La riconversione RWM: metodo e proposte
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- Categoria: Progresso
- Pubblicato: Mercoledì, 02 Settembre 2020 22:49
- Scritto da Arnaldo Scarpa
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Il metodo e le proposte verso la riconversione
Fin dall'inizio dell'attività del Comitato per la riconversione RWM è stato chiaro che nonostante la presenza tra i soci fondatori ed i collaboratori di significative professionalità attinenti al mondo dell'industria e dell'impresa, non risultava, per varie ragioni, praticabile la possibilità di individuare all'interno dello stesso Comitato le soluzioni concrete ed operative per la riconversione dello stabilimento RWM.
Nello specifico:
- la fabbrica è attualmente una sorta di scatola nera della quale si conoscono esattamente i prodotti finiti, si conosce la conformazione esterna delle costruzioni edili che la compongono, i numeri dei lavoratori che vi operano, a grandi linee i processi di lavorazione, ma, che, di fatto, rimane sconosciuta nei dettagli e soprattutto riguardo alle qualifiche e professionalità presenti tra le maestranze;
- non rientra tra i metodi scelti dalla compagine sociale del Comitato operare scelte senza il previo coinvolgimento delle persone sulle quali quelle scelte dovrebbero ricadere. In altre parole, riteniamo non corretto esplicitare delle proposte concrete di riconversione rivolte a dei lavoratori che non possono, o non vogliono, a causa del regolamento interno dell'azienda [*] o di personali convinzioni, partecipare al processo di riorientamento lavorativo.
- non può essere attribuito ad un semplice Comitato l'onere della riconversione di una azienda importante come quella di cui trattasi. È invece necessario che questa funzione, stante l'inaccettabilità etico-giuridica delle sue produzioni, ed ancor più delle esportazioni che le giustificano dal punto di vista economico, sia assunta dallo Stato insieme alla Regione Sardegna, con la collaborazione delle rappresentanze dei lavoratori e alla stessa proprietà aziendale; rimane invece al Comitato, per sua scelta, l'impegno di promuovere in tutte le sedi opportune tale riconversione, con l'ausilio di esperti progettisti ed imprenditori;
- dal momento che l'azienda non è attualmente in crisi e risulta pienamente autorizzata a svolgere la sua attività, l'unico soggetto che potrebbe immediatamente promuovere un'azione concreta volta alla riconversione industriale dello stabilimento è l'azienda stessa, la quale, non solo ha regolarmente affermato in più occasioni l'impossibilità di tale azione, adducendo ragioni tecniche, ma risulta impegnata, al contrario, in una determinata azione di espansione ed incremento della produzione;
- le rappresentanze sindacali interne e le organizzazioni di categoria rappresentative dei lavoratori RWM di Domusnovas-Iglesias (Femca-CISL e Filctec-CGIL) non hanno finora risposto alle offerte di collaborazione del Comitato per quanto riguarda l'elaborazione comune di strategie finalizzate alla salvaguardia dei posti di lavoro mediante una riconversione, stesso discorso per quanto riguarda l'associazione dei datori di lavoro di categoria (CONFINDUSTRIA Sardegna Meridionale);
Nonostante queste premesse e limitazioni, il Comitato, oltre ad avere intrapreso numerosi contatti utili alla tutela dei lavoratori in un ottica di sviluppo sostenibile del territorio, promuove un Tavolo tecnico per la Riconversione con la disponibilità dell'Università di Cagliari, attraverso la partecipazione di docenti e responsabili dei Corsi di Laurea di Ingegneria ed Economia, di progettisti, di rappresentanti dell'associazionismo imprenditoriale sardo, del mondo delle Cooperative, di Banca Etica, ecc. e si è fatto promotore di un Convegno tenutosi ad Iglesias il 3 dicembre 2017 dal titolo: “Pace – Lavoro - Sviluppo” nel corso del quale numerosi imprenditori e progettisti d'impresa sono intervenuti a presentare ipotesi di lavoro collegabili al tema della riconversione dello stabilimento sardo della RWM.
Ne citiamo, a titolo esemplificativo, alcune:
Produzione industriale di generatori di idrogeno per autoveicoli
(Giorgio Pelosio, progettista elettronico e imprenditore).
Produzione, estrazione e commercializzazione dell'olio essenziale di Inula Viscosa
(Daniela Ducato, imprenditrice – Cavaliere della Repubblica – fondatrice di EDIZERO).
Daniela Ducato (2016)
Produzione, estrazione e commercializzazione dell'olio di Lentisco (Pistacia Lentiscus)
(Giorgio Madeddu, medico di base – Associazione Amici della Vita).
Creazione di una filiera produttiva che, a partire dalla riscoperta, studio e valorizzazione delle principali varietà di grano e di orzo [c], antiche e moderne (vedi progetto sperimentale 2014-2018 sotto la guida del genetista S. Ceccarelli), attraverso un percorso partecipativo condiviso da ricercatori, agronomi, agricoltori, cittadini che ha consentito di riportare la scelta ed il controllo dei semi nelle mani di chi li coltiva, metta in atto tutte le attività necessarie a passare dalla materia prima al prodotto finito ed alla sua commercializzazione, mantenendo, in ogni fase, le caratteristiche di tipicità, salubrità, sostenibilità ambientale e sociale (Teresa Piras – fondatrice Centro Sperimentazione Autosviluppo).
Teresa Piras (Centro Sperimentazione Autosviluppo, 2015)
Produzione di protesi per le vittime di guerre e incidenti
(Angelo Cremone – Sardegna Pulita).
Produzione di manufatti e servizi per la bioedilizia
(Gabriele Casu, architetto – Ass. Progetto Barega).
Progetto Barega (2017)
Cammino Minerario di Santa Barbara come volano di sviluppo e aggregatore di iniziative turistiche che potrebbero occupare anche una parte degli attuali lavoratori della RWM
(Giampiero Pinna, presidente Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara”).
Giampiero Pinna (Fondazione per il Cammino di santa Barbara, 2020)
Sportello d'Ascolto (riferire esempi analoghi esistenti) per l'accompagnamento dei lavoratori verso la riconversione ed il reimpiego e la valorizzazione di professionalità ed attitudini.
[*] Codice Etico RWM
A proposito del finanziamento dei progetti di riconversione, ricordiamo:
- quanto disposto dalla legge nazionale 185/90 che:
- all'art.1 c.3 recita “Il Governo predispone misure idonee ad assecondare la graduale differenziazione produttiva e la conversione a fini civili delle industrie nel settore della difesa.”
- all'art.8 istituisce l'Ufficio per il coordinamento della Produzione dei Materiali d’Armamento (UCPMA) di cui, al comma 2 si legge “L'Ufficio contribuisce anche allo studio e alla individuazione di ipotesi di conversione delle imprese. In particolare identifica le possibilità di utilizzazione per usi non militari di materiali derivati da quelli di cui all'articolo 2, ai fini di tutela dell'ambiente, protezione civile, sanità, agricoltura, scientifici e di ricerca, energetici, nonché di altre applicazioni nel campo civile.” e, al c.3, “L'Ufficio e' costituito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, emanato ai sensi dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400. Esso si avvale del contributo di esperti indicati dalle organizzazioni sindacali e degli imprenditori.”
- le leggi regionali della Lombardia (6/1994) e del Lazio (25/2008), volte a finanziare progetti di riconversione dell'industria bellica locale e a sostenere il disarmo e la cultura della pace (in Appendice);
- la legge europea istitutiva del fondo Konver 1994-97 (in Appendice).
Citiamo inoltre la possibilità che le attività messe in atto con i fondi relativi al Piano Sulcis stanziati nel 2013 per far fronte al crollo dell'economia locale causato dalla chiusura di alcuni stabilimenti metallurgici, possano ancora essere impegnate anche per ricollocare una parte dei dipendenti della RWM.
Non escludiamo il concorso di fondi privati o il ricorso all'azionariato sociale di base.
Al momento, il Tavolo Tecnico per la Riconversione (organismo autonomo rispetto Comitato, senza finalità politiche), mentre ha allo studio alcune proposte sostitutive rispetto alla fabbrica, è impegnato a sviluppare e promuovere un'iniziativa, ideata dall'artista concettuale Sarah Revoltella, che prevede il più ampio coinvolgimento dei lavoratori dello stabilimento e dei cittadini del territorio nel processo di riconversione, attraverso una piattaforma informatica dedicata (in corso di progettazione) che permetterà di pubblicare, valutare, finanziare e gestire, in modalità collaborativa, iniziative imprenditoriali finalizzate al reimpiego dei lavoratori della RWM in attività che possano godere dei requisiti di sostenibilità ambientale, durabilità nel tempo, eticità, autonomia, legame con la storia e con la vocazione del territorio.
Nel mentre, considerando la facilità con la quale il gruppo Rheinmetall Defence potrebbe decidere di chiudere e delocalizzare, in relazione a mutate condizioni politiche ed economiche nazionali ed internazionali, il Comitato, sta comunque valutando alcune idee imprenditoriali.
Di seguito, ne indichiamo gli elementi essenziali:
1) Produzione di accumulatori per auto elettriche e di celle a combustibile
Secondo molti studi, la vendita di veicoli a trazione elettrica subirà un'impennata esponenziale a partire dal 2020 ed essi dovrebbero arrivare nel 2040 a costituire oltre la metà dell'intero parco circolante mondiale. A fronte di tali previsioni, l'Italia ed anche l'Europa appaiono in ritardo sia rispetto agli investimenti industriali dell'industria automobilistica, sia rispetto alla realizzazione delle infrastrutture necessarie.
Il leader mondiale nella produzione di accumulatori per autoveicoli elettrici è in questo momento la Cina, che lavora la gran parte delle materie prime necessarie pur dovendole importare, soprattutto dall'Africa - più della metà delle riserve mondiali di cobalto si concentrano in Congo.
Sia in Italia che in Europa sono allo studio iniziative legislative ed economiche volte a sostenere l'espansione delle auto elettriche, in quanto maggiormente rispettose dell'ambiente ed in particolar modo dei nostri eccellenti centri storici e artistici in quanto non producono sostanze inquinanti o corrosive. (auto elettrica)
L'idea che la produzione di accumulatori, e di altre tecnologie per produzione di elettricità per autoveicoli, possa applicarsi alla RWM – intesa non come azienda ma come apparato infrastruttura produttiva - parte dalla considerazione dei processi produttivi in uso nello stabilimento e delle competenze ad essi associabili. Infatti, tali lavorazioni riguardano soprattutto metalli e prodotti chimici, gli stessi elementi che possono comporre i dispositivi necessari per fornire energia ai veicoli.
Ma la vera sfida tecnologica sembra essere l'uso delle pile a idrogeno e soprattutto delle pile a celle di flusso. Sarebbe molto interessante se, in collaborazione con l'università, l'attuale fabbrica bellica potesse diventare anche un polo di ricerca su questi temi.
2) Cannabis per uso terapeutico
Secondo Coldiretti “la coltivazione della cannabis a uso terapeutico, potrebbe generare un giro di affari di 1,4 miliardi e garantire almeno 10mila posti di lavoro, riducendo al contempo la dipendenza dall’estero.”
Attualmente, è prodotta esclusivamente nello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze ma la produzione è di gran lunga inferiore alle necessità nazionali. I terreni intorno allo stabilimento RWM di Domusnovas-Iglesias potrebbero ben prestarsi all'installazione di serre e campi in cui coltivare questa pianta medicinale e nelle strutture dello stabilimento potrebbero trovar posto laboratori di ricerca, di estrazione dei principi attivi e di produzione di preparati farmaceutici.
3) Filiera della Canapa industriale per biodiesel, prodotti per l'edilizia, bioplastiche, tessuti
Canapa industriale (2016)
4) Ritorno alla produzione di esplosivi per impieghi civili
5) Progetto per il sostegno dell'autoimprenditorialità dei lavoratori RWM
- autovalutazione delle competenze e degli obiettivi
- formazione
- supporto tecnico economico all'autoimpresa
- incubatore
6) Turismo collegato al "Cammino di Santa Barbara" (sviluppando per esempio la linea del turismo scolastico, con piccoli alberghi, Street food a basso impatto ambientale) con marchio
7) Bonifica di tutti i territori del Sulcis-Iglesiente.
I fondi ci sono. Farne addirittura un modello di riconversione esportabile a livello internazionale. Documentarlo, partecipare attivamente perché soltanto riattraversando la storia che non ha funzionato si mettono le basi per una nuova economia e possono fiorire le idee.
Bisogna creare coesione prima di tutto intorno a questa idea di riappropriazione e cura della nostra terra da cui nascerà il rispetto. Bonifica!
Bonifiche in Sardegna (Lega ambiente, 2016)
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Cinzia Guaita (Iglesias, classe 1965) 1983 Maturità scientifica presso il Liceo "G. Asproni" di Iglesias; 1988 Laurea in Pedagogia Università degli studi di Cagliari. Moglie, madre, insegnante, cittadina attiva da sempre sulle tematiche ambientali, della pace e dei diritti umani. Co-fondatrice della "Scuola civica di politica - La città in comune", co-portavoce del Comitato per la Riconversione RWM. Membro della Tavola sarda per la pace, del gruppo di progetto "Protezione a chilometro zero", di "Economia Disarmata", gruppo di lavoro del Movimento dei Focolari e della rete "Coordinamento Yemen". Inoltre faccio parte della associazione "Mamme da Nord a Sud" che raggruppa decine di associazioni femminili principalmente ambientaliste. |
Arnaldo Scarpa (Sassari, classe 1966) 1985 Perito Informatico presso l'ITIS “G. Angioy” di Sassari; Cittadino iglesiente (1994), padre di 3 figli, insegnante, pacifista nonviolento, attivo da sempre su temi ambientali, economici e sociali, co-portavoce del Comitato per la Riconversione RWM, membro della Tavola sarda per la pace, di "Economia Disarmataa" (gruppo di lavoro del Movimento dei Focolari) e della rete "Coordinamento Yemen". |
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