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Dentro e fuori la comunità

Prove di sviluppo della comunità a partire dai bambini

Ho sentito che il covid sta correndo più veloce nei piccoli paesi. Ciò sarebbe dovuto alla vicinanza delle persone e alla forza dei legami che le piccole comunità ancora conservano.

Legami che da una parte favoriscono crescita, innovazione, benessere, e dall'altra danno origine a frizioni, incomprensioni e atteggiamenti difensivi. Così come i ricci di cui ci parla Schopenhauer (Il dilemma del porcospino), all’inizio stanno bene, ma a poco a poco cominciano ad accorgersi del dolore provocato dagli aculei dell’altro sulla pelle e cercano pertanto di allontanarsi. E allontanarsi dal proprio nido a volte è necessario, o almeno molto utile per far sì che il posto dove si abita si trasformi da un punto in cui passano infinite rette ad essere il centro di un cerchio la cui superficie non è più puntiforme.

L'equilibrio tra la vicinanza e la lontananza, simbolica e territoriale, tra le persone può fare la differenza nello sviluppo di una comunità. Se infatti è innegabile e rassicurante che ci debba essere una comunità coesa che condivide lo stesso paesaggio, la stessa quotidianità e gli stessi valori, solitamente sono coloro che da quella comunità riescono ad allontanarsi che poi riescono a vederla più chiaramente e a capirne il reale potenziale.

L'amore per il proprio territorio dovrebbe sempre essere sostenuto dalla curiosità per il diverso, al fine anche di potersi svincolare ed emancipare da certe dinamiche, e imparare dalla differenze, siano esse persone, comunità o Paesi.


Officine digitali

 

 

Questa forte convinzione mi ha spinto anche all'interno dell'Associazione Elda Mazzocchi Scarzella  che ora presiedo a proporre svariate occasioni di viaggio per i bambini. Viaggio come strumento educativo per eccellenza, che insegna a conoscersi meglio e a capire e osservare il mondo con occhi curiosi e trarre da ogni nuova esperienza un insegnamento.

La storia della nostra associazione è la storia di un forte legame con la vita e l'opera della pedagogista Elda Mazzocchi Scarzella. Una donna che arrivata a Domusnovas negli Anni '20 ha attivato la comunità attorno ai bambini e alle famiglie, costruendo il primo asilo del paese e organizzando attorno ad esso eventi, collaborazioni e pratiche comunitarie. Riportare questi insegnamenti e la sua storia nel presente, valorizzarla e proiettarla al futuro è l'obiettivo della nostra associazione che dal 2016 opera nel paese di Domusnovas.

Consapevoli dell'importanza del fare rete e del lavoro in sinergia con e per il territorio, nel 2018 abbiamo siglato un atto di gemellaggio con Il villaggio della madre e del fanciullo, fondato nel dopoguerra dalla Signora Elda a Milano.

Le attività organizzate questi anni hanno sempre mirato da un lato a valorizzare la storia e l'opera della signora Elda, lo scorso anno a questo proposito è stata affissa una targa nell'attuale biblioteca, dove sorgeva negli anni 30 il primo asilo del paese da lei fondato, dall'altro a valorizzare il territorio.

  

Associazione Elda Mazzocchi Scarzella di Domusnovas

 

Presentazioni di libri di autori locali, laboratori, organizzazione di gite e escursioni, feste, rievocazione di antichi riti, come quello di “Is Animeddas” sono le nostre attività principali.

Diffondere e proiettare nel futuro la storia e l'insegnamento della signora Elda è anche l'obiettivo del progetto FILI 2 finanziato dal Corpo Europeo di Solidarietà che partirà a breve e vedrà protagonisti 5 giovani del paese.

Tra le prossime aree di sviluppo l'attivazione di progetti di scambio studentesco che permettano ai nostri giovani di viaggiare e al nostro territorio di accogliere studenti da varie parti d'Europa.

 

Leggi

   Il caso RWM a cura di Cinzia Guaita e Arnaldo Scarpa

 

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Maria Giovanna Dessì

(Iglesias, classe 1984)

Giornalista pubblicista e Guida turistica della Regione Sardergna; 2005  Laurea in Editoria, comunicazione multimediale e giornalismo (biennale) presso l'Università degli studi di Sassari;  2008 Laurea in Scienze della comunicazione (triennale) presso l'Università degli studi di Sassari;  2008-2010 Master di secondo livello in "Politiche europee e Cooperazione allo sviluppo" presso l'Università autonoma di Barcellona (Spagna); 2017-2018 Master di  primo livello in "Esperto nell'accompagnamento al riconoscimento delle competenze e alla valutazione degli apprendimenti pregressi"; dal 2017 Supervisore nel corso di emersione delle competenze dei quadri dirigenti del terzo settore; dal 2013 Responsabile della comunicazione esterna dell'Associazione Casa Emmaus e coordinatrice della comunicazione del progetto "I giardini possibili"; dal 2012 impegnata in vari progetti formativi e di supervisione nell'ambito del "Terzo settore", della formazione e organizzazione di eventi e conferenze, gestione di social media e webmaster, campagne di comunicazione per varie e numerose associazioni di volontariato, enti pubblici e università.

Commenti  

+5 #3 Giovanna Gaias 2020-11-20 17:51
Mi piace questo progetto come tutto ciò che mira a condurre i giovanissimi, costruttori del futuro, alla gioia del conoscere anche attraverso il ballo, il gioco, l'arte che farà sbocciare le loro potenzialità di cui dovranno diventare consapevoli e capaci di orientarsi nella vita.
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+7 #2 Mauro Ennas 2020-10-02 13:16
Grazie per il vostro impegno per il territorio!
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+13 #1 Maria Gaias 2020-10-02 13:06
Complimenti a Maria Giovanna e allo staff che con lei ha lavorato alla realizzazione di questo progetto interessante.
Educare le bambine e i bambini ad amare il proprio territorio coltivando allo stesso tempo la curiosità per le diversità è base indispensabile perché diventino protagonisti della costruzione di un futuro di pace e armonia tra i popoli.
Niente di più prezioso quindi dei viaggi, dei laboratori e dei progetti di scambio per conoscere e apprezzare le differenze.
Amare è conoscere.
Spero che il progetto abbia già contagiato tutte le scuole del territorio e non solo
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