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Meritocrazia contro clientelismo

 
 

 

 

«I politici italiani sono in generale uomini di assai mediocre valore: non amano noie e anche i migliori fra di essi sono incapaci di affrontare i problemi di larga importanza.» (Francesco Saverio Nitti, da Napoli e la questione meridionale, Guida, Napoli, 1903/2004, p. 19)

«Non vi è quasi avvenimento che interessi l'anima nazionale, o l'avvenire del paese, in cui non si ripeta che manca l'uomo. L'uomo è in noi stessi, può esser dato dallo sforzo di tutti, dalla coscienza di tutti: e noi lo attendiamo invece come una forza operante all'infuori di noi(Francesco Saverio Nitti, L'Italia all'alba del secolo XX, Editrice Roux-Viarengo, 1901, p.13)

 

L'attuale sistema elettorale non permette la scelta diretta dei rappresentanti politici. Sono i partiti a farla da padroni, manovrati dai potentati economici, impongono le loro candidature; privilegiano la cieca fiducia delle clientele rispetto alle competenze.

Questo approccio alimenta la creazione di combriccole orientate alla definizione e al raggiungimento di obiettivi personali e/o di gruppo piuttosto che a tutelare gli interessi collettivi.

Gli esempi sono innumerevoli e hanno colpito a più riprese i partiti nazionali di tutti gli schieramenti con casi di illeciti nei rimborsi spese e truffe nei bilanci delle tesorerie, senza escludere i governi regionali e locali soffocati da molteplici inchieste per mafia e masso-mafia che l’emergenza sanitaria ha silenziato.

La selezione delle classi dirigenti in Italia come altrove è sempre stata fatta in modo occulto e non trasparente, per nascondere agli occhi dei più gli interessi di chi dovevano tutelare nella sostanza piuttosto che nella forma.

La forma è l'apparenza per gli allocchi, la sostanza è la conservazione del potere locale, regionale, nazionale.

Carlo Cottarelli: dare una possibilità a tutti, premiare il merito (21/02/2021)

 

Oramai, la grave caduta della fiducia nella classe dirigente di questo paese è sostanziale e coinvolge tutti i gruppi politici (partiti) i quali si muovono con tecniche di marketing all'americana, slogan, fumo negli occhi e tecniche di segmentazione di mercato, per accontentare tutti e poi, una volta raggiunta la poltrona, fare quel che gli pare, piuttosto che operare con progetti sostanziali, documentati e argomentati dettagliatamente nero su bianco, come un partito nazionale avrebbe il dovere di fare.

In effetti la classe dirigente di questo paese è molto più omogenea di quanto non appaia a prima vista. Una minoranza fortemente organizzata che vive alle spalle della maggioranza disorganizzata. La vittima è il "popolo bue", analfabeta e "rincoglionito" dalla televisione.

Mentre nel governo nazionale - qualunque esso sia, visto che il tentativo di rigenerarlo è miseramente fallito, proprio a causa della scarsa qualità individuale degli eletti, piuttosto che dei propositi e degli ideali - logiche di visibilità e di apparenza, di forma più che di sostanza, possono essere comprese (anche se non condivise), nel senso che un segretario di partito deve incarnare, rappresentare e presenziare, in quanto simbolo vivente degli ideali del partito che rappresenta, invece nel governo locale, se si vuole promuovere una reale democrazia rappresentativa, è necessario avere persone che conoscono il territorio, i suoi problemi, le sue risorse e abbiano voglia e competenze per mettersi al servizio della comunità.

In genere questo non avviene perché le decisioni vengono prese altrove, ovvero chi decide è chi detiene il potere economico locale e fa patti di convenienza reciproca con gli altri giocatori, più o meno occulti, della partita. In definitiva niente è come appare e gli interessi di pochi, pochissimi, prevalgono su quelli generali. Sino ad ora è stato così e per i conservatori dovrebbe rimanere così per sempre, costi quel che costi.

Il popolo ignorante, frammentato a regola d’arte, crede di decidere ciò che lontanamente e mai deciderà! Forse.

 
La vergogna dell'Università pubblica italiana a uso privato (2012)
 
Come uccidere la Meritocrazia: un esempio sportivo italiano (2016)
 
Le scuole speciali per la selezione in magistratura (2020)

 

Ciò che è cambiato, e sta cambiando velocemente, è il panorama internazionale e continentale europeo. La riduzione degli aiuti di Stato subirà l’impennata post covid-19, in modo così vertiginoso che già tutti gli avvoltoi sono pronti ad assalire il lauto pasto. Sarà l’abbuffata finale se non si riuscirà a spingere i territori a produrre la maggior parte del fabbisogno localmente, in modo autonomo e con aiuti esterni decrescenti nel tempo. Bisogna prepararsi a questa svolta cruciale. Sprecare i finanziamenti potrà essere fatale.

Ciò comporta la necessità, nel prossimo futuro, di prendere molte decisioni in modo preciso e integrato, senza lasciare niente al caso e con buona capacità di misurare gli effetti delle decisioni per poter interagire e correggere in tempo eventuali scelte sbagliate.

Fare le scelte giuste può migliorare l'economia del territorio e produrre rendite più elevate anche per i detentori del potere economico attuale. Ciò significa che tutti hanno potenzialmente da guadagnare dal mutare degli scenari locali se saranno governati razionalmente e senza lasciare niente al caso.

Meritocrazia, il modello anglosassone e quello italiano a confronto (2014)
  

Spingere il turismo con il miglioramento della quantità e della qualità dei servizi, spingere l’imprenditorialità locale, le produzioni tecnologiche a elevato valore aggiunto, introdurre nuove filiere industriali come quella agroalimentare e quella legata alla catena del “recupero riciclo riuso”, sono oggi priorità alla portata.

Una forte economia locale è stabilmente ancorata alle risorse locali, materiali e umane. Uno degli obiettivi di un'amministrazione locale illuminata dovrebbe essere quello di sfruttare al massimo gli elementi che ha a disposizione per realizzare il migliore risultato possibile in termini di benessere duraturo e di remunerazione per le imprese e gli occupati. Stimolare la creazione e lo sviluppo di imprese che basano le proprie produzioni su risorse locali, a chilometro zero, e con personale fortemente legato al territorio, saranno i fattori chiave per uno sviluppo duraturo e di successo.

Inoltre, la grande massa di denaro circolante, in cerca di facili investimenti immobiliari, non fa stare tranquille le comunità che non vogliano essere inquinate da investimenti massicci dovuti a traffici illeciti e riciclaggio di denaro. Il denaro, frutto di speculazioni finanziarie o illeciti, è in gioco nella corsa contro il tempo dell'acquisizione di beni materiali (prevalentemente immobili) coinvolgerà tutti (e lo sta già facendo): nessuno vorrà rimanere col cerino in mano.

In definitiva, per realizzare progetti integrati e di ampio respiro servono molte teste pensanti legate saldamente alla comunità di appartenenza e al territorio circostante, convinte e responsabili, motivate da un amore sincero per la terra in cui sono nati e cresciuti, competenti e sensibili al bene comune, entusiasti per le possibilità offerte dallo sviluppo sostenibile del proprio territorio e delle sue popolazioni.

In un qualunque Comune o Provincia quante sono le persone, uomini e donne che hanno queste caratteristiche? Sicuramente non poche. È possibile realizzare meccanismi di trasparenza per metterli in evidenza e in relazione in modo che le cittadinanze li riconoscano? La risposta è Sì!

Le tecnologie Web e i social network ci vengono incontro. In un territorio circoscritto, diciamo per fissare le idee dai cinquantamila ai centomila abitanti, è possibile creare un sistema trasparente di classificazione delle competenze, diciamo del 10% più qualificato della popolazione (solo per fare un esempio e fissare le idee), supponiamo siano tra i cinquemila e i diecimila individui attivi.

Mettendo le storie sociali, professionali e dell'istruzione in rete, seguendo criteri omogenei per facilitare il confronto e la ricerca, potrebbe essere possibile facilitare la relazione tra individui con le stesse passioni e gli stessi obiettivi e la stessa volontà di intraprendere un progetto comune oppure individuare persone con competenze e esperienze utili alla comunità di appartenenza (scegliere le persone da candidare), in modo trasparente, condiviso e meritocratico senza imposizioni dei partiti. Per il bene comune e alla luce del sole.

Aumentando le informazioni importanti per la cittadinanza aumenta automaticamente la possibilità della partecipazione competente alle scelte della collettività.

So bene quanto questa sia, per ora, solo una provocazione perché i decisori occulti sono conservatori   (combriccole che costruiscono e disfano secondo meccanismi feudali, con metodi lontani anni luce dalle moderne democrazie dell'era dell'informazione) e si opporranno con tutte le loro forze al cambiamento per conservare lo 'status quo', ma è sufficiente a chiarire che non ci sono soluzioni particolarmente difficili se si vuole che siano anche durature, l'importante è avere continuità e costanza nell'azione. Il futuro del territorio merita risposte chiare e trasparenti e dei modi nuovi per trasformare in opportunità gli effetti della crisi.

Classificare le risorse umane legate al territorio potrebbe essere il primo passo di un concreto piano per la realizzazione della piena occupazione locale basata sulle risorse del territorio, inteso come 'bene comune’ da proteggere e migliorare. Questo primo passo si può realizzare facilmente a patto di comprenderne profondamente il significato e la prospettiva.

La mappatura delle competenze

 

Le risorse umane e materiali del territorio hanno un valore inestimabile, solo il rispetto e la cura possono preservare questo valore per le generazioni future; la passione, la razionalità e l'equilibrio con il quale verranno affrontati i problemi delle comunità stabilirà la metrica effettiva del grado di democrazia e di sviluppo culturale delle popolazioni che le abiteranno nel prossimo futuro, lontano dalla crisi permanente e dal regresso cui siamo stati abituati finora.

Dare spazio a chi ha passione e competenze da condividere è una scelta obbligata per realizzare il cambiamento, quel cambiamento che sarà in grado di tutelare e fare crescere anche chi di fatto lo sta ostacolando perché non ne comprende a fondo la prospettiva a medio e lungo termine.

Individuazione delle competenze, confronto e dialogo possono produrre effetti in grado di stupirci e produrre quello sviluppo economico che la popolazione di questo territorio desidera e merita.

Meritocrazia e Opportunità nell'istruzione DSE UNIBO)
 
Animazione: "Il velo di ignoranza di John Rawls" 

 

Letture consigliate sul tema della democrazia e del potere

  • AA. VV., Costituzione italiana, Einaudi 2005 (nuova edizione, inrtrodotta da Giangiulio Ambrosini)
  • John Rawls, Una teoria della giustizia, Feltrinelli 1982
  • Harold D. Lasswell, Abraham Kaplan, Potere e società (Il Mulino, 1997)
  • Giuseppe Maranini, Storia del potere in Italia (Corbaccio, 1995)
  • Gaetano Mosca, La classe politica (Laterza, 1999)
  • Wolfgang Reinhard, Storia del potere politico in Europa (Il Mulino, 1999)
  • Luciano Canfora, La democrazia 'Storia di un'ideologia' (Laterza, 2004)
  • A cura di Bruno Bongiovanni e Nicola Tranfaglia, Le classi dirigenti nella storia d'Italia (Laterza. 2006)
  • Robert Michels, Political Parties 'A sociological study of the oligarchical tendencies of modern democracy' (Transaction Publisher, 1999, Originally published in U. S. by The Crowell-Collier Publishing Company, 1962)
  • Herbert Marcuse, L'uomo a una dimensione (Einaudi, 1967)
  • Zygmunt Bauman, Modernità liquida (Laterza, 2000)
  • Remo Bodei, Geometria delle passioni (Feltrinelli, 1991)

Leggi

  •   John Rawls Una teoria della giustizia a cura di Anna Mazzuca (scarica il pdf)
  •   Nicola Riva, Rawls Il merito e la meritocrazia (scarica il pdf)

 

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