pellicola: Gramsci 44 (Italia/2016) di Emiliano Barbucci (66′). 

Galileo di Liliana Cavani (Italia Bulgaria 1968)

 

Tra i film che ritengo più significativi, in assoluto, "Galileo, 1968" di Liliana Cavani sulla persecuzione ecclesiastica nei confronti di Galileo Galilei e sulla guerra senza esclusione di colpi tra scienza e fede e i capolavori di Giuliano Montaldo "Giordano Bruno, 1972" e "Sacco e Vanzetti, 1970".

 Sacco e Vanzetti (Giuliano Montaldo, Italia 1972)
 

Questi tre film hanno in comune storie di pregiudizio e di oppressione, di lotta per la verità e la libertà, per il diritto di espressione e per il diritto all'esistenza che accomuna tutti gli esseri umani, illustri o anonimi che siano. Tutti assolutamente da vedere e rivedere, intensi e densi di contenuti.

 Pane e libertà (Alberto Negrin, Italia 2008)

 

Tra i film per la televisione hanno rilievo sicuramente, tra pochi altri:

"Maria Montessori, 2007" diretto da Gianluca Maria Lavarelli, sulla vita dell'illustre pedagogista, medico e educatrice internazionalmente nota per il metodo che prende il suo nome, usato in migliaia di scuole, in tutto il mondo. Ricordiamo ancora "Pane e libertà, 2008" di Alberto Negrin sulla vita del sindacalista Giuseppe Di Vittorio, riconosciuto per l'umiltà, il buonsenso, la chiarezza e l'umanità. Infine "Adriano Olivetti 'la forza di un sogno', 2013" sulla vita dell'imprenditore Adriano Olivetti, ingegnere, imprenditore e politico che si distinse per i suoi progetti industriali innovativi basati sul principio secondo cui il profitto aziendale deve essere reinvestito a beneficio della comunità.

Pane e libertà regia di Alberto Negrin (Italia 2008)

 

Tra i film del cinema internazionale suggerisco due film sull'olocausto. Di George Stevens il film "Il diario di Anne Frank, 1959": rifacendosi ai diari di una giovane tredicenne negli anni 1942-44 in Olanda, dall'introduzione delle leggi razziali, descrive la sua vita, la famiglia, i suoi amici, i suoi sogni e le sue speranze. Di questo film esistono anche due remake e svariati lavori per la televisione. Inoltre, di Steven Spielberg il film "Schindler's List, 1993", ispirato al romanzo "La lista di Schindler" di Thomas Keneally, basato sulla vera storia di Oskar Schindler, imprenditore tedesco, ricordato per aver salvato, durante la seconda guerra mondiale, oltre 1000 uomini donne e bambini perseguitati dal nazismo.

Del grande regista statunitense Stanley Kubrick, voglio ricordare "Spartacus, 1960", che narra le vicende che portarono il gladiatore Spartaco (Tracia, circa 109 a.C. - Lucania, 71 a.C.) dalla schiavitù nelle miniere romane a guidare la rivolta degli schiavi contro Roma.

Spartacus di Stanley Kubrick (USA 1960)

 

Tra i personaggi storici illustri ricordiamo i film biografici, più o meno storici, più o meno ispirati. Di Richard Attenborough, "Gandhi, 1982", viaggio nell'unificazione e nella pacificazione dell'India. E ancora Shekhar Kapur, "Elizabeth: the Golden Age, 2007", la storia della donna "condannata" ad essere regina.

Ritorniamo alla storia recente con tre personaggi americani, di Oliver Stone, "JFK 'un caso ancora aperto', 1991", film dai contenuti controversi che racconta un'ipotesi realistica sull'omicidio di John Fitzgerald Kennedy. Spike Lee in "Malcolm X, 1992" si riappropria della storia e del messaggio di cambiamento e di progresso espresso da Malcom Little (meglio noto come Malcom X) nell'America degli anni '50 e '60. 

Selma - La strada per la libertà (Selma), 2014” diretto da Ava DuVernayIl film rappresenta una rievocazione delle marce di Martin Luther King da Selma a Montgomery che nel 1965 segnarono l'apice della rivolta per il diritto di voto agli afroamericani. 

Selma di Ava DuVernay (USA 2014)

 

E nella storia recente, l'apartheid in Sud-Africa con Nelson Mandela nel film di Eastwood Clint, "Invictus 'L'invincibile’, 2010" e Patrick Chamusso nel film "Catch a Fire, 2006" di Phillip Noyce.

L'impegno eroico per i propri ideali di giustizia e di libertà, che non ha paura della morte e che a volte è costretto a portare anche la propria morte, delle persone care come i compagni di lotta o di altri individui, su fronti opposti, per un bene più alto: la libertà. Di Gus Van Sant, "Milk, 2008", narra gli ultimi anni di vita di Harvey Milk che in difesa dei diritti degli omosessuali fu assassinato, apparentemente per futili motivi, in un ambiente politico mediocre, nell'America degli anni '70.

Milk di Gus Van Sant (USA 2008)

 

Un intenso film di lotta per l'indipendenza è quello di Steve McQueen (omonimo del grande attore americano), "Hunger, 2008", ricostruisce e racconta la morte di Bobby Sands (e dei suoi compagni di lotta) dopo un'estenuante sciopero della fame per rivendicare l'indipendenza dell'Irlanda. Ricorda che la sofferenze, il coraggio, la determinazione e il sacrificio di pochi uomini può molto per cambiare la Storia. Film dalla retorica scarna e dalle immagini intense e disarmanti. Da vedere.

 Che: l'argentino (Steven Soderberg, USA 2008)

 

Steven Soderbergh provoca e stupisce col suo "Che 'L'argentino', 2008" prima parte della storia di Ernesto Guevara de la Serna detto il Che. Solidi ideali, generosità, sensibilità per le sofferenze del popolo e visione chiara dei mutamenti nella storia sud-americana e mondiale portano, il giovane medico argentino, a condividere la prospettiva rivoluzionaria. Il resto è Storia. Il film descrive in modo equilibrato la crisi di Cuba e le sue implicazione sugli assetti strategici nord-americani.

Inoltre "Kinsey, 2004" di Bill Condon sulla vita del sessuologo americano Alfred Kinsey, sull'eterno conflitto tra fede e scienza, tra pregiudizio e conoscenza.

 Frances (Graeme Clifford, USA 1982)

 

Gente comune, gente straordinaria, Clifford Graeme con "Frances, 1982" narra alcune vicende della vita di Frances Farmer, attrice teatrale e cinematografica che dovette lottare, nell'America degli anni '30 e '40, per non piegarsi alle volontà di omologazione del sistema. Nota per il suo spirito indipendente e ribelle, contrastato dall'autoritarismo dello star system hollywoodiano e dalle attitudini possessive della madre, causò una sua devastante crisi psichica che la portò alla lunga degenza in ospedali psichiatrici e la provò fisicamente. È un atto d'accusa contro le pratiche psicologiche di destrutturazione della personalità sperimentate in quegli anni (applicata ancora oggi, in forme diverse e più strutturate, sulla popolazione civile, in modo del tutto illegale e perciò reso "invisibile") e poi sino a spingersi a pratiche aberranti, di menomazione psico-fisica, come la lobotomizzazione. Nei titoli di coda, una nota del Dipartimento per la Salute Mentale della California, in cui si precisa che "[...] le riprovevoli condizioni cui fu sottoposta Frances Farmer non sono rappresentative degli attuali trattamenti nel campo della salute mentale". Il film esiste in italiano in varie versioni tagliate.

 Silkwood (Mike Nichols, USA 1983)

 

In "Silkwood, 1983" di Mike Nichols narra le vicende legate all'operaia e attivista sindacale americana Karen Silkwood, che denunciò problemi di sicurezza in una centrale nucleare che esponevano alla contaminazione gli operai della stessa centrale. Rimase contaminata ripetutamente in situazioni poco chiare e morì in un altrettanto poco chiaro incidente stradale, la sera nella quale avrebbe dovuto incontrare un giornalista interessato alle rivelazioni sulle attività e le manchevolezze nella gestione della sicurezza della centrale. Splendido film che unisce il coraggio e l'abnegazione di una donna, fragile e con gravi problemi familiari, con l'attaccamento alla vita e la lotta appassionata per il diritto alla sicurezza sul lavoro. Da non perdere.

Ancora Steven Soderbergh in "Erin Brockovich 'forte come la verità', 2000" ci parla con leggerezza della determinazione per il raggiungimento della verità per la tutela dei diritti delle popolazioni attraverso la causa intentata contro la Pacific Gas & Electric nel 1993 per la contaminazione con cromo esavalente delle acque della città di Hinkley in California (per oltre 30 anni) e costò il risarcimento record di 333 milioni dollari a favore degli oltre 600 residenti, dimostrando l'efficacia delle azioni collettive (class action) contro grosse società e multinazionali.

Erin Brockovich 'forte come la verità' di Steven Soderbergh (USA 2000)
 
Veronica Guerin 'Il prezzo del coraggio' di Joel Schumacher (USA Irlanda UK 2008)

 

Nel film "Veronica Guerin 'Il prezzo del coraggio', 2003" di Joel Schumacher vengono narrate le tragiche vicende legate all'assassinio della giornalista irlandese. Il 26 giugno del 1996, stava guidando la sua macchina, quando si fermò ad un semaforo, alla periferia di Dublino, senza essersi accorta di essere seguita. La sua macchina venne affiancata da una motocicletta, con a bordo due uomini, di cui uno sparò sei colpi, uccidendola. L'esecutore materiale fu poi condannato all'ergastolo, la regia fu di una banda di trafficanti di droga. La pronta reazione delle autorità irlandesi portò a oltre 150 arresti e reclusioni, così come a numerosi sequestri di droga e armi. Il tasso di criminalità in Irlanda scese del 15% nei 12 mesi seguenti l'omicidio.

 Into the wild (Sean Penn, USA 2007)

 

Straordinario per intensità dei contenuti, "Into the wild 'nelle terre selvagge’, 2007" di Sean Penn ci racconta la storia vera di Christopher McCandless basandosi sul romanzo di J. Krakauer “Nelle terre estreme”. Nel 1990 si laurea brillantemente, ottenendo una specializzazione in Storia e Antropologia. Intraprende una serie di viaggi che lo portano a finire gli ultimi 112 giorni della sua vita nei boschi dell'Alaska, nel parco nazionale di Denali, avendo come unico rifugio un vecchio autobus abbandonato che chiama Magic Bus; muore di fame e freddo tra i suoi libri, di autori quali Lev Tolstoj, Jack London e Henry David Thoreau. Un grandissimo film che presagisce l'evidenza della fragilità delle moderne società occidentali.

Voglio ricordare anche le storie di altre quattro donne straordinarie "Rosa Luxemburg, 1986" e "Hanna Arendt, 2012" di Margarethe von Trotta, la metematica greca Ipazia del film "Agorà, 2009" di Alejandro Amenabar e l’artista messicana Frida Kalo del film “Frida, 2002” di Julie Taymor.

 Frida (Julie Taymor, USA 2002)

 

La lista che segue è divisa in due sezioni, una dei film che fanno riferimento a personaggi e vicende italiane e un'altra al resto del mondo. Questo può apparire insensato (e in parte lo è): voglio solo favorire la selezione di contenuti, da parte di chi deciderà di accogliere questi suggerimenti, tra situazioni e storie in parte familiari da altre lontane e, a volte, meno note.

Tutto qui.

 Giordano Bruno (G. Montaldo, Italia 1972)
 
 Il delitto Matteotti (F. Vancini, Italia 1973)

 

I film sono in ordinati per anno nel modo seguente: (Cognome e Nome, Titolo, Nazione e Anno). Mancano molti titoli significativi, di artisti e sportivi ad esempio, che spero di proporre in una delle prossime liste.

Per ora è tutto. Buona visione!


 

Personaggi emblematici dell'impegno civile e della testimonianza

Cinema italiano

  1. Taviani Paolo, Vittorio e Vittorio Orsini, Un uomo da bruciare, Italia 1962
  2. Puccini Gianni, I sette fratelli Cervi, Italia 1968
  3. Cavani Liliana, Galileo, Italia Bulgaria 1968
  4. Kalatozov Mikhail, La tenda rossa, Italia 1969
  5. Montaldo Giuliano, Sacco e Vanzetti, Italia 1970
  6. Rosi Francesco, Il caso Mattei, Italia 1972
  7. Montaldo Giuliano, Giordano Bruno, Italia Francia 1972
  8. Vancini Florestano, Il delitto Matteotti, Italia 1973
  9. Petri Elio – Todo Modo – Italia 1976
  10. Del Fra Lino, Antonio Gramsci: i giorni del carcere, Italia 1977
  11. Ferrara Giuseppe, Il caso Moro, Italia 1986
  12. Ferrara Giuseppe, Giovanni Falcone, Italia 1993
  13. Placido Michele, Un eroe borghese, Italia 1995
  14. Zaccaro Maurizio, Un uomo perbene, Italia 1999
  15. Giordana Marco Tullio, I cento passi, Italia 2000
  16. Scimeca Pasquale, Placido Rizzotto, Italia 2000
  17. Orgnani Ferdinando Vicentini, Ilaria Alpi 'Il più crudele dei giorni', Italia 2003
  18. Ferrara Giuseppe, Guido che sfidò le Brigate Rosse, Italia 2005
  19. Tavarelli Gianluca Maria, Maria Montessori, Italia 2007
  20. Negrin Alberto, Pane e liberà, Italia 2008
  21. Soavi Michele, Adriano Olivetti 'la forza di un sogno', Italia 2013

Cinema internazionale

  1. Stevens George, Il diario di Anna Frank, USA 1959
  2. Stanley Kubrick, Spartacus, USA 1960
  3. Costa-Gavras Constantin, Z l'orgia del potere, Algeria Francia 1969
  4. Attenborough Richard, Gandhi, UK India 1982
  5. Graeme Clifford, Frances, USA 1982
  6. Nichols Mike, Silkwood, USA 1983
  7. Von Trotta Margarethe, Rosa Luxemburg, Germania 1986
  8. Stone Oliver, JFK 'un caso ancora aperto', USA 1991
  9. Spielberg Steven, Schindler's List, USA 1993
  10. Lee Spike, Malcolm X, USA 1992
  11. Soderbergh Steven, Erin Brockovich 'forte come la verità', USA 2000
  12. Julie Taymor, Frida, USA Canada Messico 2002
  13. Schumacher Joel, Veronica Guerin 'il prezzo del coraggio', USA Irlanda UK 2003
  14. Condon Bill, Kinsey, USA 2004
  15. Noyce Phillip, Catch a Fire, USA UK Sud Africa 2006
  16. Penn Sean, Into the wild, USA 2007
  17. Kapur Shekhar, Elizabeth: The Golden Age, UK Francia 2007
  18. Soderbergh Steven, Che 'L'argentino', Francia/Spagna/USA 2008
  19. McQueen Steve, Hunger, UK Irlanda 2008
  20. Van Sant Gus, Milk, USA 2008
  21. Amenabar Alejandro, Agorà, Spagna 2009
  22. Eastwood Clint, Invictus (L'invincibile), USA 2010
  23. Von Trotta Margarethe, Hannah Arendt, Germania 2012
  24. Ava DuVernay, Selma - La strada per la libertà (Selma), USA 2014 

Le liste hanno lo scopo dichiarato di favorire professori, insegnanti, operatori dei cineforum e cinefili interessati ai film su un tema specifico.

Vi auguro una buona e proficua visione.

Non smettiamo di immaginare un mondo migliore!

 

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