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Ingiustizie: ieri e oggi

 

"Un'ingiustizia fatta all'individuo è una minaccia fatta a tutta la società."
Charles-Louis de Montesquieu (1689 - 1755), Lo spirito delle leggi (1748)

Se c'è un tema che ricorre nelle mie riflessioni da cittadina, che mi agita, perplime e adira è la questione delle ingiustizie. Intendo tutte quelle situazioni in cui uno o più esseri umani, per il solo fatto di ritenersi, o essere ritenuti, superiori ad altri, si adoperano con cattiveria a rendere infelici altri esseri umani, uguali a loro in tutto fuorché nelle convenzioni e situazioni sociali. La personale riflessione su questi temi è talvolta accesa dalle grandi opportunità offerte dal mio lavoro, soprattutto quando, tra un documento e l'altro, mi imbatto in situazioni del passato come quelle che vi riporto ora.

Partendo dal fatto che le due situazioni descritte risalgono al dicembre 1916, e che il linguaggio è abbastanza intriso della visione socialista e anticapitalista del "giornalista", resta l'intuibile triste realtà: soprusi e malvagità su persone deboli e impossibilitate a reagire.

La prima situazione si sviluppa nella miniera di Monteponi, frazione di Iglesias, e viene narrata così:

"Il sorvegliante T. si vede benissimo che non è per essere un cavaliere compito e gentile: e lo dimostra luminosamente col modo con cui tratta le povere donne che sono sotto il suo comando. Queste infelici vengono comandate al vagonaggio, adibite a lavori che le vigenti leggi proibiscono, a queste disgraziate, infischiandosi di tutto e di tutti, le tortura in mille modi.

Queste donne hanno persone che oggi o domani possono perdere la pazienza e domandar conto a questo signore di tutte le angherie, di tutti gli abusi che commette contro deboli creature che non possono reagire contro questo aguzzino.

Il Direttore Sartori è pregato di porre un riparo a questo stato vergognoso che crea un forte malcontento nella classe operaia."

 
Tratto da "La Sardegna socialista, anno I, n. 25. p. 3" (1916)

 

Il secondo articolo riguarda la situazione creatasi a San Giovanni Miniera.

"È una malvagità che dimostra la bassezza di certi sistemi adottati da individui che non possiamo bene classificare, sistemi permessi da chi ha il dovere di tutelare il buon andamento della azienda affidata alla sua responsabilità.

Il 16 del corrente mese 20 operai perdettero la loro giornata perché il cantoniere non diede loro la spesa né il carburo indispensabile per il lavoro interno, carburo che doveva essere versato dall'Amministrazione, ma per la grettezza di chi è capo non si consegna mai la quantità necessaria, e l'operaio, negli ultimi giorni della quindicina, è obbligato a comprarlo.

Questi operai reclamarono al capo servizio sig. C., il quale disse loro che non aveva nulla da vedere col cantoniere.

A chi dobbiamo rivolgerci?

Giriamo il reclamo al Direttore con la speranza che d'una buona volta elimini gli abusi, le prepotenze che certi miserabili commettono sfacciatamente a danno di chi lavora e suda per procurarsi un tozzo di pane".

 
Tratto da "La Sardegna socialista, anno I, n. 25. p. 3" (1916)

 

Le condizioni sono tristi per chi lavora in miniera. Le nubi si addensano all'orizzonte e presto giungerà il 1920 con il suo terribile tributo di vite. Ad Iglesias, a maggio, sette minatori cadranno sotto i colpi di fucile delle forze dell'ordine, giunte per reprimere una manifestazione di esasperazione, di fame, di rivolta, di libertà. Per un tozzo di pane, contro le ingiustizie.

Ed oggi? quante ingiustizie ci circondano o, peggio, ci sovrastano? Quanto ognuno di noi può fare contro questa ingiusto sistema? Reagire o soccombere? Sopportare o contrastare? A noi la palla e... decidiamo di giocarla?

 
La Sardegna socialista, anno I, n. 25. p. 3, Redazione: Cagliari. Amministrazione: Iglesias, dicembre 1916 

 

Della stessa autrice

   Un archivio integrato del lavoro minerario a cura di Daniela Aretino Dessì

 

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Daniela Aretino

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Daniela Aretino Dessì

(Iglesias, classe 1971)

1989  Maturità scientifica presso il Liceo "G. Asproni" di Iglesias;  2003 Laurea in Lettere presso l'Università degli studi di Cagliari;  1993-1995 Diploma di Archivista Paleografa e Diplomatica presso l'Archivio di Stato a Cagliari; 2019 Inserimento negli elenchi nazionali in qualità di "Archivista" di prima fascia; dal 1995 Archivista Paleografa con oltre 25 anni di esperienza sul campo, principalmente  presso l'Archivio storico del comune di Iglesias; aggiornamento continuo anche tramite i corsi dell'Associazione Nazionale Archivistica Italiana; madre, moglie, appassionata  studiosa di Storia e di divulgazione culturale, partecipo a seminari e presentazioni come relatrice e volontaria culturale.

 

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