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Il Sapere e il Saper Fare
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- Categoria: Progresso
- Pubblicato: Domenica, 27 Marzo 2022 14:02
- Scritto da Graziano Naressi
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Il Blog collettivo iglesiente è felice di ospitare il contributo di un grandissimo innovatore italiano che sta realizzando un progetto ambizioso ma alla portata di tutti coloro che hanno compreso l'importanza del cambiamento di paradigma economico a partire da una azione intensa e partecipata dal basso. Il suo progetto l'ha chiamato "Il portale dei saperi e del saper fare" ed è documentato nella corrispondente pagina facebook.
Grazie al nostro ospite per il significativo contributo nella direzione di un cambiamento possibile.
Mauro Ennas
Il Sapere e il Saper Fare di Graziano Naressi
La situazione economica, sociale ed ecologica a cui stiamo andando incontro richiede una compartecipazione di molti, disponibili ad inventare e ad applicare nuovi stili di vita, capaci di soddisfare in profondità anche le necessità esistenziali delle persone, nel rispetto e nella collaborazione con gli altri individui della terra.
Se scegliamo uno sviluppo locale auto-sostenibile con tecnologie appropriate all'ambiente naturale, possiamo indicare una serie di criteri da seguire per aumentare la qualità del sistema produttivo avendo come obiettivo la salubrità dell'ambiente: Le finalità sono quelle di incentivare, diffondere e agevolare il miglioramento della qualità della vita attraverso l'auto-produzione dei beni.
Il Saper Fare è il recupero di un insieme di pratiche tradizionali che si sono tramandate da padre in figlio. Il Sapere e il Saper Fare dimenticati, (quelli che vengono spesso considerati arretrati e poco scientifici), sono invece strumenti importanti per liberare gli individui dalla dipendenza assoluta dalle merci e dal mercato.
Ogni processo produttivo atto a realizzare un determinato prodotto, è passato (prima di essere industrializzato) nelle mani di uomini, di artigiani che quella materia, quel prodotto lo hanno manipolato e creato: da questo passaggio importante nasceva il prototipo.
Il processo di smantellamento dell’economia reale nel nostro paese è iniziato con la marginalizzazione prima, la distruzione poi, dell’artigianato primario.
Burocratizzazione ossessiva e sistemica; morte del vero apprendistato “di bottega”; declassamento, nell’immaginario collettivo, dei mestieri attraverso la mono-cultura – mito – della laurea, unico simbolo di stato riconosciuto e, quindi, ricercato e voluto dalle famiglie.
Il Saper Fare è una risposta chiara e praticabile, alla portata di tutti. È uno strumento strategico, grazie al quale ogni singolo individuo può agire in modo immediato, concreto e diretto per migliorare la propria condizione e il proprio rapporto con l’ambiente, modificando progressivamente il proprio stile di vita in modo anche divertente, coinvolgente e sicuramente economico: piacere di far le cose, manualità, coscienza ambientale, lavorare insieme, recupero delle pratiche del passato ma non solo.
Il Saper Fare corrisponde, pertanto, ad un ritrovamento della propria individualità e della propria capacità di scelta, è la possibilità che ogni persona possiede di intervenire e di agire direttamente sulla Terra con basi eco-sostenibili, perché “solo chi non sa fare niente di ciò che gli serve può diventare un consumista senza alternative” (Pallante, “La decrescita felice”).
Il sapere, è il motore della nostra vita Il portale è “fatto” per fare circolare i saperi o, più esattamente, noi siamo “fatti” per circolare nei saperi. Il portale è solo uno strumento, uno stimolo perché ogni cervello si avvicini ad altri cervelli.
La società, da parte sua, funziona su un sistema di detenzione del sapere che entra nella logica della competizione. Essa si divide dunque in classi di cittadini riconosciuti degni del sapere e di sub-cittadini esclusi dal sapere, non degni di intervenire nel funzionamento della società stessa.
Riconoscendo ogni persona portatrice di sapere e adatta a trasmetterlo il Portale ha l’ambizione di sfidare proprio questa logica. Quanto più questo sapere circola e quanto più noi navighiamo nei saperi, tanto più si intessono dei legami di solidarietà e di corresponsabilità. Le principali resistenze a questa filosofia della condivisione derivano dal radicamento nelle nostre teste, fin dai primi anni di scuola, del principio del “ciascuno per sé”.
Questo principio “protezionista” produce il timore di perdere le proprie capacità se si condividono le conoscenze con altri. Di fronte alla constatazione di una realtà retta dalle leggi della giungla, in cui prevale la volontà di vincere sottesa alla gerarchia dei saperi, si possono assumere tre atteggiamenti:
- accettare questa regola del gioco che mi conviene perché mi trovo in una posizione favorevole;
- respingere questa logica, ma che peso posso avere per combatterla e rovesciarla?
- metterla in conto come una realtà a cui non si può sfuggire, per non esseri messi “fuori gioco” .
In effetti si crea una relazione di amicizia, di confidenza; ciò che ci si offre reciprocamente è una parte di se stessi, della propria storia. Inoltre ogni sapere è esso stesso creatore di una serie di altri saperi, fonte di un processo intellettuale che apre a delle nuove conoscenze, come una reazione a catena.
Lo scambio permette anche un rinnovamento reciproco delle modalità di insegnamento, costituisce una riserva di energie che agiscono congiuntamente su più dimensioni dello sviluppo delle persone. In questo senso gli effetti degli scambi di saperi superano di molto il semplice baratto o lo scambio di servizi.
La reciprocità, regola d’oro etica degli scambi reciproci dei saperi, rappresenta dunque anche una scelta pedagogica.
Presentazione del portale dei saperi e del saper fare (9 slides).
Naturalmente chi vuole proporre idee e/o progetti non contenuti in questo libro sarà benvenuto e sarò lieto di aiutarlo a realizzarli. I manuali tecnici contengono oltre ai disegni, molte foto e video che servono per comprendere al meglio i contenuti proposti.
Per ricevere il libro “Il portale dei saperi” e l'elenco completo dei corsi basta farmi una richiesta su questa mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.)
Intervista a Graziano Naressi (video da non perdere)
Il portale dei saperi su Facebook
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Graziano Naressi (Algrange/Francia, classe 1952) Mi chiamo Naressi Graziano e sono nato nel 1952 a Algrange (nord della Francia) dove ho vissuto fino al 1965 quando la mia famiglia ha deciso di ritornare in Italia. Sono un progettista industriale e insegnante di disegno tecnico che a un certo punto della vita ha deciso di condividere i suoi saperi e le sue conoscenze con chi ne ha più bisogno. Questa scelta mi ha portato a impegnarmi nella solidarietà internazionale. La mia prima esperienza di volontariato l'ho fatta in Nicaragua nel 1980 durante un viaggio di solidarietà organizzato dal sindacato unitario (Cgil, Cisl e Uil). Nel 1983 sono stato invitato in Guatemala da un'associazione cattolica per insegnare a costruire cucine solari. Dal 1985 al 1990 sono stato in Mozambico in qualità di cooperante allo sviluppo alle dirette dipendenze del Ministero degli Esteri Italiano (Dipartimento Cooperazione allo Sviluppo). |
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